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IlSole24Ore: francobolli da investimento dall'immenso impero britannico

E' un'intera pagina quella che Il Sole 24 Ore di Lunedì scorso ha dedicato alla filatelia britannica. Secondo Benito Carobene, autore degli articoli di filatelia sul quotidiano economico, nella vasta collezione di quello che fu l'immenso impero della Regina Vittoria, vi sono perle di prima grandezza, francobolli di Gran Bretagna, India, Canada, Australia ma anche di decine di altre colonie sparse per i cinque continenti, che oggi sono interessanti oggetti da investimento.

IlSole24Ore: francobolli da investimento dall'immenso impero britannico

E' un paginone intero quello che Il Sole 24 Ore di Lunedì scorso, 25 agosto, ha dedicato alla filatelia nell'ambito della rubrica "Risparmio e investimenti". Un articolo interessante affidato a Benito Carobene che, per il quotidiano milanese cura periodicamente l'argomento filatelico non già come semplice passatempo ma come vero e proprio oggetto su cui investire.

Questa volta a meritare spazio sulle pagine gialle del quotidiano economico guidato da Ferruccio De Bortoli sono i francobolli del Regno Unito: "Tesori inglesi spediti nel mondo", questo il titolo dell'articolo che dopo un breve excursus della storia del potentissimo impero britannico si sofferma su quelli che sono i "cavalli da battaglia" della collezione.

Innanzitutto, ricorda Carobene, "l'impero inglese aveva un'estensione di quasi 30 milioni di chilometri quadrati, abitati da circa 377 milioni di persone. Si trattava quindi di più di un quarto della superficie del pianeta e di oltre il 26% di tutti coloro che vivevano sulla Terra". Un grande impero ma anche una nazione all'avanguardia a livello tecnico e scientifico: l'Inghilterra, oltre alla straordinaria Rivoluzione Industriale che da qui prese le mosse, fu la patria di una delle più importanti invenzioni della storia, ovvero il francobollo e con esso lo sviluppo di servizi postali stabili e aperti alla massa.

"Rowland Hill", sottolinea Carobene, "avendo intuito come la possibilità di comunicare fosse fondamentale per tutti, ebbe per primo l'idea di fare della posta un servizio "universale".

E la vastissima collezione dell'impero britannico è costellata di pezzi di straordinaria rarità, come gli altissimi valori da 1 e 5 sterline di Gran Bretagna, gli "appena" 27 Post Office di Mauritius attualmente esistenti (dal valore multimiliardario), oppure il mitico "Scinde Dawk", primo francobollo indiano nato nel 1852. E ancora le prime emissioni di Capo di Buona Speranza (tra cui i triangolari realizzati direttamente in colonia, noti come wood-block) e la serie australiana Canguro del 1913.

Ma, nonostante le preziose gemme, ci si può divertire con la filatelia britannica spendendo decisamente meno. Basti pensare ai francobolli dei possedimenti inglesi in Europa (da Gibilterra a Cipro, a Malta) che, consiglia Carobene, si possono trovare sul mercato "a quotazioni ragionevoli".

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