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Giochi invernali di Vancouver 2010: tra sport e francobolli

Non poteva che essere dedicata all'evento sportivo più atteso dell'anno la copertina di Cronaca Filatelica di Febbraio, appena giunta nelle edicole italiane. Vancouver 2010 è stata sottolineata dalle poste canadesi da una vera e propria valanga di emissioni filateliche. Tutto il contrario delle amministrazioni dell'area italiana che sembrano, piuttosto, ancora pervase - lo scrive Danilo Bogoni - dallo spirito dai giochi invernali di Torino 2006. Ma su CF, oltre ad articoli di attualità, c'è spazio per articoli di approfondimento (Sabbioni scrive delle emissioni "musicali" di tutto il mondo), di storia della posta (Ruggero Cataldi parla delle corrispondenze che finiscono al "macero" perchè non consegnate) e di storia postale (con la seconda parte dell'articolo di Chesne Dauphiné sugli offici postali italiani in Albania).

Giochi invernali di Vancouver 2010: tra sport e francobolli

Nonostante Pierre De Coubertin, inventore delle Olimpiadi moderne, si fosse strenuamente opposto allo svolgimento dei "giochi bianchi", il Comitato Olimpico Internazionale nella riunione del 3 giugno 1921 deliberò in loro favore pur con la generica denominazione di "Settimana internazionale degli sport invernali". Questi ed altri aneddoti sono raccontati da Danilo Bogoni nell'articolo di copertina dell'ultima Cronaca Filatelica appena uscita nelle edicole (n. 369-Febbraio 2010) interamente decicato naturalmente all'evento sportivo più importante dell'anno: "Vancouver 2010, al cancelletto di partenza" è l'occasione per ripercorrere la lunghissima storia delle olimpiadi, concentrandosi in modo particolare su quelle invernali (è la seconda volta che il Canada le ospita) in svolgimento proprio in questi giorni.
La prima edizione nel paese nord-americano fu quella di Calgary del 1988, che ebbe una sottolineatura filatelica molto blanda attraverso pochi valori postali distribuiti tra il 1986 e il 1988. "Decisamente più generose", scrive Bogoni, "si sono dimostrate le stesse Poste canadesi per i Giochi che prendono il via il 12 febbraio". Tra francobolli, autoadesivi, foglietti, cartoline postali, realizzati a partire dal 2002, anno di assegnazione delle Olimpiadi alla città canadese, la produzione filatelica è decisamente copiosa. In netto contrasto con le poste dell'area italiana ("forse perchè ancora pervasa dallo spirito dei Giochi di Torino" del 2006) che hanno affidato ad un francobollo italiano e ad un foglietto sammarinese la celebrazione dell'evento. Corpose invece furono le emissioni tricolori e bianco-azzurre per le due edizioni dei Giochi disputati in Italia: per festeggiare "Cortina 1956" e "Torino 2006" le amministrazioni postali di Italia e San Marino misero in campo "valanghe di francobolli".

Di taglio tematico, pur restando nell'attualità, l'articolo di Domenico Sabbioni: "Un successone a suon di musica" prende spunto dalla recente emissione britannica dedicata alla migliore musica pop inglese efficacemente riassunta attraverso dieci famosissime copertine tradotte in altrettanti francobolli, per parlare di efficaci quanto stravaganti esperimenti filatelico-musicali di numerose amministrazioni postali. Oltre alla Royal Mail, "fuor di dubbio il servizio postale più rocchettaro del pianeta" dopo l'emissione del 2006 dedicata ai Beatles, il tema "musica" è stato utilizzato anche da Vaticano (che dopo il boom di vendite del Die Emissionis n.1 si prepara a mettere in campo nel 2010 un nuovo cdrom filatelico) e Repubblica del Titano (l'esperimento in questo caso risale al 1996 con un'emissione ed un cdrom dedicati alla "Storia della Canzone Italiana"). Va detto, comunque, che arrivano "Da Bhutan e Paraguay le più strane emissioni musicali": dai cd-francobolli del paese himalayano emessi nel 1973 e nel 2008, al foglietto-disco paraguayano del 1989 dedicato alle note della "Galopera". Senza dimenticare i Fonopost argentini del 1939: un'idea rivoluzionaria per quei tempi che però ebbe scarso successo.

Le notizie più rilevanti dall'Area Italiana arrivano ancora una volta dall'Ufficio Filatelico e Numismatico del Vaticano che in occasione della sempre più probabile beatificazione di Papa Wojtyla, potrebbe realizzare un vero e proprio "Instant stamp per Giovanni Paolo II beato". Ma, sottolinea sempre Danilo Bogoni, "pur se non prevista nel programma e anche se non ancora confermata". L'UFN invece si è già mosso per aiutare i terremotati di Haiti mettendo in cantiere (l'emissione è prevista per il 5 marzo) un'apposita emissione benefica sovrastampando, con sovrapprezzo, il minifoglio di sei francobolli dedicato al Santuario della Mentorella comunque previsto per l'apertura della stagione filatelica vaticana. Da San Marino arriva invece l'emissione fogliettata per l'Expo di Shangai 2010 prodotto nella stratosferica quantità di 600.000 esemplari. Uniche vere novità dalle poste italiche, come si può leggere nella rubrica Fuori Sacco, arrivano invece i nuovi moduli per l'invio di raccomandate, assicurate e ricevute di ritorno per l'estero.
Nella seconda metà del numero di febbraio di Cronaca si trovano invece due interessanti articoli di filatelia e storia postale.

"I tormentati natali delle Pittoriche di Eritrea", in cui Gabriele Fabris descrive attraverso francobolli, prove d'archivio e documenti postali la "lunga e accidentata" preparazione delle definitive del 1910 e del 1930, volute dal governo soprattutto "per una questione di prestigio internazionale" ma che finirono per subire ritardi per motivi tecnici e burocratici.

Mario Chesne Dauphiné continua con "Gli uffici postali italiani nell'Albania Ottomana": in questa seconda parte del suo articolo, si può leggere del tentativo, nel 1922, di riaprire l'ufficio postale civile di Durazzo: "il prefetto della città reagisce ordinando il distacco dell'insegna con lo stemma italiano (riprodotta nell'articolo NDR) e provocando un contenzioso diplomatico".

A Luigi Ruggero Cataldi è affidato l'esordio di "Posta e postali", una nuova rubrica di Cronaca, che in questo numero affronta la questione delle corrispondenze avviate al macero perchè non potute consegnare ai destinatari. "Dal segreto epistolare all'Istituto dei rifiuti" è un bell'articolo di storia della posta, in cui partendo dalla normativa del 1836 che regolava la gestione degli invii privi di affrancatura o con affrancatura insufficienti, degli invii non consegnati per indirizzo inesistente o inesatto, ecc. giunge sino al Decreto ministeriale del 9 aprile 2001 (contenente le Condizioni generali del servizio postale) nel quale si chiarisce in quali casi le corrispondenze finiscono "al macero".

Come sempre, anche in questo numero, "Uno sguardo al mercato" con Sebastiano Cilio: "Il fascino un pò rischioso della vetrina virtuale" è il titolo con il quale il presidente della Borsa Filatelica Nazionale torna sulla questione del connubio filatelia ed internet e parla chiaro: le pubblicità destinate a "sprovveduti neofiti" sui siti internet da parte di venditori non professionali non sono altro che "vetrine incontrollabili". Se si decide comunque di acquistare su internet, la raccomandazione è naturalmente quella di affidarsi a "persone conosciute nell'ambiente commerciale e iscritte ad associazioni di categoria". Ma c'è anche spazio per un rapido bilancio della filatelia italiana in questo periodo di crisi: Cilio è ottimista sul futuro e fa riferimento anche a quelle iniziative editoriali (una, in fascicoli, lanciata proprio in questi giorni in edicola) che pur non rappresentando nulla di particolare per il "nostro settore", "nel contesto generale e mediatico" sono un ottimo modo per "far parlare di francobolli e far conoscere a milioni di persone il nostro ambiente collezionistico".

E dulcis in fundo "Come imbarcarsi e non perdere la rotta!": la penna sempre precisa e decisa di Nino Barberis a disposizione della filatelia giovanile, questa volta si occupa della tematica "Navi e navigazione". Una collezione davvero affascinante che potrebbe prendere le mosse da una visione generale della marineria per attraversa, filatelicamente parlando, i vari tipi di navi, da trasporto, da diporto e da guerra. Se si lasciano da parte materiali classici o rari annulli postali, tranquillizza come sempre Barberis, si è in grado di non finire su di un "terreno proibito" economicamente: i ragazzi potranno affondare a piene mani nella massa di materiale disponibile tra francobolli, annulli, affrancature meccaniche e maximum di tutto il mondo.

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