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Cronache di Posta

Trieste 1918: la Grande Guerra raccontata dalla posta degli irredenti

Novant'anni fa si chiudevano alcuni dei capitoli più tragici della storia italiana: la prima guerra mondiale e il passaggio definitivo di Trieste all'Italia. Oltre 1000 uomini e ragazzi triestini si arruolarono nel Regio Esercito Italiano, combattendo e morendo per un ideale: la liberazione di Trieste dal giogo austriaco. 12 di essi furono insigniti della medaglia d'oro al valore militare e la corrispondenza (lettere e cartoline) che scrissero durante la guerra saranno visibili nella Mostra organizzata dal Museo Postale di Trieste dal titolo "La posta degli irredenti. Documenti dei volontari giuliani e dalmati". Fino all'11 gennaio 2009, con ingresso libero.

Trieste 1918: la Grande Guerra raccontata dalla posta degli irredenti

Quest'anno ricorre il 90° anniversario della fine della I Guerra Mondiale e sono moltissime le celebrazioni programmate in tutta Italia.

A Trieste, però, l'evento è vissuto più intensamente perchè accompagnato dalle celebrazioni per il novantesimo del passaggio della città all'Italia.
Il Comune, insieme alle istituzioni culturali del capoluogo giuliano, hanno dato vita a "Trieste 1918. La prima redenzione novant'anni dopo", un ciclo di mostre, dibattiti, letture, spettacoli, film e documentari d'autore avviato lo scorso 30 ottobre e che continuerà fino al 25 gennaio 2009.

Cinque le mostre previste:

  • "Trieste liberata. La cronaca nelle immagini della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte", immagini e fotografie di quelle giornate a cavallo tra ottobre e novembre del 1918 quando con grande entusiasmo popolare la città passò all'Italia;
  • "Eroi in divisa. Uniformi dalle collezioni civiche", la prima volta in pubblico di otto divise ed uniformi del Regio Esercito italiano, in un percorso per la conoscenza dell'irredentismo giuliano, dai moti del 1848 alla I Guerra Mondiale;
  • "Il tesoro riscoperto. Una preziosa eredità austriaca nell’Archivio di Stato di Trieste", presso la sala Attivio Selva di Palazzo Gopcevich, i tremila gioielli consegnati fin dal 1700 al Tribunale di Trieste come depositi giudiziali, mai reclamati, e passati dal governo austriaco a quello italiano;
  • "Trieste 1918. La prima redenzione novant’anni dopo", la mostra che dal il nome all'intera manifestazione, comprendende reperti bellici sia italiani che austriaci, strisce dei fumettisti del periodo in cui era rappresentata la Grande Guerra, fotografie, plastici;
  • ed, infine, ma non ultima, "La posta degli irredenti. Documenti dei volontari giuliani e dalmati" la grande esposizione allestita dal Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa con la quale si ripercorre la vita di alcuni soldati insigniti della medaglia d'oro, tra cui noti scrittori giuliani, arruolati nell'esercito italiano durante la prima guerra mondiale, anche attraverso le loro lettere spedite dal fronte.

La mostra, inaugurata giovedì scorso e che rimarrà aperta fino all'11 gennaio del prossimo anno con ingresso libero, è stata curata da Chiara Simon, direttrice del Museo postale triestino e realizzata con il prezioso contributo dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste (tra cui il Civico Museo del Risorgimento ed il Sacrario Oberdan).

Dalla città giuliana, per quella che fu definita "la Grande Guerra", tra il maggio del 1915 e l'ottobre del 1918 partirono 1047 volontari per il fronte italiano (2107 da tutte le terre giuliane, dalmate e fiumane): uomini e ragazzi che arruolandosi nelle fila dell'esercito italiano volevano realizzare un grande ideale (tornare uniti alla patria italiana) anche a costo della loro stessa vita.
Ben 12 di questi valorosi meritarono la medgalia d'oro al valore militare: Guido Brunner, Guido Corsi, Fabio Filzi, Ugo Pizzarello, Ugo Polonio, Francesco Rismondo, Nazario Sauro, Guido Slataper, Giani e Carlo Stuparich, Spiro Tipaldo Xidias, Giacomo Venezian, alcuni dei quali danno il nome a tantissime vie e piazze di paesi e città di tutt'Italia.

La mostra organizzata dal Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa racconterà le loro storie attraverso la corrispondenza dal fronte e ritagli di giornali dell’epoca, ripercorrendo anche la liberazione di Trieste e l'arrivo degli Italiani con cartoline del 1918. Una sezione sarà dedicata allo sviluppo del servizio di posta militare italiano che, inesistente prima del 1915, fu riorganizzato allo scoppio della prima guerra mondiale dall’Amministrazione delle Poste e dei Telegrafi del Regno d’Italia. Negli spazi museali in Piazza Vittorio Veneto I, sarà anche possibile osservare da vicino la ricostruzione di un ufficio postale da campo.

La posta degli irredenti
Documenti dei volontari giuliani e dalmati
31 ottobre 2008 - 11 gennaio 2009
Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa
piazza Vittorio Veneto 1
orari: lunedì-sabato 9-13, domenica 10-12; chiusure 25, 26 dicembre,1, 6 gennaio
ingresso libero

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