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Martedì, 19 Marzo 2024
 
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Forum Bolaffi: dalla filatelia alla filografia, in 1000 pagine

Forum è il nome dell'ultimo catalogo edito da Bolaffi. Presentato alla 59a Fiera Internazionale del Francobollo di Riccione direttamente dal patron della casa editrice torinese, Alberto Bolaffi, il Forum supera il concetto di filatelia estendendolo a quello, ben più ampio, di filografia ovvero studio e collezionismo della parola scritta. In questo nuovo contenitore è stato facile per Bolaffi mettere insieme francobolli e tavolette mesopotamiche e sumere, il Penny Black (o i saggi Chalmers) con i primi voli postali a bordo di palloni aerostatici. Non un catalogo filatelico, quindi, ma un manuale di storia della comunicazione scritta di tutta l'umanità, di cui i francobolli e la storia postale non sono altro che un "settore" di specializzazione.

Forum Bolaffi: dalla filatelia alla filografia, in 1000 pagine
Accingersi alla lettura del nuovo Forum (Giulio Bolaffi Editore, 120,00€) non è cosa semplicissima.

Intanto perchè (passateci la facile battuta) è un volume di "peso" con i suoi 3,5 kg e le oltre 1000 pagine in formato 24x30cm, ben oltre le dimensioni di un semplice catalogo di francobolli. In secondo luogo perchè Bolaffi, realizzando forse una delle sue più prestigiose edizioni, sviluppa un nuovo concetto della filatelia che supera quello classico (elencazione e quotazione di francobolli) per approdare al più esteso (ed ancora sviluppabile) di filografia, ovvero lo studio e il collezionismo della "parola scritta". Un ambito nel quale l'editore riesce comodamente a mettere insieme i francobolli, le lettere affrancate, i papiri egiziani e le tavolette d'argilla dei Sumeri sino ai fogli di carta "stampata".
Un tentativo di riunire sotto lo stesso tetto tutto ciò che è la comunicazione scritta della civiltà umana e che ha trovato sintesi in un libro, il Forum appunto, il quale è più enciclopedia che catalogo.

Le quotazioni: punti e Maior


E di un catalogo, il Forum, ha davvero poco, a cominciare dalle quotazioni che, per una scelta editoriale ben precisa, sono del tutto assenti sostituite soltanto da valutazioni basate su "punti" in base all'effettiva rarità e reperibilità dell'oggetto (papiro o francobollo che sia) sul mercato.
Una scala di valutazione che comprende, all'apice, i cosiddetti pezzi Maior - quelli che vengono identificati con una grande "R" e che rappresentano gli esemplari di "maggior stazza" collezionistica - è l'unico riferimento economico-commerciale del Forum dal quale traspare chiaro il desiderio della Bolaffi di "evidenziare l'importanza del francobollo" in quanto "magistrale cronista del tempo e straordinario motore della parola scritta", con alla base una forte considerazione: "collezionare significa libertà di collezionismo" ovvero di spendere quanto si vuole e di perseguire la passione collezionistica in ogni direzione, anche al di là del mero francobollo.

Una pagina-tipo del Forum Bolaffi
Ampia descrizione introduttiva, nitide immagini a
colori e specchietto riepilogativo delle valutazioni.
Quella riprodotta qui sopra è la pagina
dedicata alle Tavolette della Mesopotamia, le primissime
testimonianze (3000 a.C.) della parola scritta da parte
dell'uomo.
Ma anche le quotazioni "R" hanno una loro "scala", sicchè si passa dall'R1 assegnato agli oggetti di minor "indice economico" e con maggiore generosità ai francobolli più popolari e accessibili di Regno e Repubblica, all'R10 attribuito a pochissimi e selezionati esemplari praticamente indisponibili sul mercato in quanto pezzi rarissimi se non unici.

A proposito di valutazioni, per la maggior parte degli oggetti catalogati sono indicati due differenti "punteggi": uno per la cosiddetta Qualità Bolaffi e uno per la Qualità Standard. E per far comprendere meglio al lettore cosa sia la Qualità Bolaffi, il Forum fa un esempio chiarissimo: "se la Venere di Milo fosse equiparata ad un francobollo, data la sua non perfetta integrità, dovrebbe essere ceduta con uno sconto di circa il 90% sulla quotazione del Catalogo Bolaffi". Il che, tradotto in soldoni, significa che lo stato di conservazione del 100% (cioè quello coevo al momento dell'emissione del francobollo e corrispondente appunto alla Qualità Bolaffi) è praticamente irraggiungibile.

L'assenza totale di prezzi, sostituiti da punteggi che esprimono il grado di rarità, consente al lettore di concentrarsi sugli aspetti prettamente documentali, tecnici e storici degli oggetti presentati (francobolli compresi) più che su quelli economici e commerciali (che pure sono presenti all'interno di interessanti "Notizie finanziarie").

Le particolarità di questo catalogo-enciclopedia, pertanto, sono tante e tali da indurci ad affrontarne la recensione in modo non tradizionale. Sicchè, abbiamo pensato di descriverne panoramicamente i contenuti e di evidenziare (in appositi riquadri) quegli aspetti peculiari e innovativi (anche dal punto di vista grafico) che potrebbero maggiormente interessare i potenziali lettori.

Il Forum si sviluppa in ben undici Sezioni (suddivisi in Capitoli) ciascuna dedicata a grandi periodi storici.

Le tavolette mesopotamiche


La Prima Sezione è dedicata alla parola scritta dei primordi: con un salto indietro nel tempo, Bolaffi arriva sino al 3000 a.C., alle tavolette mesopotamiche in argilla o pietra con scrittura pittografica o cuneiforme, ai papiri egiziani con geroglifici, alle tavolette in cera e bronzo dell'epoca Romana e alle prime pergamene dell'Alto Medioevo.
Tutti oggetti, perlopiù documenti amministrativi, testi ecclesiastici, ecc. sui quali, secondo la filosofia Bolaffi, si può riscontrare il ruolo di vettori della comunicazione e della parola scritta. Le valutazioni sono piuttosto alte arrivando anche all'R6 dei testi bronzei di epoca romana o delle primissime pergamene medioevali.


Le pagine del Forum sono "grigie": un modo originale
per distaccarsi dai normali cataloghi. Nella pagina riprodotta
qui in alto viene evidenziato quadro di valutazione (nel caso
specifico, ci si riferisce alle prime affrancature italiane
verso l'estero). Come si vede, per ciascun oggetto,
è riportato un indice di valutazione espresso in punti
e, eventualmente, con il simbolo R.

Con la Seconda Sezione, che copre il periodo dall'800 d.C. al 1799 d.C., si entra nel mondo antico dei monaci e dei mercanti medioevali i quali affidavano alle pergamene realizzate con pelli animali, atti notarili, documenti amministrativi ed ecclesiastici, codici e bolle papali e... le prime lettere private.
Dal periodo prettamente pergamenaceo si passa, tra XIV e XV secolo, al periodo cartaceo in cui è la carta a prevalere come supporto per documenti e lettere mercantili. Questo è il periodo in cui si sviluppano i grandi viaggi commerciali tra Europa, Asia, Africa e il nuovo continente appena scoperto da Colombo, l'America. Il Forum propone per tutti questi oggetti valutazioni in punti che, tuttavia, non consentono di fare un raffronto con i reali valori di mercato. Ad ogni modo si passa da punteggi molto bassi a valutazioni R4 (le lettere cartacee della prima metà del 1300) e R5 (fogli di codice ecclesiastico su pergamena del IX secolo).
Molti documenti, invece, essendo conservati in Archivi pubblici o privati, non sono sul normale circuito commerciale: per loro le valutazioni sono assenti.

La prefilatelia


La parola scritta prefilatelica, ovvero dei primi timbri di natura postale, è appannaggio della Terza Sezione. Si parte con i primi esperimenti di "carte bollate" (i cosiddetti AQ della Repubblica Veneziana del 1608, precursori degli interi postali e primo vero tentativo di indicare le tariffe in modo prestampato; gli spagnoli Papel Timbrado datati 1637; i Bishop inglesi del 1661 che sono le prime impronte postali a contenere l'indicazione del mese e del giorno) per continuare con i primi bolli di origine italiana utilizzati da tutti gli antichi Stati italiani, a partire da quelli pontifici del 1592.

Si passa quindi alle "marche fiscali" del 1700 di origine inglese (bolli stampati su pezzi di carta adesiva, precursori - almeno nella forma e nell'uso - dei francobolli), ai Cavallini del Regno Sabaudo (fogli di carta postale bollata che consentivano ai privati di recapitare le proprie corrispondenze avvalendosi di pedoni o corrieri occasionali), alle marche postali adesive del 1837 inventate (ma rimaste allo stato di saggio) dall'inglese James Chalmers, per alcuni vero progenitore del francobollo, ancor prima del più famoso Rowland Hill padre del Penny Black.
Bolaffi, per tutti questi oggetti, presenta naturalmente valutazioni di tutto rispetto: R3 per le impronte postali dello Stato Pontificio (perlopiù bolli a secco dei corrieri della fine del 1500 e bolli inchiostrati del 1600) e addirittura R9 per i saggi Chalmers.

Una delle caratteristiche per cui il Forum si fa apprezzare è proprio il suo carattere
enciclopedico, ben lontano dalla filosofia dei cataloghi tradizionali. Una peculiarità
è la presenza di approfondimenti storici e storico-postali, tra le varie pagine.
Ad esempio, sono presenti le biografie di decine e decine di personaggi, alcuni
sconosciuti altri illustri e famosi, che hanno avuto a che fare con i francobolli.

I francobolli


La Quarta Sezione è quella più vasta. In essa sono racchiusi tutti gli oggetti che hanno a che fare con il concetto moderno di "servizio postale". Ad iniziare con i Francobolli Universali, quelli cioè che sono accettati da tutti come i più importanti francobolli mondiali: il Penny Black del 1840, il primo francobollo in assoluto; la Colomba di Basilea del 1845, il più bel francobollo del mondo; l'emissione greca del 1896 dedicata alle Olimpiadi di Atene, la prima serie di "cronaca diretta", come recita il Forum.
Ma tra questi francobolli universali ve ne sono pure alcuni più vicini ai nostri tempi come quelli sovietici dedicati nel 1961 a Yury Gagarin, il primo cosmonauta e quelli americani del 1969 con il "primo annullo lunare" (un'anticipazione del capitolo spaziale e aereo che verrà sviluppato nelle sezioni V e VI).

Si passa quindi agli usi postali dei primi francobolli: non solo lettere affrancate con il Penny Black ma anche le primissime lettere con francobolli francesi o austriaci in partenza dall'Italia e destinazione paesi esteri (periodo 1840-1850); le prime lettere indirizzate in Italia e quelle affrancate con i primi francobolli italiani verso l'estero (ad es., i bajocchi dello Stato Pontificio, le crazie di Toscana e i centesimi del Regno di Sardegna). In questo capitolo sono concentrati oggetti con valutazioni molto alte: per quasi tutte le lettere prevale il simbolo R, con punte di R5 (ad es. i Penny Black indirizzati verso Mauritius e altre esotiche destinazioni nell'Oceano Indiano) e R6 (per lettere con francobolli di Francia in partenza dallo Stato Pontificio).

Al terzo capitolo della sezione è dedicata la filatelia degli Antichi Stati Italiani a partire dal 1850: sono elencate (anche se il termine è riduttivo e sarebbe meglio dire "descritte") tutte le serie emesse dagli stati pre-unitari che rientrano in quello che per il Forum è "uno dei capitoli più affascinanti e rilevanti della filatelia mondiale". Per ogni francobollo è presente una nitida immagine a colori, con preziose schede tecniche e tutte le quotazioni (anzi, valutazioni!) possibili:

Va detto: il Forum, soprattutto sulla filatelia classica, è alquanto
ricco di dettagli. Per ciascun francobollo, ad esempio, sono indicate
delle interessanti Notizie Filateliche (oltre che Finanziarie).
Nell'esempio, sono evidenziati i maggiori multipli conosciuti e le
caratteristiche tecniche (di stampa, di carta, ecc.) di alcuni francobolli
di Lombardo Veneto. Si apprezza l'iconografia, davvero intuitiva.
si passa dalla costosa Qualità Bolaffi (negli stati di Nuovo Fior di Stampa, Linguellato e Senza Gomma) ad un più "modesto" Standard di Mercato, più aderente alla realtà mercantile. Le valutazioni vengono indicate anche nello specchietto riepilogativo contenente le Notizie Finanziarie ed espresse in percentuale rispetto ai prezzi della Qualità Bolaffi.

Dopo i francobolli pre-unitari si passa a quelli del Periodo Antico italiano, dal 1851 al 1861. Si tratta dei francobolli emessi nel periodo immediatamente precedente all'Unità d'Italia, come le varie emissioni di Sardegna a partire dal 1851 (che meritano una sfilza di R4), i provvisori di Parma del 1859 (da rilevare l'unica data conosciuta su lettera dell'80c bistro valutato R10 e una prima data conosciuta del 5c verde degli Stati Parmensi con valutazione R7), e quelli, sempre del 1859 di Romagne e Modena, di Toscana del 1860 (dove risalta l'R8 del famosissimo 3 lire ocra arancio e l'R9 della prima data conosciuta del 3 lire, in affrancatura tricolore, appartenuto alla collezione Faruk).

Si continua con la Dittatura napoletana del 1860 (il 1/2 tornese azzurro "Trinacria" merita un R8 allo stato di nuovo) e la Luogotenenza del 1860 (con il 1/2 tornese "Croce di Savoia" che spunta un R5). A chiudere, i non emessi delle Province Napoletane del 1861 (che allo stato di Nuovo hanno valutazioni di pochissimi punti mentre allo stato di usato variano tra R5 e R10) e quelli regolarmente emessi - in moneta borbonica - il 14 febbraio 1862 (dove risalta l'R9 del 1/2 tornese nero su frammento di circolare datata 18 dicembre 1861).

I capitoli V e VI sono dedicati ai francobolli italiani del Periodo Classico (1862-1909), ovvero dalla prima emissione dentellata con effigie di Vittorio Emanuele II sino a quelle iniziali di Vittorio Emanuele III (passando per i francobolli di Umberto I), e quelli del Periodo Moderno del Regno (1910-1945), che si apre con la serie commemorativa dedicata a Garibaldi per concludersi con le emissioni del brevissimo regno di Umberto II.
Nel primo periodo troviamo un solo R10 (il 10c. De La Rue  ocra con angoli modificati) e due R6 (gli umbertini 2 lire vermiglio su lettera della I Serie e il 5 lire verde e carminio su lettera della II Serie). Nel secondo periodo, invece, si notano ben due R10: il 15c "Virgilio Lilla" e il Trittico "Volo di Ritorno" della Crociera Nord Atlantica, in foglio intero.

Ai francobolli della Repubblica Italiana, dal 1945 al 2006 è dedicato il VII Capitolo della IV Sezione, che si apre con  la presidenza De Nicola e la serie Democratica per giungere sino ai francobolli per i Diciottenni del 2006, sotto la presidenza Ciampi. In questo capitolo i punteggi più alti sono gli R5 attribuiti al 5 lire "Firenze senza giglio" (della serie Ginnici del 1951), al 40 lire "Angelo senza nome" (appartenente all'emissione per l'Anno Santo del 1975), al 500 lire "Don Bosco solitario" del 1988, al 120 lire "Giornata a destra" del 1978 e al 300 lire "7 baj Bianco" del 1985.

Ecco un esempio di come il Forum "cataloga" i francobolli.
Del 50 bajocchi azzurro (versione con stampa difettosa del 1864) viene presentata
un'immagine a colori, tre quotazioni in "punti" (per gli stati di Nuovo, Linguellato e Senza Gomma)
in Qualità Bolaffi e altrettante in Qualità Standard di Mercato. Inoltre, per lo stesso pezzo viene proposta
la valutazione per l'usato e su documento/busta in entrambe le Qualità. In particolare, in presenza di
esemplari di pregio, il Forum adotta riquadri e cerchietti di colore oro che attirano l'attenzione
del lettore.
Il periodo repubblicano è quello che nel Forum viene trattato in maniera del tutto "particolare": molto dettagliato per alcuni oggetti e piuttosto striminzito per altri. Sono, infatti, descritte tutte le serie di maggior pregio, le varietà più prestigiose (per es. il Gronchi Rosa, valutato R1 o lo UIT in basso del 1964, valutato R4), tutti i naturali (come il Milan azzurro del 1988, valutato R3), e i non emessi (come il K2 del 1955, che merita "solo" un R4).
Mentre tutti gli altri francobolli repubblicani (i più economici, in altre parole) sono raggruppati in "annate" delle quali viene fornito soltanto il numero di valori e il rimando al catalogo Flash 2008 per le valutazioni.

Per stare all'attualità filatelica, i foglietti dedicati ai neo diciottenni emessi nel 2006 sono valutati entrambi R1, al pari del 30 lire e 100 lire Democratica o al 100 lire Repubblica Romana del 1949. Non v'è traccia, invece, del chiacchieratissimo "900 lire Donne nell'Arte".

La catalogazione del Forum prosegue, nella Sezione Quinta, con i pionieri del volo e la posta aerea, sin dai precursori del 1500-1600 (le lettere mercantili con indicazione manoscritta "volando", in realtà rivolto alle staffette affinchè recapitassero le missive il più velocemente possibile) e del 1700-1800 (i volantini e le lettere viaggiati a bordo di palloni aerostatici). Sono i Ballon Montés del 1870 a segnare la nascita della posta aerea (valutati fino a R6 le lettere viaggiate a bordo del primo pallone "Le Neptune" partito da una Parigi sotto assedio) mentre vengono presentati tutti i "primi" della classe: l'etichetta americana Buffalo del 1877, "prima vignetta di posta aerea" (R7 le lettere affrancate);

Il Forum ha un carattere marcatamente enciclopedico:
a riprova di questa affermazione in testa ai vari capitoli
sono presenti schede di approfondimento con un Glossario,
specchietto riepilogativo dei punteggi adottati nelle valutazioni e
altre specifiche adottatate durante la catalogazione.
i Pigeongrams neozelandesi del 1898 (servizio postale svolto attraverso piccioni viaggiatori); tutti i primi voli postali, compresi quelli italiani, a partire dal Pallone Frenato di Torino del 1898 (cartoline viaggiate sono valutate R3), e gli annulli "precursori" di posta aerea.

Ci si avvicina alla fine di questo poderoso volume con la Sesta Sezione dedicata alla "parola scritta nello spazio", ovvero alla posta viaggiata a bordo di capsule e navicelle spaziali, a cominciare con il primo esperimento di Posta Razzo del 1928 ad opera dell'austriaco Federico Schmidel: le lettere affrancate così viaggiate meritano un R2. Si passa a R4 per gli aerogrammi affrancati del 1932 e viaggiati sul primo volo nella stratosfera a bordo di un aerostato. Completano la sezione decine di aerogrammi e francobolli a tema spaziale tra i quali la fanno da padrone quelli prodotti da USA e URSS sin dal 1957, anno in cui venne lanciato lo Sputnik 1.

La parola... stampata


La Sezione Settima viene dichiarata "sperimentale" ed in effetti non può essere altrimenti dato che si parla di "parola tecnologica" ovvero della storia della parola scritta che comprende la stampa a caratteri mobili ad opera di Guttemberg e l'Encyclopedie di Diderot e D'Alembert.
Qualcuno a questo punto potrebbe storcere il naso molto più che con le sezioni dedicate alle tavolette mesopotamiche: effettivamente si ha difficoltà a mettere mentalmente insieme i francobolli e la filatelia con gli editti stampati del 1500 o i primi fogli di giornale con uscita periodica. Ma per Bolaffi la questione è semplice: "a partire da Guttemberg la mano dell'uomo, strumento inscindibile della Parola Scritta, inizia a cedere il posto a una mano che, diventando sempre più tecnologica, sarà anche capace di dematerializzare la traccia più importante dell'evoluzione umana".
In altri termini, anche la parola stampata è comunicazione e come tale rientra nel grande calderone della filografia.

Il Forum si chiude con una breve bigliografia, alcuni grafici comparativi relativi all'andamento nel corso degli anni di alcuni dei più prestigiosi francobolli italiani e le tabelle riassuntive di tutte le serie ordinarie italiane, sino agli attuali Prioritari e Donne nell'Arte.

Alla fine "dei conti" il nuovo Forum della Bolaffi (presentato ufficialmente durante le giornate filateliche di Riccione) è un prodotto sicuramente innovativo: rompe con il "passato" e con la "tradizione" dei cataloghi filatelici, sia dal punto di vista dei contenuti che della comunicazione,  Il marchio Bolaffi ha sempre rappresentato la filatelia italiana (in Italia e nel mondo) sia dal punto di vista commerciale che editoriale. In un momento di "apnea" del mercato nazionale e di "crisi d'identità" del collezionismo di francobolli, Bolaffi (o meglio Alberto Bolaffi) ha avuto l'idea di "rilanciare", portando sulle scene una nuova idea di filatelia. Certo, una filatelia non per tutte le tasche, ed anzi legata molto più all'antiquariato che ad un semplice hobby.
Un'iniziativa, che se da un lato ha incontrato indifferenza e diffidenza (soprattutto con riferimento al tentativo di trasformare l'hobby per i francobolli in un hobby per la "parola scritta", di ogni tipo e di ogni tempo), non si può non apprezzare. Soprattuto se ci si lascia cullare dell'idea che Forum sia un'enciclopedia o un manuale di storia della comunicazione. E non un semplice catalogo.


FORUM
Il catalogo Bolaffi
della filografia e della filatelia
- La Comunicazione Scritta -


EDITORE:
Giulio Bolaffi Editore - Torino
ANNO:
2007
PAGINE:
1070
PREZZO:
120,00€

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