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Martedì, 07 Maggio 2024
 
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Storia Postale: non solo lettere e francobolli ma studio della comunicazione in tempo reale

E' recentemente uscito il volume di Clemente Fedele e Giorgio Tabarroni dal titolo "La lettera e la storia postale" per le edizioni dell'Accademia Italiana di Filatelia e Storia Postale. Un libro che, pur nel suo formato compatto, contiene una approfondita e innovativa visione della storia postale: non più soltanto studio della "storia della posta" (nel quale tutto, o quasi, ruota attorno al francobollo) ma un insieme multidisciplinare di punti di vista sull'oggetto principale del servizio postale e della comunicazione in tempo reale, ovvero la Lettera. Quest'ultima, se guardata con occhi non soltanto "filatelici", può svelare aspetti organizzativi del servizio postale come pure gli effetti su una società che nei secoli è passata dalla carta alle email.

Storia Postale: non solo lettere e francobolli ma studio della comunicazione in tempo reale
Il significato comune (ma del tutto superficiale) di storia postale è quello di "storia della posta", ovvero di una forma piuttosto raffinata (anche perchè, spesso, costosa) di filatelia: raccogliere e studiare gli oggetti postali - le lettere innanzitutto - nel loro utilizzo primario, ovvero quello di "mezzo" per lo svolgimento di un servizio. Quello postale, appunto. In pratica si studia (e si apprezza) la parte esteriore delle lettere, gli involucri, gli annulli postali e i francobolli che vi sono attaccati.

Una concezione della storia postale che risulta, tuttavia, restrittiva e confinata ad un modo di collezionare piuttosto "distratto".

La storia postale, al contrario, dovrebbe essere ricondotta ad un senso più moderno di indagine "delle tecniche e degli oggetti" della comunicazione organizzata: analisi e studio, cioè, degli "aspetti organizzativi e degli effetti sociali" dello scrivere una lettera.

Con questo "punto di vista", decisamente innovativo, risulterà  ben difficile non tenere conto di tutta una serie di aspetti, solo apparentemente accessori, che si possono rilevare in una missiva: dal tipo di supporto scelto per scrivere il testo, al tipo di impaginazione, dalla forma dei fogli e degli indirizzi alle modalità di confezionamento e di invio.
Senza dimenticare una lettura epistolografica dell'oggetto postale: i messaggi, cioè, spesso recano contenuti utilissimi per inquadrarli nel contesto  storico e sociale nel quale si sono realizzati.

Un modo tutto nuovo di guardare alla storia postale che sicuramente troverà ampi spazi di assimilazione da parte dei collezionisti un pò più tradizionali e che viene affrontato in modo più che approfondito nel volumetto "La lettera e la storia postale - Appunti per Operatori dei Beni Culturali", di Clemente Fedele e Giorgio Tabarroni ed edito dall'Accademia Italiana di Filatelia e Storia Postale.

Un testo che (ma solo esteriormente!) ha le fattezze di un "tascabile" ed in realtà è un concentrato di "appunti" provenienti dalle esercitazioni di storia postale tenute da Clemente Fedele tra il 1989 e il 1996 all'interno dei corsi di Scienze ausiliarie della storia e di Storia del commercio e della circolazione libraria di cui l'Ing. Tabarroni era titolare presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, nella sede ravennate dell'Università di Bologna.

Di Giorgio Tabarroni abbiamo già detto qualche tempo fa in concomitanza dell'apertura, presso il Museo del Risorgimento di Bologna, di una Sezione di Filatelia e Storia Postale tutta incentrata sul generoso lascito filatelico che il professore, alla sua morte, fece alla città.

L'idea di mettere in forma organizzata gli appunti delle lezioni di storia postale tenute da Clemente Fedele, cultore di questa materia, amico di Tabarroni e attivissimo membro dell'Accademia Italiana di Filatelia e Storia Postale, risale addirittura al 1996. Ma si è concretizzata solo nel 2007, a distanza di ben 11 anni, e con il significato di un "omaggio" di Fedele all'amico Tabarroni.

Un "omaggio" che in realtà, come anticipato più sopra, è qualcosa in più di una mera raccolta di appunti, racchiudendo, piuttosto, un nuovo modo di intendere la storia postale, nato da quella "rivoluzione copernicana che ancora oggi scuote dalle fondamenta i modi tradizionali di fare filatelia" - come scrive Fedele - "e per la quale un numero crescente di cultori assume come centro del piacere non più il francobollo da solo, separatamente inteso, ma la comunicazione postale e la sua cultura".

Il francobollo continua ad avere, certamente, un ruolo da protagonista anche se oggi è "in compagnia dei timbri, delle lettere, della poetica epistolare, dei caratteri del servizio pubblico", aspetti che - continua Fedele - lasciano delineare "una realtà pluridisciplinare che presidia zone del sapere trascurate dalla cultura ufficiale".
E allora, ecco che gli "appunti" iniziano a svelare i misteri della scrittura e dell'impaginazione delle lettere, delle piegature, degli incastri e degli ornamenti; delle sovraccoperte e delle buste (queste ultime apparse in Europa solo all'inizio del '600); del significato di una lettera aperta piuttosto che chiusa; dei modi di scrivere gli indirizzi e di tutti quei "segni di posta" che rappresentavano indicazioni aggiuntive al viaggio della lettera, dal mittente sino al destinatario.

E ancora: il servizio postale, "in quanto funzione", non poteva interrompersi mai, neanche durante la diffusione di epidemie mortali come la peste. Le lettere e i corrieri, instancabili, non si fermavano al punto tale che furono organizzati dei veri e propri "lazzaretti delle lettere" in cui le corrispondenze venivano disinfettate.

Il volume di Fedele e Tabarroni svela, anche con la riproduzione di oggetti postali dell'epoca, tipi e caratteristiche di lettere e manoscritti di tutti i tempi: dalla lettera mercantile a quella rinascimentale, dalla lettera commendatizia a quella scritta dai membri di una famiglia reale.

E, poichè storia postale significa anche iconografia della lettera, nel volumetto si ripercorre il ruolo e la centralità delle missive nei dipinti antichi: dalla figura del corriere in una miniatura medievale, alla "scarsella" metallica porta-lettere ai tempi di San Paolo, dalla lettera di un ricco uomo d'affari del Cinquecento, vero e proprio status symbol per quell'epoca, alla "malla" piena di corrispondenze di un maestro di posta del Settecento.

In conclusione, e nonostante il sottotitolo lasci intendere una destinazione specifica ed esclusiva per operatori del settore dei beni culturali, il volume di Fedele e Tabarroni è uno di quei testi di facile e veloce consultazione. Non un linguaggio criptico (quasi un obbligo intellettuale, quando si ha a che fare con sociologia, eptistolografia, filosofia, diplomatica o sigillografia!) ma snello e chiaro, senz'altro adatto ad un pubblico molto vasto fatto non solo di esperti di filatelia e storia postale.
Ottime, per chi volesse approfondire, le quattro pagine di suggerimenti bibliografici.


Scheda del Libro:

CLEMENTE FEDELE e
GIORGIO TABARRONI

"La lettera e la storia postale"
Appunti per Operatori dei Beni Culturali
Formato 16x21,
64 pagine
45 illustrazioni BN e 8 a colori
Editore: Accademia Italiana di Filatelia e Storia Postale
Pubblicato a: Parma, maggio 2007
Prezzo: 9 euro
Ordini: info@storiediposta.it
Sito web: www.storiediposta.it



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Segnalo alcuni articoli di Clemente Fedele pubblicati sul sito "Storie di Posta" utili come approfondimenti:

1) Uomini bolgetta. Ovvero cronache di quando la posta era comunicazione in tempo reale
2) Pillole di Cerimoniale Postale. Ovvero istruzioni per scrivere lettere su un manuale scolastico del 1747
3) Peste e Poste

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