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Domenica, 28 Aprile 2024
 
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Posta Militare 116: a novembre Gran Premio AICPM e volume RSI

Si apre con due novità il numero 116 di "Posta militare e storia postale", la rivista trimestrale dell'Associazione italiana dei collezionisti di posta militare: a novembre torna, nell'ambito di Veronafil, il rinomato Gran Premio AICPM, una grande mostra di storia postale militare. Sempre a Verona verrà inoltre presentato l'atteso volume sulla Repubblica Sociale di Sirotti. La rivista AICPM, che contiene gli auguri di buone vacanze del presidente Macrelli, contiene naturalmente numerosi articoli su eventi o episodi, fors'anche minori, ma che hanno lasciato tracce postali importanti e spesso rare.

Posta Militare 116: a novembre Gran Premio AICPM e volume RSI

Con il volume 116 di "Posta Militare" (Giugno 2010, ma distribuito in questi giorni), inizia l'estate filatelica dell'AICPM, l'Associazione Italiana Collezionisti di Posta Militare (www.aicpm.net), che attraverso la penna del presidente, Piero Macrelli, augura buone vacanze ai soci e anticipa, nell'Editoriale, le prossime novità. A cominciare dalla nuova edizione, ferma da due anni, del Gran Premio AICPM (ospitato a Veronafil, a novembre), una mostra di storia postale e militare suddivisa in una esposizione di qualificazione (sotto l'egida della Federazione) aperta a tutti i collezionisti ed una riservata ai soli soci AICPM. L'altra novità riguarda la pubblicazione proprio durante l'evento veronese, dell'attesissimo nuovo volume di Luigi Sirotti "Repubblica Sociale Italiana" in preparazione ormai da quasi tre anni.

Ma sotto l'ombrellone i collezionisti di posta militare si portano come sempre tanti interessanti articoli di storia postale.

Valter Astolfi propone "Le relazioni postali con l'estero nell'Italia monarchica dopo l'armistizio del 1943", che attraverso immagini a colori di documenti originali e la riproduzione di tutta la normativa (decreti e regolamenti tratti dai Bollettini Postali) ripercorre la situazione, poco studiata e quindi molto affascinante, delle relazioni verso l'estero nel periodo  dall'8 gennaio 1943 al 31 dicembre 1945, ovvero durante il Regno del Sud, prima, e della Luogotenenza, poi.

Delle "Infermiere volontarie al fronte nella Grande Guerra" scrive Enrico Bettazzi. Durante il primo conflitto mondiale, infatti, "evento che coinvolgeva interamente il paese e tutta la popolazione [...] ognuno fece la propria parte". Comprese naturalmente le volontarie della Croce Rossa che sin dagli eventi calamitosi del 1906 e 1908 (eruzione del Vesuvio e terremoto in Sicilia e Calabria) hanno dato un contributo fondamentale e motivato, all'esito positivo della guerra. Della partecipazione delle infermiere della Croce Rossa alla Grande Guerra rimangono importanti (pochi e rari, in verità) reperti postali, soprattutto cartoline in franchigia scritte dai vari ospedali da campo sparsi sul lunghissimo fronte orientale.

Subito dopo l'Armistizio, scrive Luigi Sirotti, Alto Adige, Trentino, Friuli, Venezia Giulia e provincia di Belluno, vennero occupati dalle forze armate tedesche che vi instaurarono due zone di operazioni militari sotto il controllo di Commissari (i Gauleiter) agli ordini diretti di Hitler. Nelle zone occupate i tedeschi impiantarono anche degli efficienti servizi postali a disposizione solo dei loro concittadini. Luigi Sirotti approfondisce la Posta di Servizio tedesca nelle province italiane tra il 1943 e il 1945 nella prima parte dell'articolo "La Deutsche Dienstpost Alpenvolarnd e Adria", con molte informazioni storico-postali e la riproduzione di tutti gli annulli (ed etichette di raccomandazione) utilizzati degli uffici postali aperti nelle due regioni.

Antonio Pasquini torna a parlare dei servizi postali a disposizione dei "Prigionieri ed internati civili italiani in Estremo Oriente". Allo scoppio della II Guerra Mondiale, infatti, erano molti gli italiani (sia civili che militari) occupati in sedi diplomatiche, distaccamenti militari, navi o semplicemente impegnati in attività commerciali, in varie nazioni asiatiche. Dalla Cina, al Giappone, dalla Corea alla Thailandia, Pasquini ripercorre le vicende al momento della dichiarazione di guerra e al momento dell'armistizio, intercalando la storia di tutti quegli italiani, imprigionati, internati o aderenti alla RSI (e quindi liberati) con le conseguenti vicende postali (i documenti di questo periodo sono della massima rarità). Segue una tabella che riepiloga le presenze note di italiani nello scacchiere estremo orientale.

Infine, un'ulteriore capitolo della sanguinosa Guerra di Spagna, nella quale l'Italia fascista (e non) fu impegnata a partire dal 1936. Giancarlo Vecchi illustra tramite cartoline postali e lettere, le vicende postali di "Cadice nella Guerra civile spagnola".

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