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Lunedì, 29 Aprile 2024
 
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La Posta militare italiana alle grandi manovre del 1908-14

E' il titolo dell'articolo con il quale si apre "Posta Militare e Storia Postale" n.109, la rivista sociale dell'Associazione Italiana dei Collezionisti di Posta Militare e con il quale Beniamino Cadioli conclude la serie dedicata allo studio dei servizi postali militari durante le varie sessioni di "grandi manovre" che si sono succedute nel periodo 1908-1914 e sino all'avvento della I Guerra Mondiale. Un trimestrale, quello dell'AICPM, che non è un semplice notiziario ma una vera e proprio rivista, stampata tipograficamente e dalla consistente tiratura.

La Posta militare italiana alle grandi manovre del 1908-14

Nonostante la calma piatta del settore filatelico italiano (innanzitutto dal punto di vista commerciale, come pure da quello prettamente strategico ed operativo con l'assenza quasi totale di progetti innovativi) la "base" dei collezionisti, organizzati in piccole e grandi associazioni, è in continuo fermento. A riprova di questa affermazione c'è la ricca produzione di libri e cataloghi di francobolli e storia postale da parte di un qualificato bouquet di editori: la presenza costante di novità in libreria denota un interesse da parte del pubblico dei collezionisti che evidentemente vuole alzare il livello della propria preparazione culturale.

A rinforzare la percezione di un fermento "sotterraneo", che spesso non trova altro sfogo che il "chiuso" dell'associazione cittadina (o della virtualizzazione offerta da internet), c'è la vasta produzione di numeri unici e, soprattutto, di "riviste sociali" che, insieme alle pochissime testate presenti in edicola e online, rappresentano una fetta importante dell'informazione filatelica italiana.
Tali riviste sono spesso solo bollettini informativi, con poche pagine fotocopiate in b/n; a volte, graziosi notiziari a colori, prodotti comunque in modo artigianale (un valore che non va affatto trascurato o deriso, essendo la prova certa della passione che c'è dietro!). In altri casi, le riviste delle associazioni (sia quelle di respiro locale e regionale sia quelle nazionali) sono "magazine filatelici" in piena regola: tirature di tutto rispetto (500-1000 copie a numero), stampa tipografica a colori, elevato numero di pagine, alto tasso di lettori.

Tra le riviste sociali che abbiamo il piacere di iniziare a recensire da questo mese c'è "Posta Militare e Storia Postale", la rivista edita dall'Associazione Italiana Collezionisti di Posta Militare, giunta al XXXIV anno di vita.

Il trimestrale dell'AICPM, diretto da Piero Macrelli (presidente del sodalizio che raggruppa oltre 650 appassionati di posta militare e non solo) con il coordinamento editoriale di Gian Franco Mazzucco, è giunto al n.109 - Dicembre 2008 e contiene come sempre molti articoli, firmati anche da famosi collezionisti.

L'ultimo numero della rivista si apre, come di consueto, con l'Editoriale del Direttore dedicato all'uscita del nuovo volume "Annuario AICPM 2008" contenente la seconda parte delle Tariffe postali dei paesi dell'area italiana (curata da Benito Carobene) e il Catalogo dei bolli della Prima Guerra Mondiale (a cura di Beniamino Cadioli). Due lavori, spiega con un pizzico d'orgoglio Macrelli, che "non sono un punto fermo; piuttosto un buon punto di partenza" dato che i soci sono invitati a contribuire con segnalazioni, informazioni e quesiti al miglioramento dei due testi.

E' proprio di Beniamino Cadioli il primo articolo su "La posta militare italiana alle grandi manovre", ovvero la quarta ed ultima parte (dal 1908 al 1914) di uno studio della posta militare negli anni che precedettero la prima guerra mondiale. Il testo, arricchito con documentazione ufficiale e testimonianze postali (cartoline, annulli, ...), approfondisce la rilevanza postale dei "concentramenti" di PM (cosiddetti "Ufizi centrali") durante le grandi manovre che videro spesso contrapposte due formazioni distinte, identificate con i colori "rosso" (l'armata di un ipotetico esercito invasore, che qualche anno più tardi sarebbe stato quello austro-ungarico) e "azzurro" (le truppe nazionali italiane). I due colori furono utilizzati per i bolli tondi e lineari degli uffici postali assegnati alle grandi unità delle due formazioni contrapposte.

Ancora posta militare del primo novecento con "I Garibaldini in Francia, 1914 - 1915" in cui Franco Napoli tratta del breve e quasi sconosciuto episodio (anche dal punto di vista prettamente storico postale) ma "denso di fatti e contenuti", che vide alcune truppe di volontari italiani combattere in Francia contro i tedeschi nei primissimi giorni della Grande Guerra. Chiamati "garibaldini" per via del loro comandante, Peppino Garibaldi figlio di Ricciotti nonchè nipote del più famoso Giuseppe, generale nizzardo, questi volontari italiani si distinsero particolarmente nelle azioni militari ed utilizzarono per le loro corrispondenze i servizi postali militari francesi oppure quelli civili, tutte regolarmente in franchigia.

Terza parte per la "Storia Postale d'Italia" di Luigi Sirotti, questa volta dedicata ai "francobolli con la dicitura PM per il servizio della posta militare" utilizzati sulle corrispondenze e i servizi della posta civile dopo il giugno 1944 nei territori del Regno, della Luogotenenza e della Repubblica, con una ricca documentazione fotografica, gli schemi tariffari del periodo 1944-1946, usi tipici e zone d'uso.

A fine '700 la guerra espansionistica della Francia portò a costituire alcune armate destinate ad azioni offensive contro il Regno di Sardegna. "L'Armée des Alpes in Piemonte" è il titolo dell'articolo in cui Piero Giribone offre testimonianze storico-postali (si tratta naturalmente di prefilateliche con annulli lineari "ARMEE DES ALPES" in porto pagato) della guerra che vide i francesi contro i sardi prima per la conquista della Savoia e poi per il tentativo di invasione del Piemonte.

Di posta militare marittima scrive Giancarlo Vecchi: "Un sommergibile nella guerra di Spagna" prendendo spunto da una lettera in franchigia del 1937, tratta dei servizi postali a bordo del sommergibile "Berillo" impegnato, anche se in modo indiretto, negli aiuti italiani al regime fascista di Franco.

Infine, Emilio Zucchi affronta "La serie commemorativa del Centenario della morte dei fratelli Bandiera", ovvero la serie con la quale il Governo della Repubblica Sociale Italiana si proponeva di esaltare la forma repubblicana dello Stato presentando l'immagine di personaggi del Risorgimento italiano, sostenitori della Repubblica contro la Monarchia dei Savoia.

Completano questo n.109 de la "Posta Militare e storia postale" un ricordo di Nello Bagni, socio fondatore dell'AICPM scomparso nell'ottobre 2008, gli Aggiornamenti sulle franchigie a cura di Cerruto e Colla e "La prima volta della Legge Giovanardi" con la riproduzione di alcune delle impronte "false" sequestrate a Firenze durante una operazione dei Carabinieri realizzatasi grazie ad una segnalazione della stessa Associazione.

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