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I primi vent'anni di Vaccari Magazine

In realtà mancano ancora sei mesi all'anniversario "tondo", ma in casa Vaccari i festeggiamenti per il 20° anniversario di Vaccari Magazine sono già iniziati. Il numero 39 della prestigiosa rivista di filatelia e storia postale, uscito come di tradizione in concomitanza con il Veronafil di Maggio, rappresenta infatti il primo dei due volumi semestrali che concludono il ventennale della rivista edita e curata dallo stesso Paolo Vaccari, fondatore dell'omonima casa editrice di Vignola. Numero come sempre ricco: 112 pagine a colori, con articoli di filatelia e storia postale degli Antichi Stati. Ma non solo: inizia un percorso a puntate sulla storia postale della Venezia Giulia nel triennio 1945-1947, articoli sui servizi ferroviari in Puglia a partire dalla seconda metà dell'800, sui francobolli vaticani e sui 200 anni della Ricordi. E tanto altro ancora.

I primi vent'anni di Vaccari Magazine

E' appena uscito il 39° numero di Vaccari Magazine, il prestigioso semestrale di approfondimenti filatelici e storico-postali, edito e curato da Paolo Vaccari, patron dell'omonima ditta che da Vignola, sulle colline del pre-appennino modenese, diffonde in tutto il mondo collezionistico (e non solo italiano) editoria e filatelia d'alto livello.

Un numero speciale, questo di Maggio 2008, con il quale iniziano i festeggiamenti per il ventennale della rivista, un anniversario "tondo" che raggiungerà il suo culmine con il n. 40 in uscita, come sempre, a novembre in occasione dell'edizione autunnale di Veronafil.
"Non mi par vero!", scrive nel suo editoriale Paolo Vaccari, forse anche un pò commosso per il traguardo raggiunto, soprattutto voltandosi indietro, a quel lontano 1989, quando "accennai di questa idea editoriale ai compianti Amici Enzo Diena e Renato Mondolfo", i quali tuttavia "mi dissero che poteva anche essere un azzardo". Gli fecero, allora "tanti auguri" e Paolo si mise a lavorare per iniziare le pubblicazioni. Trovò innanzitutto un Direttore: Maurizio Tecardi firmò la nuova rivista per 6 anni, fino al 1995 quando fu lo stesso Vaccari a subentrare nell'incarico. L'avventura editoriale era iniziata, e nonostante le difficoltà di avviare una rivista cartacea, Vaccari Magazine è sopravvissuto al tempo e alla filatelia stessa, divenendo quel prestigioso punto di riferimento per il collezionismo "colto" di francobolli e storia postale, che è tutt'oggi, uscendo puntuale durante gli appuntamenti mercantili di Verona.

La filatelia, dal 1989 ad oggi, è cambiata. Non ci va di essere pessimisti e quindi non diremo che è cambiata "in peggio". Diciamo, allora, che si è trasformata, acquisendo una maggiore consapevolezza di essere "materia culturale", fonte di studi e soggetto di ricerca, caratteristiche tutte incarnate dalla filatelia classica, dalla storia postale e perchè no, dalla storia dei servizi postali.
Vaccari Magazine, ha incorportato tutto ciò sin dall'inizio: un magazine culturale innanzitutto. Poca attualità (a meno di non intendere "attualità" la scoperta di nuove "prime date d'uso" o di "annulli" fin'ora sconosciuti) e molto studio. Affidato non solo alle cure e competenze dello stesso Vaccari, collezionista dei francobolli della sua terra, ma anche a divulgatori di prim'ordine: da Lorenzo Carra ad Emilio Simonazzi, da Mario Mentaschi a Nino Aquila, passando per personaggi che sono ormai nella "storia" della filatelia italiana: Roy Dehn, Beppe Ermentini, Luciano Buzzetti, Emil Capellaro. Ma solo per citare alcune delle decine e decine di firme che hanno riempito (e continuano a farlo) le pagine di Vaccari Magazine in questi vent'anni.

Un magazine che ha nel suo nome sia il senso della continuità che dell'innovazione: il logo della rivista è lo stesso delle origini mentre l'attributo "magazine", se riportato a quel lontanto 1989, ha quel sapore di "nuovo" che arriva fino ad oggi.

In attesa quindi di scoprire le tante novità in preparazione per il 40° numero del ventennale (oltre all'indice analitico generale, sarà disponibile "forse qualcosa d'altro", promette Vaccari), questo volume di 112 pagine, a colori, offre molti articoli interessanti.

Lorenzo Carra prosegue con "I rapporti postali del Regno Lombardo Veneto con il Granducato di Toscana 1815-1859", la seconda parte di una serie di articoli dedicati alle tariffe postali tra i due Antichi Stati italiani, con riproposizione di documenti originali dell'epoca e rilettura delle Convenzioni postali tra Austria e Toscana e relativi aggiornamenti.

Si fa un salto in avanti di un centinaio d'anni con la 15ma parte de "Uno per uno i francobolli dello stato della Città del Vaticano", nel quale Giovanni Fulcheris analizza con accuratezza gli impieghi postali delle varie serie vaticane. Questa volta tocca ai francobolli "Beatificazione di Pio X" del 1951 e ai francobolli di posta aerea del 1947.

Tocca poi a Luigi Sirotti scrivere della "Corrispondenza civile nella Venezia Giulia 1945-1947". E' solo la prima parte, ma già queste prime 12 pagine di storia postale sono di grande impatto: si parla di quella parte d'Italia che finì, per circa tre anni, nel "tritacarne" politico - un anticipo della Guerra Fredda - che produsse non solo le emissioni per Trieste, le Zone A e B, ma anche forti disagi nelle comunicazioni postali in territori che passarono di mano in mano, tra italiani, jugoslavi, alleati, producendo interessanti e rari documenti postali.

Un piccolo capitolo di storia dei servizi postali nel meridione d'Italia è quello di Vito Mancini: "Viaggiare in Puglia - I primi collegamenti ferroviari", documenta quelle "aspirazioni ferroviarie delle popolazioni meridionali" della seconda metà dell'800. La Puglia, tra l'altro, era un territorio fondamentale per il neonato Regno d'Italia perchè da Brindisi passava la famosa (e redditizia) Valigia delle Indie. Non un articolo postale in senso stretto, ma una bella ricerca storica sui sistemi di trasporto e movimentazione dei dispacci postali nelle ex terre Borboniche.

Davvero gustose, le "Cronache postali del Granducato" di Giuseppe Pallini: "Il povero espresso", questo il titolo dell'articolo, in realtà non tratta dell'espresso inteso come servizio postale celere. Narra invece di quando a cavallo tra '700 e '800, l'espresso altro non era che un fattorino: a piedi o a cavallo, con la pioggia o di notte, e per pochi spiccioli, doveva recapitare "espressamente" lettere e messaggi. Un mestiere consentito dalle leggi postali toscane dell'epoca, che Pallini fa rivivere rileggendo documenti dell'Archivio di Stato di Siena.

A completare questo 39° numero di Vaccari Magazine articoli di Emilio Simonazzi ("Duecento anni di Ricordi", ovvero della Casa editrice musicale milanese, attraverso le corrispondenze tra la famiglia Ricordi e Giuseppe Verdi), Francesco Lombardo ("1860-1861 Ripresa del Servizio postale fra la Sicilia (Palermo) e il Regno Sardo (Genova) con i vapori della compagnia francese "Fraissinet"), Mario Mentaschi (con la sua "Testimonianza con considerazione" sui falsi oggetti postali acquistati inconsapevolmente), Adolfo Baffi (con "Approfondimenti sulla 14a unità del 15 centesimi litografato 1863 del 1° tipo").

E' lo stesso direttore Paolo Vaccari a concludere il volume con la IV ed ultima parte del suo "Errori di composizione tipografica" sui francobolli del "Ducato di Modena e Governo Provvisorio 1852-1859", con interessanti "Novità dall'Oltreappennino modenese 15 giugno - 15 ottobre 1859" (ovvero la scoperta di una "prima data d'uso" dei francobolli Sardi nella località di Aulla spostata indietro di tre giorni rispetto a quanto finora noto) e un bell'articoletto su "Marche fiscali di Lombardo Veneto in uso postale al di fuori dei confini 1° novembre 1854 - 9 luglio 1857".

VACCARI MAGAZINE
Vol. 39 - Maggio 2008
Editore: Vaccari srl
Pagg. 112
Prezzo: 20,00€

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