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Sabato, 18 Maggio 2024
 
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Cronache di Posta

Vaccari Magazine: il numero del ventennale

Vaccari Magazine, la rivista di informazione filatelica e di storia postale edita dalla omonima ditta di Vignola, festeggia i suoi primi vent'anni. La celebrazione ufficiale è avvenuta nell'ambito della recente Veronafil: la famiglia Vaccari ha stappato lo champagne con amici e collaboratori presentando al pubblico di appassionati il quarantesimo numero del semestrale. "Un traguardo", scrive il Direttore Responsabile Paolo Vaccari, "che non era pensabile quando iniziammo". Un successo dimostrato anche dal fatto che ormai i primissimi numeri del magazine si possono solo trovare nelle aste specializzate. Oltre 100 pagine a colori e tanti articoli su questo numero 40 firmati tra gli altri, da Mario Mentaschi, Lorenzo Carra, Giovanni Fulcheris, Luigi Sirotti.

Vaccari Magazine: il numero del ventennale

Vent'anni di successi e riconoscimenti, nazionali ed internazionali, quelli appena festeggiati dalla famiglia Vaccari per una delle sue più riuscite creature editoriali, Vaccari Magazine, il semestrale di informazione filatelica e storico postale nato nel 1989.

E l'ultimo numero, il 40, quello del ventennale appunto, è uscito in occasione del Veronafil di novembre, dove Paolo Vaccari, Direttore Responsabile della rivista nonchè patron della casa filatelica di Vignola, ha festeggiato con i membri dello staff e con i tantissimi collezionisti che hanno letteralmente sommerso i padiglioni della fiera veronese.

"Un traguardo", come scrive lo stesso Vaccari nel suo ultimo editoriale, "che non era pensabile quando iniziammo" e che a distanza di vent'anni è impreziosito dalla stima dei tantissimi abbonati ("in continuo aumento") e dall'autorevolezza delle firme ospitate. Una rivista il cui successo è dimostrato anche dai "realizzi alle aste ottenuti dai numeri del Magazine esauriti": quasi tutti i primi numeri di Vaccari Magazine sono infatti diventati veri pezzi da "collezione" per appassionati bibliofili.

Il numero del ventennale, 112 pagine a colori, 20,00 euro, contiene come sempre un numero enorme di articoli, perlopiù di storia postale degli Antichi Stati (ma anche qualche testo di attualità filatelica), firmati da nomi famosi.

A cominciare da Mario Mentaschi (autore, tra l'altro, insieme a Thomas Mathà del volume "Letter mail from and to the Old Italian States 1850-1870") con la II parte delle sue "Considerazioni storico-postali" sull'uso (e abuso) del francobollo pontificio da 1 scudo che fu possibile solo nella Direzione postale di Roma. Tutti gli usi su lettere provenienti da fuori città, come dimostra Mentaschi, sono solo dei falsi.

"I rapporti del Regno Lombardo Veneto con il Granducato di Toscana 1815-1859" vengono affrontati da Lorenzo Carra nella terza ed ultima parte di un articolo che ripercorre la storia e le condizioni postali del periodo, anche attraverso la riproduzione di importanti Decreti postali (in particolare quello del 28 novembre 1859 a firma di Bettino Ricasoli, presidente del Consiglio dei Ministri del Governo Provvisorio istituito a Firenze dopo la cacciata del Granduca). Si analizza in particolare l'uso dei francobolli del Governo Provvisorio e l'introduzione dei francobolli sardi nei territori toscani a partire già dal 1° gennaio 1861 (il Regno d'Italia non fu costituito che il 17 marzo successivo) ma anche le "vie postali" disponibili per i collegamenti postali tra la Toscana ormai italiana e il Lombardo-Veneto ancora austriaco.

Di Antichi Stati scrive anche Francesco Lombardo in "Sicilia 1859-1860. Lettere affrancate da Messina a Genova con i vapori postali francesi". Lo spunto a scrivere questo articolo in realtà è "di chiarire e correggere lacune non accettabili imprecisioni colte nella descrizione di una lettera di Sicilia apparsa in una recente asta filatelica". La lettera incriminata presenta infatti una affrancatura di 22 grana descritta come tariffa per una corrispondenza di II porto. Una convinzione errata come dimostra Lombardo: si tratta infatti, molto più semplicemente, della tariffa di I porto per lettera di 1 foglio entro i 7,5 grammi di peso.

Interessante la storia del timbro P.D. utilizzato in Toscana a partire dal 1838: "Toscana, 2 agosto 1838. Le novità arrivano dal mare" di Fabrizio Finetti, offre uno "Studio sui bolli PD del periodo prefilatelico e sull'introduzione del bollo a doppio cerchio con datario interno". Il bollo P.D., che prende origine dal francese "port payé jusu'à destination" (ovvero, pagato sino a destinazione), è infatti contenuto nelle "Istruzioni concernenti le Corrispondenze trasportate dai battelli a vapore Francesi dello stato e da spedirsi per mezzo dei medesimi" con le quali il governo granducale introduceva una ferrea normativa su tutte le lettere, "francate fino a destinazione", ed inoltrate per via di mare: tale bollo doveva comparire rigorosamente in rosso insieme al timbro datario. Finetti presenta uno studio completo su questo bollo con le varie tipologie (forme, colori), abbinamenti possibili, errori e curiosità e naturalmente alcune considerazioni sulla necessità di rivedere l'attuale catalogazione di questi bolli alla luce di nuove scoperte.

Bruno Berti scrive, invece, di storia postale dello Stato Pontificio, presentando "I bolli muti delle legazioni di Romagna": si tratta di 14 annulli "muti" costituiti da griglie, sbarre e simili utilizzati negli anni '50 del 1800 nelle città di Bologna, Comacchio, Faenza, Ferrara, Forlimpopoli, Imola, Rimini e Sant'Arcangelo.

La Storia Postale italiana più moderna viene affrontata da Luigi Sirotti, che nella seconda parte del suo articolo su "La corrispondenza civile nella Venezia Giulia 1945-1947", descrive postalmente il periodo del Governo Militare Alleato nelle zone di confine divise a metà tra Italia e Jugoslavia (la penisola istriana, in particolare) proponendo documenti e affrancature ma, soprattutto, offrendo un elenco completo degli Uffici Postali della Zona A.

Torna la filatelia vaticana con la 16a parte dell'articolo di Giovanni Fulcheris che descrive "Uno ad uno i francobolli dello Stato della Città del Vaticano". Questa volta tocca alla serie di alti valori di Posta Aerea emessi il 28 dicembre 1948 e all'emissione celebrativa del 3 dicembre 1949 per il 75° anniversario dell'UPU.

Un tocco di attualità filatelica lo da Fabio Bonacina che scrive di "Filatelisti a congresso, una tradizione a ritmo alternato" prendendo spunto dalla conferenza "Filatelica" svoltasi a Bazzano che ha riunito nella cittadina bolognese numerosi collezionisti che, per una volta (ma la tradizione è antica), si sono trasformati in relatori e divulgatori per i loro colleghi.

Completano il volume n.40 di Vaccari Magazine articoli su "Le comunicazioni postali tra l'Italia e l'Austria tra il 1° ottobre 1867 e il 30 giugno 1875" (di Mario Cedolini e Massimo Moritsch), "1866 - Liberazione del Veneto. Una nuova scoperta" (Mario Mentaschi propone una valida spiegazione ad una lettera affrancata con 5 soldi e tassata per 6 soldi: la tassa corrisponde proprio al doppio della parte mancante alla tariffa di 8 soldi valida in quel periodo), "Affrancature di Raggio Limitrofo, con francobolli del Regno d'Italia" (a cusa di Giovanni Boschetti), "La falsificazione del bollo a doppio cerchio grande e quello a sei sbarre di Massa Carrara nel 1860" (di Paolo Vaccari) e l'articolo dedicato all'annullo "E42 - Roma * Palazzo degli Uffici" utilizzato all'EUR negli anni '40 presso il Palazzo dei Congressi (di Emilio Simonazzi).

Insieme al n.40 Vaccari Magazine è anche uscito il volume contenente l'Indice Analitico degli argomenti trattati dal n.1/1989 al n.40/2008, 80 pagine in bianco e nero acquistabile a 10,00€ (gratuito per gli abbonati).

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