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Giovedì, 25 Aprile 2024
 
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Strade ferrate toscane: storia postale e catalogo dei bolli

E' uscito da poche settimane il nuovo volume di Fabio Regoli "Storia postale delle Strade ferrate toscane". Edito da Laser Invest, il libro raccoglie i risultati delle ricerche condotte dall'autore su centinaia di documenti relativi ai servizi postali svolti dallo Stato e dai privati sulle linee ferroviarie del Granducato di Toscana. Nella prima parte propone una panoramica storica ma anche postale, sociale ed economica della Toscana dell'800 nella quale le prime ferrovie italiane trovano terreno fertile per nascere ed evolversi. La seconda parte è, invece, un vero e proprio catalogo nel quale vengono repertoriati tutti i bolli postali utilizzati dalle Stazioni ferroviarie sorte lungo le varie strade ferrate del ducato. Ricco di illustrazioni e riproduzioni di documenti e annulli, il volume di Regoli, specializzato ma di facile consultazione, offre al collezionista anche un'utilissima scala di valutazione dei documenti basata su grado di rarità e qualità di conservazione.

Strade ferrate toscane: storia postale e catalogo dei bolli

Dopo Interitalia 2008, il Manuale Catalogo Specializzato degli Interi Postali e Franchigie Militari di Filanci, Sopracordevole e Tagliente, la Laser Invest torna sul mercato della letteratura filatelica con un'altra opera specializzata.

"Storia postale delle Strade Ferrate Toscane" (208 pp. a colori, copertina rigida, 75,00€), questo il titolo del libro di Fabio Regoli, cardiologo e appassionato di storia postale toscana, contiene materiale per specialisti: un'esposizione organica dei risultati delle ricerche decennali condotte dall'autore su centinaia di documenti e lettere del periodo filatelico e prefilatelico relativi al servizio di posta su rotaia, "caso unico per il liberismo dei Lorena [in cui, ndr] coesiste un servizio postale ferroviario statale con Servizi in concessione a varie Società di strade ferrate private".

Il volume di Regoli è suddiviso in due parti ed è, per sua stessa ammissione, un'opera "ibrida" essendo stata costruita attingendo informazioni sia dal materiale in possesso dell'autore sia dalla collezione "Elena Maria", una delle maggiori raccolte di rarità del settore.

Nella prima parte viene presentato il contesto storico, postale, economico e scientifico in cui nacquero ed operarono le ferrovie toscane, e nella seconda parte viene approfondito, con abbondanza di illustrazioni, riproduzioni fotografiche e dovizia di particolari, la storia vera e propria delle vie di posta (compresi cenni sulle "vie di mare"), i regolamenti e i controlli dello Stato sui servizi postali, l'evoluzione dei bolli adottati dalle varie Strade Ferrate Toscane e, naturalmente, un catalogo completissimo e approdondito dei bolli utilizzati.

Si tratta senza dubbio di un argomento interessantissimo e affascinante che affonda le radici nella necessità primordiale e quotidiana di muovere merci, corrispondenze e viaggiatori nella Toscana del granduca Leopoldo di Lorena, in cui ovviamente si intrecciano interessi di tipo tecnico, ingegneristico, idraulico e meccanico con altri, meno nobili, di tipo economico, commerciale se non addirittura speculativo.
Le strade ferrate produssero enormi cambiamenti di ordine architettonico, urbanistico e sociale, modificando la vita di tutti i giorni ed attirando l'interesse di imprese e finanzieri stranieri. Grazie al treno si ruppe l'isolamento secolare in cui vivevano le comunità toscane, pressocchè basate su un'economia agricola, introducendo concetti praticamente sconosciuti come velocità e rapidità, con i quali presero a viaggiare anche idee ed innovazioni.

La prima strada ferrata fu quella che prese il nome dal Granduca, la "Leopolda". Se ne parlava già nei primi anni 20 dell'800, ma fu solo il 27 gennaio 1844 che si mosse il primo convoglio ferroviario sulla tratta Pisa-Livorno mentre bisognerà attendere il 13 marzo per l'inaugurazione ufficiale e il giorno successivo per l'inizio di regolari collegamenti, estesi successivamente ad altre tratte. Il successo fu tale che ben presto la rete ferroviaria fu estesa a tutto il territorio toscano con la nascita di nuove ferrovie e nuove società private interessate non solo a costruirle ma anche a gestirle. Nascono così le Strade Ferrate Lucchesi (sulle tratte Pisa-Lucca e Lucca-Pistoia), la S.F. Maria Antonia (da Firenze a Pistoia), la S.F. Centrale Toscana (che collegava il senese con Empoli e la S.F. Leopolda) e le S.F. Livornesi.
Boom ferroviario che raggiunse il culmine nel 1845 con la nascita di nuove tratte ferroviarie che avrebbero poi rappresentato la base di partenza della futura rete ferroviaria unitaria italiana.

I servizi postali toscani, già ampiamente sviluppati nell'arco di alcuni secoli con le loro "strade postali" (sia di terra che di mare), "maestri di posta" e "di stalla" (perchè era il cavallo il mezzo di comunicazione più rapido, per quei tempi), staffette, procaccia, procaccioli e procaccini, vetturali e cavallanti, si avvantaggiarono enormemente dalla nuova invezione ferroviaria.
Il servizio postale era gestito dallo Stato, almeno fino alla prima metà dell'800, quando iniziarono ad entrare sul mercato anche le società private che gestivano le linee ferroviarie, istituendo appositi uffici postali di Stazione oltre a quelli già presenti nelle città principali.

Contestualmente fiorisce una vasta gamma di bolli, di ogni foggia e contenuti, con i quali venivano marcate lettere e documenti che viaggiavano a bordo delle vetture postali ferroviarie. Esistono, pertanto, bolli di tipo "principale" (ovvero indicanti il nome della Stazione o dell'Ufficio centrale, con data e ora di partenza) e di "tassazione" (o franchigia), circolari, ovali, lineari.

Tutti i bolli, suddivisi in base alla Strada Ferrata e alla Stazione in cui furono impiegati, e le loro caratteristiche (contesto storico-postale, colori, date estreme d'uso) fanno parte del Capitolo 6 del volume di Regoli, quello che potremmo definire il "cuore" dell'opera.
Per ogni località toccata da una linea ferroviaria e quindi da una via postale, vengono riprodotti a dimensione reale i bolli (dei quali se ne possono apprezzare colore e didascalie).

Ma a completare il catalogo storico-postale c'è anche un "giudizio di rarità" per ciascun documento presentato e repertoriato: Regoli propone una scala di rarità che, pur riprendendo quella di Ciucci e Bargagli, autori fondamentali per lo studio della storia postale toscana, viene modificata tenendo conto, nella valutazione economica, non solo della rarità ma anche delle condizioni medie di conservazione del documento. La valutazione è espressa in "punti", in una scala che va da 4 (pari a circa 10-50 €) a 10 (750-900 €), e raggiunge il suo massimo con i punteggi R1, R2 ed R3 pari ai massimi livelli di rarità riscontrabili (l'R3 corrisponde a 3000,00€ e oltre).

Poichè le strade ferrate toscane eseguivano anche il trasporto di grossi plichi e pacchi, oltre alla normale corrispondenza, vennero adottate apposite "etichette" in cui compariva l'ammontare della tassazione (espressa prima in valuta toscana e successivamente in quella italiana) e la didascalia "da esigere", completate con il bollo della stazione ferroviaria di accettazione. Tali etichette, repertoriate e valutate nel volume di Regoli, sono molto rare sia perchè utilizzate in un periodo temporale limitato e per un uso ben circoscritto, sia perchè stampate su carta che avvolgeva integralmente il plico e che quindi veniva distrutta e normalmente eliminata alla sua ricezione. Quelle poche arrivate sinno ai nostri giorni devono fare anche i conti con il tempo e lo stato di conservazione: ecco che le valutazioni sono quelle massime, R2 ed R3.

Completano il volume i capitoli dedicati ai bolli lineari utilizzati dagli ambulanti ferroviari e che accompagnavano quelli circolari (a partire dalla metà del 1860) e alla composizione grafica e morfologica dei vari bolli lineari e non (compresi i famosi "trenini" con la scritta "Franca" chiusi in ovali).
Fondamentale per chi volesse approfondire aspetti specifici, la Bibliografia in cui vengono elencati i testi fondamentali di autori come Bargagli Petrucci, Ciucci, Cora, Matteoli-Bardzki, Sogno, Mezzadri, Ravasini.

Un volume essenziale, quindi, del quale si apprezza l'argomento storico, il linguaggio e, più di tutti, i risultati dell'appassionata ricerca storica e postale condotta dall'autore. Unica nota stonata il "layout" delle pagine che si fanno leggere con difficoltà a causa di un uso eccessivo del carattere grassetto, di una miscela di "font" differenti e di riquadri che pur evidenziando i contentui, risultano troppo marcati e "attaccati" alle immagini.

Storia postale delle Strade Ferrate Toscane
Autore: Fabio Regoli
Editore: Laser Invest srl
Edizione: 2008
Pagg: 208 a colori
Prezzo di copertina: 75,00€

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