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Sabato, 18 Maggio 2024
 
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Cronache di Posta

Francobollo per Fiume: corsi e ricorsi storici

La sospensione di un'emissione già arrivata agli sportelli postali non è cosa di tutti i giorni, ma sicuramente non mancano precedenti. Negli ultimi cinquant'anni sono stati diversi i francobolli la cui data di emissione è stata spostata all'ultimo momento. Chi non conosce, poi, la storia del Gronchi rosa, ritirato dopo poche ore dall'inizio della vendita e sostituito in seguito da un nuovo francobollo? Tutti esempi che hanno portato ripercussioni non di poco conto sul mercato filatelico. Philweb affronta i possibili scenari prospettabili dopo il ritiro, nella giornata di ieri, del francobollo dedicato alla città di Fiume.

Francobollo per Fiume: corsi e ricorsi storici
Il ritiro o la sospensione di un'emissione filatelica, da sempre, è un fatto eccezionale, dettato da motivazioni di estrema gravità e urgenza. Una circostanza che rappresenta allo stesso tempo l'incubo e il sogno proibito di ogni filatelista, considerato che i pochi precedenti hanno fatto la fortuna di quanti si sono trovati al posto giusto al momento giusto. Tali precedenti, d'altronde, si contano davvero sulle punte delle dita di una mano!

Il più noto tra i francobolli ritirati è quello che ha visto per protagonista il famigerato Gronchi rosa. Il valore da 205 lire, dedicato alla visita del presidente Gronchi in Perù, fu messo in vendita la mattina del 3 aprile 1961 (era un lunedì di Pasquetta), ma il pomeriggio dello stesso giorno ne fu ordinato il ritiro, per via di un errore nel disegno dei confini dello stato sudamericano. In quelle poche ore ne furono venduti poco meno di 80 mila esemplari (cifra che, a pensarci bene, non è poi tanto bassa), ed il resto, polemiche comprese, è storia nota: il Gronchi rosa, a torto o ragione, è ormai entrato nell'immaginario collettivo quale sinonimo di rarità.
Ma non possiamo tuttavia non citare anche la serie del 1958 celebrativa della visita in Italia dello Scià di Persia, slittata dal 9 ottobre al 27 novembre dello stesso anno a causa della morte di papa Pio XII, nonché il valore da 900 lire per il 125° anniversario dell'UPU, la cui emissione, inizialmente fissata per il 2 agosto 1999, venne spostata al 18 ottobre dello stesso anno. In entrambi i casi si conoscono esempi di francobolli regolarmente viaggiati per posta durante il periodo di "sospensione" dell'emissione.



Caso analogo anche nel 1992, quando in tre province venne posto in vendita con un mese di anticipo il valore da 750 lire dedicato agli antichi stabilimenti balneari di Rimini. In quel caso, tuttavia, pare non si trattò di una sospensione in zona cesarini, bensì di una "semplice" cattiva interpretazione delle disposizioni ministeriali.

Esattamente come in tutti questi casi, anche per il francobollo per Fiume è ormai certa la vendita presso alcuni (si spera pochi) uffici postali. Un limitato numero di esemplari è sicuramente in mano a privati e, a quanto sembra, c'è già chi ne starebbe facendo commercio.

Anche alla luce dei pochi precedenti, sono ora prospettabili due possibili scenari.

Se, stando all'ultimo comunicato odierno di Poste, si è effettivamente trattato di una mera sospensione attuata per valutare una nuova "più opportuna" data di emissione e, dunque, i valori bloccati verranno posti in vendita il 10 dicembre, allora un certo valore potrebbero averlo solo i francobolli che nel frattempo avranno regolarmente viaggiato per posta. È noto che nel caso dell'emissione per il 125° dell'UPU alcuni collezionisti pagarono cifre molto elevate per procurarsi l'esemplare nuovo prima del 18 ottobre, conservandolo però nell'album in tale stato. Allorché l'emissione ebbe regolarmente corso, si ritrovarono in mano dei francobolli assolutamente identici a quelli venduti al facciale presso tutti gli uffici postali, dunque di valore pressoché nullo. Viceversa, quanti pensarono di utilizzare il loro acquisto per far viaggiare buste e cartoline, si ritrovano ora documenti di discreto valore economico (l'esemplare su raccomandata è quotato circa 150 euro).

Se, invece, fermo restando che l'emissione avrà regolarmente luogo, si deciderà tuttavia di cambiare la grafica del francobollo, allora ci troveremmo sì di fronte ad un nuovo Gronchi rosa, con la differenza che verosimilmente il numero di esemplari già venduti sarà di gran lunga inferiore a quello del più noto precedente (nel 1961 l'ordine di sospensione arrivò non prima del pomeriggio). Si tratterebbe di una vera rarità!

Il nostro augurio è che tra i due mali si avrà il buon senso di scegliere quello minore, ossia la regolare messa in vendita, il 10 dicembre, del francobollo già stampato e distribuito! Ormai il guaio è fatto, e quantomeno sarebbe il caso limitare i danni!

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