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Qui Filatelia: esperimento monotematico. Si inizia con le Colonie.

Inizia con il n.55 di Qui Filatelia, la rivista della Federazione, una nuova formula editoriale che potrebbe, se avrà successo, ripetersi periodicamente: trattare, cioè, alcuni argomenti in modo monotematico. L'articolo di questo mese è dedicato ai francobolli delle colonie: Bruno Crevato-Selvaggi affronta una delle collezioni più affascinanti dell'area italiana da un originale punto di vista: i francobolli coloniali sono belli e capaci di attirare l'interesse di molti su nuove strade collezionistiche. Benito Carobene, invece, parla di filigrane proponendo una classificazione delle stesse. Completano questo numero di Gennaio-Marzo 2009 le consuete rubriche sui nuovi francobolli del quadricamere italiano, di Monaco e Svizzera e le news dai circoli filatelici aderenti alla Federazione.

Qui Filatelia: esperimento monotematico. Si inizia con le Colonie.

Vero e proprio numero "sperimentale" l'ultimo di Qui Filatelia, la rivista della Federazione fra le Società Filateliche Italiane. Pubblicata trimestralmente e distribuita tra i soci dei circoli e club filatelici, il numero 55 (che a dispetto della data di copertina, di Gennaio-Marzo 2009, è uscito solo pochi giorni fa) contiene infatti una interessante novità: anzi, "una formula", come la definisce lo stesso Direttore Piero Macrelli, che una volta consolidata potrebbe portare a vere e proprie uscite "monotematiche" su argomenti di carattere generale "capaci di attirare l'interesse di molti e, perchè no, di suggerire nuove strade collezionistiche".

Ed allora si inizia con "I Francobolli delle Colonie sono belli" un articolo di ben 21 pagine (sulle 58 totali che compongono la rivista) nel quale Bruno Crevato-Selvaggi suggerisce un nuovo percorso per il collezionismo dei francobolli coloniali italiani. Non più una semplice raccolta di francoboll in ordine rigorosamente cronologico o "per paese", oppure basata su meri aspetti economici (tra i dentelli delle Colonie ve ne sono infatti di rari e con quotazioni di tutto rispetto). Piuttosto, spiega Crevato-Selvaggi, meglio pensare ad una sistemazione "originale ed organica" dei francobolli coloniali basata solo su aspetti estetici, ovvero solo perchè questi dentelli "sono belli".

Si parte con un veloce resoconto della situazione coloniale italiana in Africa (nomi, storia e date di colonie e possedimenti) per passare altrettanto velocemente ai primi francobolli coloniali ottenuto per semplice sovrastampa di quelli ordinari italiani, ai primi ordinari coloniali (quelli del Benadir), ai primi commemorativi (incluse le numerose "serie congiunte" inter-coloniali), ai francobolli di posta aerea, alle vere e proprie ordinarie coloniali (le cosiddette "pittoriche", dall'Egeo all'Eritrea) sino agli ultimi francobolli imperiali (quelli cioè di Etiopia e Africa Orientale Italiana). Tutto "farcito" da tabelle riepilogative e decine di riproduzioni a colori dei francobolli coloniali italiani che, conclude l'autore, "possono essere ordinati in tanti modi diversi, tutti ugualmente validi" e che danno vita ad una collezione appassionante.

Benito Carobene, nella rubrica "Filatelia e mercato" scrive di "Filigrana nei francobolli", ovvero di quella caratteristica che costituisce la "croce e delizia dei filatelisti". Esistono infatti tanti tipi di filigrana: il problema è quindi "poter classificare esattamente quei disegnini che si intravedono solo all'interno della carta". Dopo un breve excursus storico sulle filigrane, Carobene offre una classificazione delle stesse in base alla loro posizione e conformazione all'interno del foglio: otto "situazioni" (alcune piuttosto ordinarie altre eccezionali) che possono essere la base per una collezione divertente e diversa da quelle standard, "anche perchè non richiede grandi disponibilità economiche".

Nella rubrica "dall'Italia e dal Mondo" si segnala "Un saggio inedito" ovvero la scoperta presso il Museo Postale italiano all'EUR di una serie inedita di francobolli del 1928 e del saggio di una cartolina postale da 30c realizzata tra il 1930 e il 1932, tutti dedicati alle Grotte di Postumia.

La rivista si chiude con tutte le novità filateliche d'Italia, San Marino, Vaticano, Svizzera e Principato di Monaco, con la consueta Biblioteca (ovvero le riviste e i cataloghi d'asta italiani e stranieri ricevuti in redazione), le news dalle Esposizioni Internazionali (in particolare da Alpe Adria 2009, Cina 2009, Italia 2009 sino alle mondiali del 2010), e le Cronache Italiane (rubrica curata da Gianfranco Mazzucco) dai vari circoli filatelici della penisola.

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