Da oggi Internet, la moderna versione della grande biblioteca di Alessandria, è più ricca: oltre 1 milione di articoli del Corriere della Sera, a partire dal 2 gennaio 1992, sono consultabili gratuitamente online.
Si tratta di un patrimonio informativo di 1.300.000 articoli, pubblicati sul principale quotidiano italiano, nel corso degli ultimi 16 anni, comprese le testate "sorelle" che hanno accompagnato in edicola il Corsera: Corriere Soldi, Corriere Economia, Corriere Lavoro, Corriere Salute e ViviMilano.
Al di là della straordinaria valenza culturale di questa memoria storica digitale, da Tangentopoli alla nascita dell'Euro passando per le più importanti tappe della politica, dell'economia e della società italiane, l'Archivio Storico online del Corriere della Sera consente di fare un salto indietro nel tempo anche per gli appassionati di "cose postali".
Puntando il browser su http://archiviostorico.corriere.it/ si accede ad un pannello di ricerca affatto complesso: indicando una parola o una frase, l'eventuale autore o un periodo temporale, è possibile avere accesso ad un patrimonio incredibile "di articoli di firme prestigiose, cronisti e reporter", dal 1992 fino alla penultima edizione del quotidiano.
In modo semplice si potranno tirar fuori centinaia di articoli sulle parole chiave più elementari come "francobollo" (829 risultati) o "francobolli" (1112 risultati), "filatelia" (208 occorrenze) o "postale" (6064). Scegliendo invece di cercare una frase anzichè una singola parola, ecco ottenere 1317 risultati per "poste italiane", 278 per "ente poste" e 428 per "posta prioritaria".
Così, ad esempio, si potrà ripercorrere un pezzo della storia moderna delle poste italiane: dai primi timidi tentativi di "privatizzazione" nel 1992 (preistoria!) quando Direttore Generale delle poste era Enrico Veschi, concretizzati nel 1994 con la Legge 71 che trasformò l'amministrazione postale in Ente Pubblico Economico con presidente Enzo Cardi; dalla trasformazione nel 1998 in Poste Italiane SpA, con Corrado Passera alla guida, all'acquisizione del corriere espresso SDA, e così via.
Con alcune gustose perle filatelico-postali. Come quella del 1994, quando alcuni amministratori locali e politici nazionali della Lega Nord erano finiti nei guai per avere usato francobolli della Padania sulle proprie corrispondenze o quella del 1995 relativa alla conferma avvenuta durante la Fiera di Riccione, dell'esistenza del francobollo G7 da 750 lire.
Infine, grazie alla ricerca per Autore, è possibile rileggere anche tutti gli articoli scritti da noti giornalisti filatelici, come quelli di Danilo Bogoni (prima sul Corriere e poi su Corriere Economia, compreso l'ultimo pezzo del 29 gennaio scorso) o quelli, più datati, di Mario Pandolfo ("solo" 12 articoli, scritti tra il 1992 e il 1998, due anni prima della sua scomparsa), entrambi membri dell'Unione Stampa Filatelica Italiana.
E per i più volenterosi (e smaliziati con la lingua inglese) c'è sempre da dare una sbirciatina a Google Patents (http://www.google.com/patents) l'enorme archivio online che da accesso ad oltre 7 milioni di brevetti americani. Tra questi, scegliendo accuratamente le parole chiave (sempre in lingua inglese!) sarà possibile leggere integralmente brevetti relativi a "innovativi" impianti di meccanizzazione postale, dall'800 sino ai nostri giorni. Un esempio: i miglioramenti proposti dall'inventore Frederick Myers (brevetto n. 175487, del marzo 1876) per l'alimentazione di apparati di timbratura automatica della posta. Il divertimento per i più appassionati (compresi studiosi, ricercatori, ecc.) è assicurato.
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