Dalle parole ai fatti. Dopo l'annuncio del presidente Carlo Catelani dello scorso gennaio, l'Associazione Filatelici Italiani Professionisti-AFIP è tornata sulla vicenda della cessazione di validità dei francobolli in lire del Vaticano promuovendo una petizione con la quale chiedere alle autorità del Governatorato (in particolare al Presidente Card. Lajolo e al Capo dell'Ufficio Filatelico Vaticano Dott. Francini) di "riconoscere il valore di affrancatura delle emissioni suddette". Petizione che sarà effettuata sia all'interno dei negozi e degli studi filatelici, dei circoli e in occasione delle varie manifestazioni commerciali italiane.
L'AFIP, che in questa piccola battaglia ha alleati importanti come la Borsa Filatelica Italiana e la stessa Federazione fra le Società Filateliche Italiane, ha pertanto pensato di limitare i danni di un'iniziativa che senz'altro "arrecherà grave danno al mondo filatelico nel suo complesso" oltre che all'immagine degli stessi francobolli vaticani.
Ma a subire conseguenze anche di natura economiche saranno i commercianti, colpiti direttamente nel valore degli stock in loro possesso, nonchè i collezionisti che vedrebbero ridimensionato il valore delle loro raccolte.
Le tre associazioni nazionali rilevano inoltre che "nei Paesi esteri, che hanno già attuato la medesima politica, si è registrato un deprezzamento dell’intera collezione ed un forte decremento del numero di collezionisti abbonati al servizio novità".
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