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Martedì, 07 Maggio 2024
 
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La bellezza in filatelia? Per Cronaca Filatelica un tema irrisolto

Esce in questi giorni il nuovo numero di Cronaca Filatelica che propone uno stimolante argomento: può un francobollo definirsi "bello" in modo assoluto? Secondo Franco Filanci e Danilo Bogoni, che prendono le opere del Canova come esempio, si tratta di un tema vecchissimo e tuttora irrisolto proprio perchè lascia spazio all'interpretazione soggettiva e ai gusti personali. Nel numero di settembre, si parla anche di Musei filatelici: in particolare di quello Vaticano che aprirà il 25 settembre e che CF ha potuto visitare in anteprima e di quello, ancora tutto da sistemare, Storico delle PT dell'EUR sul quale si è aperto uno spiraglio di ottimismo dopo il disegno di legge del Sen. Benvenuto. E poi le consuete rubriche di attualità filatelica, mercato, storia postale, marcofilia e tantissimo altro.

La bellezza in filatelia? Per Cronaca Filatelica un tema irrisolto
"Bello? Per favore, ditegli che è solo il più riuscito" è il titolone di copertina del numero di settembre di Cronaca Filatelica fra pochi giorni in edicola. L'aggettivo, con un pizzico d'ironia, si riferisce al francobollo e che, da sempre, divide i collezionisti su quali siano davvero i canoni obiettivi per definire "bello" il nostro pezzetto di carta dentellata. L'occasione per discuterne è data dalla prossima emissione repubblicana dedicata al 250° anniversario della nascita del Canova, l'artista del "bello" per definizione secondo il quale "l'ideale estetico di bellezza nasceva dall'unione di corpo e spirito in una superiore armonia".

Franco Filanci e Danilo Bogoni ripropongono, pertanto, dalle pagine centrali di CF uno dei temi irrisolti della filatelia: "se dovessimo prendere in considerazione i pareri dei filatelisti non ne verremmo a capo considerata la soggettività che caratterizza i loro giudizi". La bellezza in filatelia non è un parametro che si può stabilire in senso assoluto: piuttosto, dicono gli autori, si possono stabilire soltanto parametri di base come praticità d'uso, comprensibilità del messaggio, gradimento dell'insieme.
E fanno degli esempi pratici partendo proprio dalle opere d'arte reali e su francobollo: dal David di Michelangelo all'Amore e Psiche dello stesso Canova. Opere che "parlano" anche se raffigurate su francobollo. In "Marmo che vive nelle opere di Antonio Canova" gli autori approfondiscono l'arte e il concetto di bellezza delle statue dell'artista di Possagno che hanno avuto molte trasposizioni filateliche a cominciare dalla serie italiana del 1957 a finire con quella vaticana del 1958, raffigurante monumenti funebri e busti di Papi scolpiti dal Canova.

Ma di statue rinascimentali che sono "rappresentazione visiva della potenza umana" non esistono solo quelle dell'artista veneto: "Peccato per quel David da 500 lire non utilizzato nel 1957", infatti, approfondisce la questione di un bozzetto conservato al Museo Storico PT di Roma, per un francobollo da 500 lire, della serie Alti Valori, e raffigurante proprio la testa del David realizzato da Michelangelo e che avrebbe dovuto/potuto far buona compagnia al 1000 lire recante il San Giorgio di Donatello. Il primo non vide mai la luce, ed anzi sul nominale da 500 lire venne impiegato lo stesso testone di Donatello, per una serie che ha fatto la storia filatelica italiana. "Lunga e piena di sorprese la vita di San Giorgio" propone con ampi dettagli tecnici e storico-postali, l'ampia produzione di questi francobolli che, dal 1957 fino alla fine degli anni '70, ha fatto la gioia degli specialisti.

Il prossimo 25 settembre "I francobolli tornano ai Musei Vaticani", ovvero l'imminente riapertura del Museo Filatelico e Numismatico della Città del Vaticano, che dopo 2 anni circa di chiusura, torna a vivere in un nuovo allestimento, dopo aver girovagato tra la Torre Borgia e l'ex Stazione Ferroviaria. Gabriele Fabris, per CF, ha potuto visitare in anteprima assoluta la nuova collocazione museale della filatelia vaticana, per la quale le poste di San Pietro hanno preparato un'emissione speciale il 20 settembre prossimo. "Tra i reperti, selezionati per Pontificati, al posto d'onore ci sono i francobolli di Benedetto XVI" e, nel giorno dell'inaugurazione, "saranno mostrate in esclusiva due rarità: i fogli interi della Provvisoria del 1934 e, soprattutto, due fogli interi ed uno incompleto del giallino non emesso da 20 baj, rinvenuti da pochissimo tempo". Segue un'intervista a Pier Paolo Francini, direttore dell'UFN, secondo il quale, attraverso francobolli e monete, il nuovo Museo vuole "dare una testimonianza storica" di un lungo periodo che parte dal 1929, anno di creazione dello Stato Vaticano.

Di Museo in Museo, sempre Gabriele Fabris, ci riporta all'attualità italiana con "Una legge per dare un futuro al Museo Filatelico". Questa volta il Museo Filatelico è quello Storico delle Poste e delle Telecomunicazioni dell'EUR a Roma, di proprietà del Ministero delle Comunicazioni, ormai in pieno oblio nonostante le ricchezze postali che contiene. E allora il Sen. Giorgio Benvenuto, da sempre impegnato a livello filatelico, ha presentato il 18 giugno scorso in Senato un Disegno di Legge dal titolo "Istituzione in Roma del Museo Nazionale della Comunicazione Postale e Telegrafica". Il senatore, intervistato da Gabriele Fabris, illustra la sua iniziativa che prevede, tra l'altro, l'istituzione di un'apposita Fondazione in grado di apportare innovazioni tecnologiche e introdurre l'informatica per una migliore fruizione delle risorse storico-postali contenute nel Museo.

La Storia Postale ritorna su CF con la seconda parte de "L'avventura dei vapori postali transatlantici" di Mario Chesne Dauphinè: "se alla metà del secolo XIX era assai avventuroso il trasporto della posta attraverso l'Oceano, non meno complicato era il viaggio delle persone". La storia transatlantica può essere raccontata anche attraverso lo studio del passaporto della Signora Frances Payson, la "bella americana" come si diceva alla corte di Napoleone, moglie dell'ex-console americano a Messina, e sempre in viaggio tra le capitali degli Antichi Stati Italiani.

Un salto nella Repubblica di San Marino con Simone Sessa e il famoso blocco Indipendenza: "Dalle polemiche all'oblio il primo foglietto di San Marino" narra le vicende di quello che fu uno dei primi "esperimenti" speculativi sulle pendici del Titano. Quasi tutta la tiratura del foglietto, uscito il 23 agosto 1937, venne acquistata da coloro che si erano pure accollati le spese di produzione, costringendo filatelisti e commercianti a sborsare prezzi elevati. Ma la storia ha fatto il suo corso, e dopo le polemiche iniziali, oggi il foglietto a quasi del tutto perso il suo valore iniziale.

L'attualità filatelica, come di consueto, è appannaggio di Danilo Bogoni: "Vaticano: radici cristiane nel patto per un'Europa unita" è il titolo della rubrica dedicata all'Area Italiana, con riferimento alla "imponente" emissione vaticana del 20 settembre prossimo dedicata al cinquantenario dei Trattati di Roma, costituita da ben sei francobolli e un foglietto, tutti a firma di Irio Ottavio Fantini.
Poco entusiasmo, secondo Bogoni, sul francobollo italiano per la Basilica di San Galliano realizzato in legno impiallacciato di betulla: forse "complice la stagione vacanziera", questa emissione "è scivolata via tra la quasi indifferenza dei più. Anche perchè Poste Italiane [...] non ha fatto molto per amplificare l'evento". Singolare, con svista, anche l'emissione sammarinese dedicata al 30° Anniversario dell'Ascat che raffigura una pila di libri purtroppo non tutti di filatelia, dato che tra essi si possono intravvedere una biografia dedicata a Garibaldi e un librone sul Teatro La Fenice di Venezia.

Il Corsivo del Signor No anche stavolta non fa una piega. E se il titolo "Buon Compleanno, madame Filatelia!" può sembrare benevolo, il contenuto è di tutt'altro tenore: "quand'è che si ricovera in qualche sontuosa casa di cura e si fa un bel look a base di attualità e di marketing?". Ormai la filatelia, che si appresta a celebrare il suo 167° compleanno, è "roba da melodramma ottocentesco": se ne va in giro "sistemata in ambienti che vanno dall'anonimo capannone fieristico allo squallore della palestra scolastica". E' tempo di marketing anche in filatelia, dice Mr. No, perchè i francobolli non "si devono più fare purchessia" ma si adeguino alle regole del mercato, come qualunque altro prodotto.

Più rilassato Nino Barberis nella sua stanza dedicata ai giovani: "Storia dell'aviazione: una collezione per tutti" è il suggerimento per chi volesse intraprendere una nuova collezione tematica senza dover necessariamente studiare le "tendenze e le predisposizioni dell'interessato".

"Cataloghi a prezzi netti: una chimera?" è l'interrogativo di Sebastiano Cilio nella tradizionale rubrica Uno sguardo al mercato: poichè "molti commercianti, come del resto i collezionisti, si lamentano per le quotazioni troppo alte dei cataloghi italiani che costringono tutti gli operatori a trattare con forti sconti" sta crescendo la necessità di "allineare almeno in parte il prezzo di catalogo alla realtà". "Ma", afferma Cilio che è anche il presidente della Borsa Filatelica nazionale, "ancora non siamo al 'prezzo netto di catalogo'" ovvero al prezzo definitivo già scontato.

E di cataloghi, quotazioni, sconti se ne discute a distanza nell'approfondimento Dentro la notizia dove "Gli editori dei cataloghi si confrontano con i mutati gusti dei collezionisti, la qualità e uno sconto che si dà per scontato". I tre principali editori italiani tornano quest'anno a Riccione per presentare le loro nuove produzioni. L'Unificato si ripropone all'insegna del "coraggio di correggersi" dato che il prezziario 2008 contiene numerosi "ribassi" (come nel caso del Gronchi Rosa che scende da 2000 a 1800 euro). E se l'Unificato ha avviato una fase di maggior avvicinamento ai prezzi reali, ancora distanti sono il Bolaffi e il Sassone, che pure registrano un certo "disagio" da parte di commercianti e acquirenti ma per i quali alla base delle quotazioni resta salda "la qualità" del francobollo.

Quarto Potere ospita L'Opinione di Franco Filanci sui recenti francobolli a soggetto commerciale: "Un marchio senza slogan nè immagini evocative è quanto di meno pubblicitario possa esistere", sentenzia Filanci che è uno dei maggiori autori di francobolli oltre che  presidente dell'Accademia di Filatelia e Storia Postale. L'allusione è chiara (francobolli per la Fiat 500 e per la Lamborghini Miura): "mi sa tanto che è solo un tentativo per vendere un pò di francobolli in più", dato  che ormai di francobolli sulle lettere se ne vedono ben pochi ed anzi offrono alle aziende reclamizzate un pò di pubblicità a costo zero.

Infine, tantissimi articoli e news di filatelia tematica, italiana ("Premiate ad Asiago creatività, idee di cultura e socialità") ed internazionale (con gli automatici dedicati a Harry Potter), di marcofilia e Interofilia.

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