Quando, nel 2004, fu presentato il piano di innovazione del Poligrafico, molti di noi, collezionisti specializzati, furono colti da malori (intellettuali, s'intende!): le nuove macchine da stampa acquistate dalla stamperia di stato avrebbero segnato la fine della "nostra" passione, ovvero non ci sarebbero stati più motivi per andare a caccia di... difetti.
L'IPZS, e con esso le Poste Italiane, annunciarono che le nuove Goebel, super-tecnologiche e dotate di super-computer a garanzia della qualità durante tutti gli step di produzione (stampa, dentellatura, ecc.), avrebbero smesso di sfornare "varietà ".
A distanza di quasi due anni possiamo "ben" dire il contrario. Certo, alla felicità di poter continuare il nostro caro, vecchio hobby super-specialistico, si contrappone il grave e legittimo dubbio che moltissime di queste "stranezze" filateliche abbiano un'origine quanto meno ambigua. Sicuramente ne parleremo ancora molto in futuro e certo non possiamo non tenere in considerazione anche quei piccoli, grandi, mostri dentellati che si ritrovano sul mercato.
Questa volta tocca allo 0,45€ delle Donne nell'Arte. Un francobollo sicuramente di altissima tiratura, dato che è il valore "base" dell'attuale tariffario postale: serve infatti ad affrancare lettere del I porto di peso (di formaro standardizzato). E con esso cartoline, stampe non periodiche, ecc. E quindi è abbastanza "normale" ritrovare tra i milioni di francobolli qualcuno francamente "interessante" come quello che vi mostriamo:
L'IPZS, e con esso le Poste Italiane, annunciarono che le nuove Goebel, super-tecnologiche e dotate di super-computer a garanzia della qualità durante tutti gli step di produzione (stampa, dentellatura, ecc.), avrebbero smesso di sfornare "varietà ".
A distanza di quasi due anni possiamo "ben" dire il contrario. Certo, alla felicità di poter continuare il nostro caro, vecchio hobby super-specialistico, si contrappone il grave e legittimo dubbio che moltissime di queste "stranezze" filateliche abbiano un'origine quanto meno ambigua. Sicuramente ne parleremo ancora molto in futuro e certo non possiamo non tenere in considerazione anche quei piccoli, grandi, mostri dentellati che si ritrovano sul mercato.
Questa volta tocca allo 0,45€ delle Donne nell'Arte. Un francobollo sicuramente di altissima tiratura, dato che è il valore "base" dell'attuale tariffario postale: serve infatti ad affrancare lettere del I porto di peso (di formaro standardizzato). E con esso cartoline, stampe non periodiche, ecc. E quindi è abbastanza "normale" ritrovare tra i milioni di francobolli qualcuno francamente "interessante" come quello che vi mostriamo:
Si tratta evidentemente, di un forte spostamento in senso verticale della dentellatura, tanto forte che il valore del francobollo è praticamente spostato nella parte alta della vignetta. E con il valore, sono migrati verso l'alto anche tutte le altre "scritte", dall'indicazione dello stato emittente al copyright!!!
La genuinità di questo rinvenimento è confermata, essendo stato, il foglio intero da cui proviene la quartina qui mostrata, acquistato nei normali canali postali. E' ovvio pensare che non sia soltanto un foglio affetto da questo spostamento di dentellatura e che in giro per l'Italia ve ne siano altri.
Certo, tolto per ora di mezzo il dubbio che questo francobollo abbia avuto un'origine poco "chiara", resta tuttavia un ulteriore dubbio: e cioè come mai queste "mostruose" macchine iper-tecnologiche del Poligrafico non si siano... accorte del difetto!!! I più esperti ricordano i famosi "pallini" con cui le Goebel marchiavano i fogli "venuti alla luce" difettati???
La genuinità di questo rinvenimento è confermata, essendo stato, il foglio intero da cui proviene la quartina qui mostrata, acquistato nei normali canali postali. E' ovvio pensare che non sia soltanto un foglio affetto da questo spostamento di dentellatura e che in giro per l'Italia ve ne siano altri.
Certo, tolto per ora di mezzo il dubbio che questo francobollo abbia avuto un'origine poco "chiara", resta tuttavia un ulteriore dubbio: e cioè come mai queste "mostruose" macchine iper-tecnologiche del Poligrafico non si siano... accorte del difetto!!! I più esperti ricordano i famosi "pallini" con cui le Goebel marchiavano i fogli "venuti alla luce" difettati???
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