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Venerdì, 26 Aprile 2024
 
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Dall'UFI il catalogo dei Telegrammi Pubblicitari Italiani

Nasce all'interno dell'Unione dei Filatelisti Interofili l'interessante catalogo dei Telegrammi Pubblicitari, ovvero quei moduli telegrafici (sia quelli utilizzati in partenza che in arrivo) del periodo 1930-1960 che sono stati utilizzati come supporto per comunicazioni pubblicitarie, sia di servizio (promozione di servizi postali) che prettamente commerciali. Realizzato a sei mani da Enrico Bertazzoli, Paolo De Magistris e Carlo Sopracordevole, il nuovo Speciale Monografico dell'UFI-Italia costituisce un prezioso complemento dei volumi di storia postale che vanno dal Regno d'Italia alla Repubblica.

Dall'UFI il catalogo dei Telegrammi Pubblicitari Italiani

Nonostante la crisi d'identità che sta vivendo, la filatelia italiana - quanto meno quella che ruota attorno alla storia postale e ai francobolli più antichi (ovvero quella che molti ormai non esitano a definire "antiquariale") - è decisamente viva e vegeta. Non è una filatelia di massa, certo, relegata com'è solo ad ambiti associativi più o meno vasti, perlopiù di respiro nazionale. Ma tanto basta per mantenere frizzante il settore, compreso quello dell'editoria filatelica che, anche grazie allo straordinario impegno di un'agguerrita squadra di editori, pubblica annualmente decine di nuovi titoli , tra riviste, cataloghi e libri.

La stessa filatelia organizzata produce tantissimo materiale divulgativo, tra notiziari sociali, fanzine, newsletter e volumi monotematici che spessissimo si trasformano in preziosi testi da biblioteca, piccoli approfondimenti ed utili complementi di prestigiosi cataloghi e famosi libri.

L'ultimo a giungere nelle mani dei collezionisti è un vero e proprio catalogo, che se non fosse edito e stampato da un'Associazione (e tramite di essa, distribuito a soci e non), avrebbe tutte le carte in regola per essere venduto in libreria insieme alle decine di altri simili volumi.

Di certo, il nuovissimo catalogo dei Telegrammi Pubblicitari Italiani, di Enrico Bertazzoli, Paolo De Magistris e Carlo Sopracordevole, edito dall'Unione Filatelisti Interofili sotto forma di speciale monografico n.2, è un prezioso complemento di altri due famosi cataloghi: quello di interi postali, Interitalia (editore: Laser Invest) e quello di Storia Postale (editore: Unificato).

Un argomento ed un campo di ricerca che interessano certamente solo un'elite di collezionisti ma che dimostra come lo studio in filatelia produca ancora risultati innovativi in settori spesso snobbati dalla massa perchè ritenuti di scarso interesse.

Il nuovo catalogo realizzato dall'UFI-Italia (prezzo di copertina: 36,00€; gratuito per i soci) conta ben 224 pagine a colori ed abbraccia oltre un trentennio, dal Regno d'Italia alla Repubblica, dagli anni '30 ai primi anni del 1960, presentando tutti i moduli per telegrammi (o comunque tutti quelli scoperti fino ad oggi) sui quali siano comparsi nel tempo spazi pubblicitari.

"Pur trattandosi di formulari", si legge nella prefazione, "non c'è dubbio che i telegrammi siano documenti postali ufficiali. Le poste li facevano stampare in conformità a precisi modelli, ai quali gli stampatori si sono rigidamente attenuti". Ed, infatti, oltre al Poligrafico dello Stato, sono state numerose le tipografie private incaricate della realizzazione di questa modulistica, inizialmente stampata su carta fornita direttamente dalla Provveditoria Generale dello Stato avente come filigrana lo stemma nazionale di grandi dimensioni e successivamente (in periodo repubblicano) senza filigrana.

L'interesse collezionistico è evidente: la collocazione dei telegrammi "non può che essere autonoma rispetto alle altre categorie di oggetti postali ma, volendo cercare un'affinità con altri documenti correntemente collezionati, i telegrammi possono essere assimilitati", precisano gli autori, "agli interi postali, almeno per taluni aspetti". Ad esempio, vanno collezionati "interi", ovvero integri e se ne può studiare e classificare formato, carta, stampa, filigrana, periodi d'uso, servizi accessori (raccomandazione, inoltro per posta o espresso, tassazioni, ecc.). In molti paesi, invece, i telegrammi sono considerati interi postali a tutti gli effetti, recando un'impronta di francobollo con un determinato valore facciale.

Ma i telegrammi di cui si occupa il Catalogo UFI sono quelli contenenti pubblicità. I moduli telegrafici degli anni '30 (chiamati Mod.30) ne erano letteralmente tappezzati a cura dell'Istituto Nazionale per la Propaganda di Milano che ne definiva testi e dimensioni.

Inizialmente la pubblicità riguardava prodotti e servizi postali spostandosi subito dopo verso messaggi palesemente commerciali, compresi quelli relativi ad eventi e spettacoli cinematografici in svolgimento nelle grandi città.

L'interessante Catalogo propone per ciascun telegramma (sia il Mod. 30 per i messaggi in arrivo che il Mod. 25 per quelli in partenza, rigorosamente riprodotti a colori, spesso anche fronte-retro) tutte le sue caratteristiche tecniche e di stampa (consistenza degli ordinativi, tipi di carta e filigrana), oltre che i parametri da prendere in considerazione per una corretta valutazione: periodo d'uso, quantitativi stampati, stato di conservazione, proponendo una scala di punteggi (da 1 a 10) corrisponendenti a prezzi tra i 2 i 50 euro, che possono subire penalizzazioni o incrementi qualora esistano o meno anomalie o difetti.

Vengono, inoltre, proposti per ciascun periodo (Mod.30 del Regno, Mod. 25 del Regno e Mod. 30 della Repubblica) degli specchietti riepilogativi che permettono l'individuazione rapida dei tipi e delle pubblicità presenti sui vari moduli telegrafici.

Il volume, che come già detto costituisce un degno complemento per tutti i testi di storia postale del periodo 1930-1960, offre infine un intero capitolo divulgativo dedicato alle origini della pubblicità sui moduli postali e sulle tipologie ufficiali dei telegrammi pubblicitari.

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