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Milano Finanza: la filatelia come rifugio anti-crisi

E' un dato di fatto che il mercato del lusso non conosce mai crisi. E poichè tra i beni di lusso ci sono anche i francobolli rari e pregiati, ecco che il mercato filatelico d'elite non si lascia intimorire dalla grave crisi economica e finanziaria degli ultimi tempi. Lo provano le numerose aste filateliche internazionali e quella, recente e milionaria, della Bolaffi. Anzi, secondo il patron della casa torinese intervistato dal quotidiano finanziario, la filatelia è un buon investimento poichè "immune dalle bolle speculative".

Milano Finanza: la filatelia come rifugio anti-crisi

"Un francobollo come rifugio" è il tranquillizzante titolo di un articolo apparso sul numero di ieri, sabato 6 dicembre, di Milano Finanza, il quotidiano economico e finanziario di ClassEditori.
Rifugio per proteggersi da cosa? Dalla grave crisi di questo periodo, naturalmente! "Oggi più che mai i grandi patrimoni gestiti dai family office delle più esclusive private bank guardano anche all'investimento in francobolli per trovare alternative valide alle borse in crisi", scrive Paola Valentini.

E la prova che il francobollo (e la filatelia in generale) sia un buon investimento anche in periodo di crisi viene dalle recenti aste, comprese quelle internazionali, dove la percentuale di lotti assegnati è stata altissima e le offerte decisamente generose. Un esempio su tutti: alla recente asta dell'elvetica Peter Rapp gli oltre 3000 lotti sono stati tutti assegnati!

Ed in Italia? Milano Finanza ha seguito le vicende dell'ultima asta della torinese Bolaffi: realizzi per ben 2,5 milioni di euro e la base d'asta praticamente raddoppiata.

Una conferma, scrive la Valentini della "tenuta e la vivacità del mercato filatelico italiano in un momento congiunturale certamente non facile per l'economia" in cui "investitori e collezionisti, colpiti dal declino dei mercati finanziari e dell'arte, si stanno rivolgendo al mercato dei francobolli, uno dei pochi ad aver dimostrato finora un elevato livello di resistenza alla crisi".

Una spiegazione la danno gli esperti della Peter Rapp: "al contrario del mercato d'arte, il mercato filatelico non è crollato poichè è molto solido e conservativo". Naturalmente il riferimento è a quel segmento della filatelia che tratta francobolli di grandissimo pregio e rarità il cui valore nel corso del tempo rimane stabilmente in crescita.

Alberto Bolaffi, patron della omonima società, intervistato da MF, afferma che il successo della filatelia come rifugio anti-crisi sta nel fatto che i francobolli "non sono soggetti a logiche speculative". Qual è allora l'investitore-tipo che sceglie la filatelia per diversificare il proprio portafoglio? Bolaffi non ha dubbi: "una persona capace di considerare almeno una parte dei propri risparmi solo un utile tramite e non un fine a sè stante".
Che tradotto vuol dire: un investitore che si faccia seguire fa familiari o conoscenti esperti in grado di consigliare verso un prodotto innanzitutto "culturalmente appagante" ma che all'occorrenza possa essere "convertito" in denaro sonante.

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