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Martedì, 19 Marzo 2024
 
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L'Arte del Francobollo: tre, numero perfetto!

La nuova rivista della milanese CIF/Unificato ha raggiunto il numero 3, simbolo di perfezione per antonomasia. Certo qualche ritardo c'è stato con il secondo volume, ma adesso sembra tornata la promessa puntualità nelle spedizioni. Molti anche questa volta gli articoli a firma di numerosi esponenti nel mondo collezionistico italiano: Fulcheris (che parla di filatelia vaticana), Calenda (tematico del CIFT che scrive di calcio), Sopracordevole (presidente degli Interofili, che spiega un argomento ancora non del tutto studiato come quello dei cartoncini di controllo per macchine affrancatrici) e altri.

L'Arte del Francobollo: tre, numero perfetto!

E siamo a tre! Numero perfetto per antonomasia quello raggiunto da L'Arte del Francobollo, rivista targata Unificato, che è giunta agli abbonati con la promessa puntualità. Il numero precedente, in effetti, ha subito un ritardo ma solo perché l'azienda che si occupa di incellophanare le riviste da spedire… è andata a fuoco! Pazienza! Tanto si son rifatti con il n.3 di Giugno che si apre con il direttore Paolo Deambrosi che apprezza sempre il "buon profumo della carta stampata". Per l'ASCAT, l'Associazione internazionale degli editori di cataloghi, difatti, bisognerebbe affrontare il futuro puntando su internet e sul web come piattaforma per fare e dare informazione. Ma per Deambrosi, che pur ritiene ineluttabile il passaggio alle nuove tecnologie, resta forte quel "piacere a sfogliare e consultare un frusciante catalogo a colori in carta patinata, impiegando magari 23 secondi per trovare il francobollo che cercavo". Chi può dargli torto? Anche se va ammesso che ormai con un tablet pc da 10" si può fare la stessa cosa con in più un supporto multimediale che la carta non può offrire (ad es. un video, un approfondimento di un evento o personaggio su Wikipedia, o l'accesso a notizie fresche direttamente online, ecc.)

Tant'è, oggi abbiamo in mano questa rivista fatta di carta e ce la vogliamo tenere ben stretta.

Ci stiamo già affezionando, per esempio, alle sue copertine, opere geniali di Franco Filanci che stavolta punta su una "farfalla filatelica" nella quale si possono intravedere gli argomenti trattti all'interno.

Si inizia così con "I miracoli di Papa Wojtyla" e gli inattesi risvolti postal-filatelici di un grande Pontificato. Giovanni Fulcheris si riferisce in particolare al miracolo della "guarigione della filatelia vaticana da una gravissima malattia dovuta ad eccesso di collezionismo" che la portò negli anni passati a realizzare tirature parecchio sovradimensionate con punte addirittura di svariati milioni di pezzi; il secondo miracolo è una bella mostra durata quattro mesi in occasione del 50° anniversario della fondazione dello Stato della Città del Vaticano; terzo miracolo, "l'ingresso trionfale della logica anche in filatelia", ovvero la messa fuori corso di tutti i francobolli vaticani in lire a fine 2001.

Torna sulle colonne de L'Arte del Francobollo, Luciano Calenda, presidente del CIFT: "Un calcio, un fischio", un bell'articolo tematico sui francobolli dedicati al gioco del calcio, a partire dai primi emessi addirittura per i Campionati Mondiali di Calcio del 1934.

"Quasi un mistero in rosso", titola Carlo Sopracordervole, altra prestigiosa firma ad arricchire la nuova rivista dell'Unificato. Il mistero al quale si riferisce il presidente dell'Unione Filatelisti Interofili riguarda alcuni oggetti postali dei quali si ha una "conoscenza molto vaga", ovvero dei cartoncini di controllo per l'uso con macchine affrancatrici meccaniche. Che si tratti di carte valori non v'è dubbio anche se di difficile reperibiità.

Filatelia e società, un binomio che trova giustificazione nella caratteristica di quest'hobby di poter essere insieme fonte di cultura, amicizia, condivisione di conoscenze in altri termini un'occasione magnifica di aggregazione sociale. Proprio come ci ricorda Mariateresa Battizzati nel suo "Giovani dentro" e dell'esperienza filatelica che hanno fatto gli iscritti all'Università della Terza Età (ma in verità aperta a tutte le età!) di Milano, aperta nel 1975, e che da alcuni anni ha istituito un vero e proprio corso di filatelia che sembra godere di ottima partecipazione.

"Storie postali di emigrazione" son quelle che racconta Franco Filanci, art director del magazine Unificato. Nel settembre 2009 anche l'Italia ha inaugurato, presso la Gipsoteca del Vittoriano, il suo Museo dell'Emigrazione, a ricordo dei quasi 30 milioni di italiani emigrati a partire dal 1861. Filanci si è occupato dell'argomento emigrazione sin dal 1998 quando realizzò per San Marino una bella serie dedicata proprio al Museo dell'Emigrante creato nel 1997 vicino Cava dei Balestrieri sul Titano. E poi ancora l'emigrazione  dei sammarinesi negli Usa,  con un francobollo del 2001. Ma, come ricorda Filanci, la posta oltre che essere l'unico modo di comunicare con le famiglie d'origine era anche il canale per inviare denaro in patria. Ecco allora che per venire incontro alle esigenze degli emigrati nascono i "vaglia consolari", i "pacchi dono" come pure il "falso 100 Lire Democratica" (utile per ridurre le forti spese di spedizione): tutti oggetti postali che pure raccontano l'emigrazione.

Infine, a completare un volume n.3 pieno zeppo di pagine dedicate alle ultime emissioni italiane ed europee (un vero e proprio aggiornamento ai cataloghi Unificato), ecco l'intervista del mese, anche questa volta ad un grande della filatelia italiana: Nino Aquila. "I francobolli sono non una buona ma un'ottima medicina" - sottolinea il collezionista siciliano, classe 1925, super decorato presidente dell'Unione Filatelica Siciliana - alludendo a quanto possa essere salutare per un anziano magari rimasto solo avere un modo per passare alcune ore della sua giornata in compagnia dei ricordi ma anche in attività, grazie ai contatti e alle relazioni con gli altri collezionisti.

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