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Domenica, 19 Maggio 2024
 
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ISSP: la censura nell'offerta formativa dei giovani pratesi

Avviato dall'Istituto di Studi Storici Postali un percorso formativo per i giovani pratesi delle scuole del primo e secondo grado: potranno approfondire la "censura postale" attraverso visite guidate negli archivi di Palazzo Datini. D'altra parte i tagli ministeriali si fanno sentire e giungono come una scure sui già magri bilanci dell'Ente. il rischio è che si debbano chiudere i battenti!

ISSP: la censura nell'offerta formativa dei giovani pratesi

Nonostante le tensioni provocate dai recenti tagli ministeriali in materia di beni culturali - e quindi anche nel settore archivistico -  l'Istituto di Studi Storici Postali di Prato (www.issp.po.it)  prosegue la sua attività istituzionale di promozione e divulgazione delle tematiche postali nella consapevolezza che se l'anno in corso chiuderà senza problemi dal punto di vista economico, "il 2011 sarà decisivo". A dirlo è il Direttore dell'ISSP, Adrea Giuntini, che aggiunge senza mezzi termini: "In mancanza di soluzioni valide, dovremo decidere di spostarci in qualche altra località in cui gli Enti locali sono più attenti alla esigenze di preservare il passato. Oppure dovremo sciogliere l’Istituto".

Ed allora per aumentare nell'opinione pubblica la percezione che a rischio dispersione è un patrimonio culturale e storico di primaria importanza, l'ISSP ha realizzato con il Comune di Prato un progetto che prevede l'inserimento della storia postale nell'offerta formativa degli studenti delle scuole elementari e medie che potranno partecipare, guidati dai loro insegnanti, a visite organizzate nella sede di via Ser Lapo Mazzei. L'argomento scelto dall'Istituto per "interessare i ragazzi" è  "la censura, spiegata anche attraverso documenti originali e inediti conservati proprio all’Istituto".
 
Continua, intanto, l’attività di catalogazione del materiale custodito dall'Ente pratese, suddivisa in due progetti affidati ad un gruppo selezionato di volontari. Del primo è protagonista una giovane romana, Serena Salvatori, che si è specializzata in etnomusicologia. Alle ricerche sul campo, alle interviste, alla trascrizione della storia orale (sta lavorando ad un archivio digitale sull’argomento), ha deciso di aggiungere un percorso in qualche modo parallelo per arricchire le proprie competenze: catalogare, secondo le rigide norme internazionali in uso nelle biblioteche, i volumi dell’Issp non ancora registrati.
L'altro percorso archivistico  è invece stato affidato ai noti filatelisti Riccardo Bodo, romano,  e Flavio Riccitelli, di Gaeta ma residente a Milano. Dopo un piccolo corso, spetterà loro classificare le fotocopie degli studi che, presentati nell’ultimo decennio alle mostre nazionali ed internazionali, hanno guadagnato almeno il vermeil. È il materiale messo dai concorrenti a disposizione delle giurie prima delle gare; una volta concluse, viene consegnato dalla Federazione fra le società filateliche italiane all’Istituto affinché sia conservato per le future consultazioni.
I dati riguardanti i libri e le fotocopie delle collezioni finiranno nell’archivio digitale, disponibile attraverso internet, del sistema bibliotecario provinciale pratese, che oggi offre 452mila voci, di cui oltre 28mila dell’Issp.

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