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Venerdì, 26 Aprile 2024
 
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Storia Postale

La riattivazione del servizio postale aereo dall'Italia al Sud America, dopo la II Guerra Mondiale.

Alla conclusione della II Guerra Mondiale i servizi postali italiani erano da ricostruire quasi integralmente, con l'ulteriore complicazione di un territorio nazionale diviso in due tra Regno d'Italia (al Sud) e Repubblica Sociale (al Nord). Tra i servizi che via via vennero riordinati ci fu la posta aerea, sia per l'interno che per l'estero. In questo articolo vengono ripercorsi i primi passi del servizio postale aereo italiano post-conflitto, analizzando in modo particolare le destinazioni verso il Sud America durante i primi mesi del 1946.

La riattivazione del servizio postale aereo dall'Italia al Sud America, dopo la II Guerra Mondiale.

Concluso il secondo conflitto mondiale, tutte le amministrazioni postali dei paesi belligeranti o comunque coinvolti, cominciarono a riordinare i servizi postali con il ripristino della via aerea per l'interno e per l'estero. Per l'Italia il processo fu particolarmente travagliato a causa delle distruzioni e delle restrizioni dettate dalle clausole dell’armistizio. Per quanto riguarda l'argomento in questione, il Bollettino n. 6 del 21 febbraio 1946, pubblicato a cura del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni del Regno d'Italia, annunciava che a partire dal 1° marzo 1946, sarebbero state riammesse alla spedizione per via aerea le lettere e le cartoline, ordinarie e raccomandate, con destinazione i Paesi extra-europei specificamente indicati, il cui elenco era accompagnato dal rispettivo percorso e dalla soprattassa aerea per ogni singolo paese di destinazione.

Tra questi paesi figuravano, insieme ad altri del continente americano, l'Argentina e il Brasile con una soprattassa di 53 lire e il Cile, il Paraguay e l'Uruguay con una soprattassa di 58 lire, sempre per ogni 5 grammi o frazione, tutti con avviamento via Parigi - New York, essendo allora la tariffa ordinaria per l'estero di lire 5 per i primi 20 grammi (D.M. del 31.3.45).

Prima di addentrarci negli aspetti storico-postali in esame, occorre situarsi nel particolare momento istituzionale che attraversava l'Italia nel febbraio 1946. Dopo la caduta del regime fascista e la ricostituzione dei partiti politici, il governo presieduto dal Maresciallo Pietro Badoglio, formatosi il 25 luglio 1943, aveva stipulato, il 3 settembre successivo, l'armistizio con le forze Alleate. Il Re Vittorio Emanuele III e il suo governo, abbandonata Roma, si era trasferito a Brindisi, sotto tutela Alleata.
L'Italia si presentava così divisa in due parti: sotto protezione anglo-americana il Meridione e in mano dei tedeschi e dei fascisti il resto della Penisola, sotto l'egida della "Repubblica Sociale Italiana". Sebbene le ostilità belliche fossero ormai finite su tutti i fronti europei nel maggio 1945, i residenti in Italia potevano comunicare con i paesi dell'America meridionale unicamente per via marittima e la corrispondenza doveva essere solamente di carattere familiare o umanitario.

D'altra parte la busta n.1 (vedi a lato), timbrata 12.3.46, solleva forti dubbi sul ripristino del servizio aereo verso il Sud America a partire dal 1° marzo 1946, come annunciato dal citato bollettino n.6/46. Infatti, come si può osservare, trattasi di una lettera raccomandata-espresso correttamente affrancata: tariffa estero L.5/20g + Raccomandazione L.10 + Espresso L.10 per un totale di 25 lire, impostata a Roma e il cui mittente era un internato in un campo di profughi di guerra situato in Provincia di Lecce (Puglia), diretta ad un centro Umanitario di Accoglienza per Rifugiati con sede a Buenos Aires. Esistono pertanto fondati argomenti per supporre che trattandosi di una missiva urgente, questa sarebbe stata inoltrata per via aerea qualora il servizio stesse funzionando.

E' pure sintomatico che il sottoscritto, da molti anni alla ricerca di questi materiali, abbia potuto reperire soltanto due buste spedite dall'Italia per via aerea nel mese di marzo del '46 e giunte a destinazione per tale via, nell'estremo sud del continente Americano. La prima è una lettera raccomandata (completa), datata 25.3.46 diretta in Argentina (busta n.2, vedi a lato), la seconda datata 26.3.46 diretta in Cile (busta n.3, vedi a lato), sicuramente trasportate con lo stesso volo, giacché il plico di posta aerea per Buenos Aires conteneva le corrispondenze per l'Argentina e per il Cile.
La peculiarità di queste due buste è che la tariffa ordinaria per l'estero venne modificata a partire dal 1° aprile1946 (D.M. del 7.3.46) passando, per le lettere da 5 a 15 lire (fino a 20 grammi) per cui l'affrancatura complessiva, ossia la tariffa ordinaria per l'estero più la soprattassa aerea, almeno per i due paesi in questione, avrebbe avuto pratica applicazione soltanto negli ultimi giorni del marzo 1946.

Va aggiunto che nel periodo in esame la corrispondenza per via aerea doveva essere avviata presso l'Ufficio di concentramento più vicino al luogo d'impostazione, dal quale era poi fatta affluire mediante l’utilizzazione delle linee aeree della rete interna italiana (o anche dei mezzi normali, se l'inoltro fosse risultato più vantaggioso) all'Ufficio di concentramento aereo di "Napoli Ferrovia" e da li fatta proseguire, per via aerea, a Milano, e successivamente, per ferrovia via Chiasso, a Zurigo. Da Zurigo iniziava il seguente percorso: Zurigo - Parigi a mezzo della Compagnia "Swissair", Parigi - New York a mezzo della compagnia "T.W.A.", New York - Sudamerica a mezzo della "Pan American Airways System".
In realtà questo percorso e detti mezzi di trasporto ebbero breve durata poiché, come si può leggere sul Bollettino ministeriale n.16/46, a partire dal 1° giugno 1946, l'Ufficio "Napoli Ferrovia" avrebbe formato i seguenti dispacci aerei:

a) Per Montevideo, comprendente le corrispondenze per l'Uruguay;
b) Per Rio de Janeiro, comprendente le corrispondenze per il Brasile, il Paraguay, la Bolivia, il Perù, l'Equatore, il Venezuela, la Guyana e la Colombia. c) Per Buenos Aires, comprendente le corrispondenze per l’Argentina e per il Cile.

Qui a lato la busta n. 4 di Posta Aerea inoltrata a mezzo "Swissair" da Zurigo a Parigi e da qui a New York via Londra tramite "T.W.A." ed infine a destino a mezzo della "Pan American Airways System". Detti dispacci erano assoggettati al seguente avviamento: da Napoli ad Amsterdam per mezzo degli aerei della K.L.M. e da Amsterdam a Londra per mezzo della stessa Compagnia Olandese e da Londra alle Antille, ed oltre, con gli aerei della Compagnia Inglese B.S.A.A.

Frattanto la precaria situazione politica italiana, sfociava in diversi mutamenti istituzionali. Il 9 maggio 1946 il Re Vittorio Emanuele III abdicava a favore del figlio, il quale, lo stesso giorno saliva al trono con il nome di Umberto II Re d'Italia. La crisi istituzionale passava per un Referendum sulla forma dello Stato, che avrebbe dovuto reggere i destini del Paese. Il 2 giugno 1946 gli italiani andarono alle urne per scegliere se continuare ad essere uno Stato Monarchico oppure diventare una nazione Repubblicana, forma quest'ultima che prevalse. Il Re Umberto II, il giorno 13 dello stesso mese, rinunciava alla corona e partiva per l'esilio, dando avvio all'attuale "Repubblica Italiana".

Chi è Giulio Cesare Battisti: Nato a Pesaro nel 1924, atleta di spicco della locale società sportiva“VIS”, emigrò in Argentina nel 1950 dopo essersi laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Perugia. Assunto dalla Pirelli di Buenos Aires, diventa successivamente AD di una società tessile, e nel 1963 viene chiamato a dirigere la Camera di Commercio Italiana in Argentina, sodalizio nel quale è rimasto per oltre 30 anni. Nel 1974 il governó italiano gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere Ufficiale della Repubblica. Dal 1967 al 1977 è stato corrispondente in Argentina de IL SOLE-24 ORE. L’incontro con la filatelia fu tardivo e casuale agli inizi degli anni ‘70. Un amico d’infanzia a Buenos in viaggio di nozze, chiese di accompagnarlo alla ricerca di buste con il 100 lire della democratica: trovandone una con oltre 40 esemplari si appassionò alla storia postale rivolgendo però il suo interesse ai cachet della “Deutsche Luftpost “Europa-Sudamerika”, alla nascita della LATI e i suoi voli , alla corrispondenza per via aerea attraverso l’Oceano Atlantico durante le seconda guerra mondiale e alla ripresa del servizio aeropostale tra l’Italia e il Sudamerica nel 1946. Ha esposto in competizione ad Helsinki a FINLANDIA 95 la collezione “The service of Deutsche Lufpost from Europe to South America 1934-1939” ed a Milano in occasione di ITALIA 98 la collezione “La Posta Aerea tra l’Italia e la parte meridionale dell’America Latina 1946-1952”. Oggi continua a collezionare posta aerea in particolare: Scadta, Condor, Zeppelin e Lufthansa. Oltre alla filatelia il suo secondo hobby è il bridge, che gioca caso più unico che raro con la moglie, in competizioni locali in Argentina.

Questo articolo, oltre che su Philweb, è stato pubblicato sulle testate giornalistiche online www.italiainformazioni.it  e www.siciliainformazioni.com e sul sito dell'Associazione dei Collezionisti Italiani di Francobolli Ordinari. In forma cartacea viene pubblicato anche sul "Il Francobollo Incatenato" N° 188 Settembre 2009.

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