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Cronaca Filatelica: Somalia AFIS, l'unica colonia dell'Italia repubblicana

Uscita semi-sconfitta dalla II Guerra Mondiale, l'Italia dovette rinunciare interamente al suo impero coloniale. Nel 1950, tuttavia, quasi un magro riconoscimento dell'effettivo sforzo militare e ideologico nei confronti di fascismo e nazismo, alla neonata Repubblica fu assegnata l'Amministrazione fiduciaria della sua ex-colonia somala. Di quell'avventura post-coloniale, durata 10 anni, ne parla Cronaca Filatalica di Aprile con un bell'articolo di Bodo e Bogoni. E tra le tante notizie ed articoli di filatelia, storia postale e attualità, va segnalato senz'altro il chiarimento ufficiale fornito dal governo sammarinese circa l'attuale destinazione del francobollo dedicato all'Expo di Shanghai stampato con una vignetta "errata".

Cronaca Filatelica: Somalia AFIS, l'unica colonia dell'Italia repubblicana

Sembrava essere passata sotto silenzio la vicenda del francobollo sammarinese "Verso Shanghai 2010" emesso a maggio dello scorso anno con l'immagine del World Financial Center della città ma inizialmente pubblicizzato con il disegno del futuristico (ma mai realizzato) Ren Building. Un francobollo, quest'ultimo, che tuttavia è stato regolarmente stampato nonostante lo stop da parte dell'AASFN. E allora che fine ha fatto l'intero quantitativo prodotto di quello che può essere considerato un "non emesso" delle poste bianco-celesti? Se lo son chiesti in primis i consiglieri di stato Mularoni e Lanfernini che in un'interrogazione al segretario di stato Gabriele Gatti (responsabile anche delle faccende filateliche interne) hanno chiesto notizie sull'origine dell'errore ma soprattutto su "quali garanzie ci sono che tali serie non finiscano nel mercato fuori regola con grave pregiudizio per la credibilità della nostra Repubblica nel settore filatelico" (Ecco il testo dell'interrogazione: http://www.sanmarinonotizie.com/?p=1209).

La risposta circostanziata di Gatti la si può leggere nella rubrica Fuorisacco dell'ultimo numero (371, Aprile 2010) di Cronaca Filatelica, compresa un'importante rassicurazione: l'intero quantitativo stampato è infatti conservato presso il magazzino valori dello Stato e non semplicemente stoccato in "scatoloni" dell'Azienda filatelica. Nessun errore quindi da parte dell'Azienda filatelica di stato: i cinesi semplicemente quel Ren Building non l'hanno più costruito rendendo di fatto superato il bozzetto preliminare nato dalla creatività di Franco Filanci. Purtroppo quando dalla Cina è arrivata la notizia, il dentello sammarinese era bello che stampato!

Ma su Cronaca Filatelica di Aprile si può leggere anche un bell'articolo scritto a quattro mani da Riccardo Bodo e Danilo Bogoni su "L'unica colonia dell'Italia repubblicana", ovvero sui francobolli della Somalia tra il 1950 e il 1960 durante la cosiddetta Amministrazione Fiduciaria italiana. Emissioni che "testimoniano del desiderio di continuità di influenza coloniale nel Corno d'Africa da parte del nostro paese". L'articolo contiene un piccolo catalogo delle emissioni somale del decennio italiano, una collezione "chiusa" che sta lentamente tornando in auge, come afferma lo stesso Riccardo Bodo, probabilmente il massimo esperto di AFIS, secondo il quale "raccogliere AFIS è sempre vantaggioso", consigliando a chi si volesse approcciare a questo settore di impostare una "specializzazione" oppure di dedicarsi alla sua storia postale.
Ben più di un articolo, quindi, quello dedicato alla Somalia AFIS tenuto conto che viene pure proposta l'intera "mappa ideale" di tutti gli uffici postali somali, con dati tecnici e presenza numerica di cittadini italiani in ciascuna città. A mancare, forse, una semplice tabella contenente le tariffe postali del periodo.

E mentre Claudio Baccarin, vice-presidente dell'Unione Stampa Filatelica Italiana, scrive di "Gino, Fausto e il mistero della borraccia" (mistero peraltro svelato nell'articolo come un semplice gesto amichevole tra Bartali e Coppi suggerito da un bravo fotografo milanese, tale Carlo Martini, a caccia di "belle immagini di colore" della stgorica gara ciclistica del 1952), Marco Stella dedica un riconoscente pensiero ai due grandi (ed eterni rivali, almeno nell'immaginario sportivo di sempre) attraverso i francobolli emessi da San Marino e Italia tra il 1996 ed oggi.

"Rivoluzione di velluto" la chiama Bogoni quella che sta operando Claudio Scajola in materia di politiche filateliche: il Ministro dello sviluppo economico "sta intraprendendo nuove iniziative per una rinascita della filatelia italiana che passa attraverso la nuova Consulta filatelica e la nuova Commissione grafica" nominate di recente. Il Ministro, anzi, sembra avere le idee ben chiare sulla qualità dei prossimi francobolli italiani, che bisogna iniziare a guardare non come elementi di un semplice "collezionismo d'antiquariato" ma come "mezzo di comunicazione delle nostre eccellenze". E tanto per dirne una, Scajola ammette che se gli avessero proposto (come richiederà di fare da ora in poi) più d'una soluzione grafica tra cui scegliere, "avrei evitato quella bruttura che è il francobollo della posta ordinaria". Parola di Ministro!

Giorgio Migliavacca, noto collezionista italiano che ormai vive stabilmente nelle Isole Vergini Britanniche, spiega (per i più disattenti) come eBay sia in realtà "il mega bazar virtuale colmo di delizie e affanni", illustrando alcune iniziative messe in piedi all'estero (soprattutto negli Stati Uniti) a protezione dei collezionisti che comprano regolarmente su questa piattaforma di aste online.

La storia delle filatelia è costellata di immagini che oltre al valore artistico intrinseco recano anche un'iconografia postale molto interessante, sia per il loro valore semantico sia per la loro funzione comunicativa. De "La posta come spunto per l'arte" scrive Clemente Fedele per il quale, nella cultura filatelica del XXI secolo, bisognerebbe iniziare a guardare non più soltanto al "bel francobollo" attraverso un'analisi evidentemente soggettiva, quanto all'iconografia postale più in generale, che consentirebbe di utilizzare nell'analisi, non solo il francobollo, ma tutti gli strumenti tipici delle scienze umane. Tra cui, appunto, l'arte ed in particolare la pittura.

E' possibile immaginare che la Geografia possa essere utilizzata come argomento filatelico per le nuove generazioni di collezionisti? Secondo Nino Barberis si. Pensare a "francobolli che insegnano la geografia" se da un lato potrebbe sembrare "abbastanza stupido" - avendo il ragazzino d'oggi a disposizione Internet per scoprire Piramidi, Giraffe, Leoni, e i più lontani paesi esotici) - dall'altro basterebbe impiegare un approccio diverso: "lo stimolo", propone Barberis, "potrebbe venire con il metterlo in competizione con se stesso per raccogliere il maggior numero possibile di Paesi differenti".
E di possibilità di trovare francobolli esteri oggi è anche più semplice del passato esistendo sul pianeta oltre 200 stati!!!

Infine, il consueto "sguardo al mercato" di Sebastiano Cilio che, ad Aprile, rivela come nel nostro paese stia crescendo l'interesse per i documenti (di natura postale, ovviamente) sui quali sono presenti autografi di famosi personaggi. E anticipa che l'Unificato entro la fine dell'anno dovrebbe pubblicare un catalogo specialistico sull'argomento. Per quanto concerne invece la filatelia europea, "sempre bene le rarità, stabile l'area inglese". I francobolli (alcuni davvero rari) britannici e delle decine di paesi che hanno fatto parte dell'immenso Impero sono, infatti, tra i più richiesti sui mercati internazionali.

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