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Domenica, 05 Maggio 2024
 
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80 anni fa i Patti Lateranensi: e anche il Vaticano ebbe i suoi francobolli

L'80 compleanno dello Stato della Città del Vaticano è l'argomento di copertina dell'ultimo numero di Cronaca Filatelica (n. 358, febbraio 2009) in edicola in questi giorni. Era l'11 febbraio 1929 quando i Patti Lateranensi ponevano fine alla "Questione romana" e pochi mesi dopo anche la città-stato dei papi poteva finalmente avere i suoi francobolli. CF ripercorre gli ultimi 80 anni di storia del Vaticano attraverso i suoi francobolli e servizi postali. La recente introduzione da parte di Poste Italiane dell'anticipazione telefonica del testo del telegramma al destinatario offre lo spunto per parlare dell'analogo servizio nato, però, nel 1912. Pochi certamente conoscono il Monte Athos e ancor meno sono coloro che conoscono l'origine di questa antichissima "repubblica teocratica" nel cuore della Grecia. Che, tuttavia, ha propri francobolli. Tanti ancora gli articoli e le news filateliche su questo numero di CF, tra cui la decisione di San Marino di non mettere fuori corsi i propri francobolli e alcune "conclusioni" sul 900 lire Donne nell'Arte.

80 anni fa i Patti Lateranensi: e anche il Vaticano ebbe i suoi francobolli

Il francobollo si sa è un formidabile testimone dei tempi: su di esso rivivono personaggi ed eventi passati, presenti e, perchè no, anche futuri. L'11 febbraio del 1929, ad esempio, a Roma si firmavano i Patti Lateranensi con i quali il governo italiano riconosceva alla Città del Vaticano un ruolo istituzionale ben preciso. La Chiesa Cattolica rinunciava al proprio "potere temporale" limitandosi a governare su un piccolo fazzoletto di terra sulla riva sinistra del Tevere. Si chiudeva così la famosa (e lunga) "Questione romana" che andava avanti dal 1870, da quando cioè i soldati italiani sfondando a Porta Pia, entravano a Roma, annettendo di fatto la capitale e il Lazio al Regno d'Italia.

C'è da chiedersi quanti siano i ragazzi di oggi che conoscono questo evento. Certamente i più volenterosi avranno letto qualcosina sui giornali, ma la Televisione, il mezzo di informazione più massivo e apprezzato dai giovani, ad oggi non sembra che se ne sia interessata. Non resta, allora, che affidarsi ancora una volta al vecchio francobollo capace ancora oggi di recare informazioni dal passato e di assurgere ad ottimo strumento divulgativo e, perchè no, didattico. Peccato che dalle nostre parti il francobollo stia perdendo (se già non l'ha persa completamente) questa valenza comunicazionale.

Una lunga premessa necessaria ad introdurre quello che è l'argomento di copertina dell'ultimo numero di Cronaca Filatelica, una rivista certamente destinata ad un pubblico di filatelisti ma che non sarebbe (e farebbe) male fosse letta anche da chi collezionista non è.

Magari in classe, dove nell'ora di storia cadrebbe a fagiolo l'articolo di Danilo Bogoni interamente dedicato al "Vaticano: uno Stato "nuovo" di 80 anni". Un testo facile e completo (si può leggere e commentare tranquillamente in un'ora) che ripercorre l'origine di questo Stato, enclave nel cuore di Roma, nel lontano 1929. Con ampi cenni storici intervallati da doverosi approfondimenti filatelici e postali, l'articolo offre una carrellata delle numerose celebrazioni in programma per il compleanno della Città-Stato (come la grande mostra organizzata dal Governatorato, che dal 12 febbraio al 10 maggio, illustrerà gli "Ottant'anni di storia attraverso documenti inediti del Vaticano"), comprese quelle filateliche. Il 10 febbraio, infatti, sono ben due le emissioni speciali dedicate all'evento.
E proprio grazie ai francobolli, Bogoni fa rivivere addirittura i retroscena politici che portarono ai primi dentelli vaticani. Le firme sotto i Patti Lateranensi non erano ancora del tutto asciugate che già "qualcuno pensò di affidare a dei francobolli la celebrazione dell'evento". A pensarci fu l'Ordinario Militare d'Italia, Mons. Lorenzo Angelo Bortolomasi, che propose al direttore generale delle PT italiane addirittura un bozzetto realizzato da Corrado Mezzana. Non se ne fece niente, naturalmente. Forse proprio per motivi politici, dato che a farsi promotori dell'emissione furono i religiosi e non... i politici. Appunto!

E se qualcuno (collezionista oppure no) si sta chiedendo come mai il Vaticano non avesse realizzato già prima del 1929 suoi francoboli oppure in che modo il Pontefice usasse la posta dato che non aveva francobolli a disposizione, ecco l'articolo di Cesare Virilli, "Già nell'Ottocento il Vaticano aveva diritti postali". Un articolo particolare, però, dato che risale al... 1891! Si tratta infatti di un testo ripreso dal bollettino dell'antica "Società Filatelica Italiana" attiva a Roma alla fine dell'800 che CF ha pensato bene di pubblicare integralmente per rispondere ai due quesiti.

Dopo l'ampio spazio dedicato agli 80 anni della Città del Vaticano... si continua a parlare di francobolli vaticani! La rubrica Area Italiana, infatti, si apre con la riproduzione dei due foglietti, uno vaticano e l'altro delle poste di Gibilterra, che i due stati emettono congiutamente il 10 febbraio per celebrare "Nostra Signora d'Europa, venerata da 700 anni".

E mentre "sul fronte italiano il programma filatelico è stato ampiamento integrato il 28 gennaio da parte della Consulta per la filatelia", sul Titano ci si appresta alle emissioni dedicate alla ceramica sammarinese e al Futurismo. Nulla ancora si sa sul programma dello SMOM: i primi francobolli melitensi dovrebbero comunque arrivare a fine febbraio, inizi di marzo.

Tra le notizie contenute nel consueto Fuorisacco va certamente segnalato il ritorno della Divisione Filatelia nei palazzi dell'EUR: il trasloco dalla sede di Piazza Dante si è completato il 15 gennaio scorso.

Torna a parlare di storia della posta un ex postale: Luigi Ruggero Cataldi, già Capolinea centrale dell'amministrazione PT e collaboratore di Storie di Posta, il periodico dell'Accademia Italiana di Filatelia e Storia Postale, scrive infatti di un particolare servizio accessorio dei telegrammi, l'anticipazione telefonica del testo al mittente. Ma il titolo "C'è qualcosa di nuovo... anzi di antico" con cui Cataldi illustra l'antico servizio (di quando il telefono era una grande innovazione e consentiva di velocizzare i già velocissimi telegrammi) vuole riferisi alla recente re-introduzione da parte di Poste Italiane di un servizio molto simile a quello istituito nel 1912 e andato avanti fino agli anni sessanta del '900. Fino a quando cioè il telegrafo non è stato soppiantato da telefoni, fax e internet!

Non di Storia Postale si tratta, ma di storia e francobolli certo si, l'articolo di Gabriele Fabris sul Monte Athos, una piccola e praticamente scosciuta ai più (e qui torna l'antifona iniziale sul ruolo che potrebbe assumere il francobollo e la filatelia nel mondo giovanile) repubblica teocratica in territorio greco e riconosciuta solo dalla Grecia. "Lassù tra le nuvole dove il tempo si è fermato" illustra un capitolo interessantissimo della storia ellenica - e di una realtà della religione ortodossa ancora saldamente ancorata al passato - facendosi accompagnare dai primi francobolli di fine '800 e da vere e proprie emissioni regionali che le poste greche hanno prodotto nel 2008.

Per la rubrica "Storia Postale", ancora un articolo di Mario Chesne Dauphinè su "La Vera guida per chi viaggia in Italia", ovvero i consigli e i suggerimenti - a volte curiosi ed originali - contenuti in un volumetto del 1775 destinato a chiunque avesse voluto viaggiare nella penisola spostandosi "di posta in posta".

Di sicuro interesse per i tantissimi collezionisti delle emissioni del Titano, l'Opinione di Gioia Giardi, direttore generale dell'Azienda Autonoma di Stato Filatelica e Numismatica di San Marino, che intervistata da CF con riferimento alla decisione del Vaticano di invalidare i dentelli con nominali solo in lire fino al 2000, non va per le lunghe: "La decisione ormai c'è... non metteremo fuori corso i francobolli in lire".

Non può, inoltre, passare sotto silenzio un trafiletto in pagina 12 dal titolo "Carta ricongiunta e fori di demonetizzazione". Secondo uno studio dell'Associazione Filatelia Italiana Specializzata pubblicato sul periodico sociale La Ruota Alata, i fori di demonetizzazione prodotti dal Poligrafico e riscontrati su "normali" fogli del 41c Donne nell'Arte stampati su carta ricongiunta e pertanto destinati (in origine!) al macero, sono praticamente identici per morfologia a quelli che si possono osservare sul fantomatico "900 lire Donna nell'Arte". Conclusione per deduzione: se i fori del 41c sono di origine Poligrafico e se questi fori hanno uguali caratteristiche di queli sul 900, quest'ultimo francobollo è stato a suo tempo "demonetizzato" dal Poligrafico! E se uno più uno fa due...

Infine le consuete rubriche di filatelia giovanile ed economia. Da parte sua Nino Barberis in Filgiovani si chiede (e si risponde): "Ma gli altri come stanno? Meglio di noi"! L'allusione è allo stato delle partecipazioni giovanili alle mostre e della filatelia in generale: negli altri Paesi c'è grande fermento e l'attività filatelica ferve. In Italia, tutto il contrario!

Un languore aggravato anche dalla congiuntura sfavorevole in campo economico dove certo, scrive Sebastiano Cilio, "La recessione la fa da padrona". Gli acquisti di francobolli, sia da parte dei collezionisti che dei commercianti, sono inevitabilmente frenati dalla situazione generale. Anche se, a parere del presidente della Borsa Filatelica Nazionale, "per i più lungimiranti questo è anche il momento di acquistare facendo i migliori affari".

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