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Lunedì, 29 Aprile 2024
 
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Venedig in Wien, ovvero di quando Venezia veniva imitata all'estero

Riprodurre scorci, canali e ponti della città lagunare è in realtà uno sport di tutti i tempi, praticato a tutte le latitudini. A ricordarlo è Carlo Sopracordevole dalle colonne de Il Gazzettino Illustrato. Ma di certo, l'imitazione di maggior successo fu quella all'interno del Prater di Vienna alla fine dell'800: un vero e proprio parco di divertimenti alle porte della capitale austriaca, con tanto di ufficio postale e timbro speciale.

Venedig in Wien, ovvero di quando Venezia veniva imitata all'estero

Carlo Sopracordevole torna a parlare di "Venezia in cartolina" sul numero agostano de Il Gazzettino Illustrato, il periodico culturale edito nella città lagunare.

Questa volta ad attirare l'attenzione dell'autore, e naturalmente la nostra, è la cosiddetta "Venedig in Wien" ovvero una riproduzione della Venezia ottocentesca nei dintorni di Vienna.

"L'unicità e il fascino di Venezia hanno sempre colpito l'immaginazione della gente di altri luoghi", sottolinea Sopracordevole - che è Presidente dell'Unione dei filatelisti interofili - tant'è che in tutti i tempi (anche recenti) sono state molte le ricostruzioni e riproduzioni della città veneta sparse per il mondo. "Imitazioni ovviamente parziali e talvolta anche un pò grossolane", ammette l'autore, "che però hanno dimostrato una volta di più l'attrattiva che Venezia suscita nell'immaginario della gente di ogni continente".

Una di queste "imitazioni" è proprio la "Venezia a Vienna", un vero e proprio parco dei divertimenti che nacque il 18 maggio 1895 nel parco Prater della capitale asburgica, una "ragguardevole riproduzione di Venezia sopra un'area dell'attuale prato imperiale" di circa 5000 metri quadrati, con modelli più o meno verosimili di strade e campi, palazzi, caffè, ristoranti, negozi. Non mancavano, naturalmente, i caratteristici canali e ponti.

Un'iniziativa che ebbe grande successo (anche se durò solo sei anni, trasformandosi nel 1901 in "Città Internazionale" e in seguito in "Città Elettrica") tanto da essere stata rappresentata su numerose cartoline illustrate dell'epoca (riprodotte sulle pagine della rivista).

Non mancò pure (onnipresente per quei tempi) l'ufficio postale che utilizzò un proprio timbro con la dicitura "Wien 2/2 - Etablissement Venedig".
Tutta "la corrispondenza là consegnata come, in particolare, le molte cartoline illustrate edite a seguito della moda esplosa proprio in quegli anni e poste in vendita nei chioschi", ricorda Sopracordevole, veniva timbrata con questo annullo. Una cartolina così timbrata è raffigurata qui a lato.

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