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Sabato, 18 Maggio 2024
 
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Cronache di Posta

450 anni fa il primo collegamento postale Polonia-Italia

Era l'ottobre del 1558 quando il re polacco Sigismondo II decise di stabilire una via di comunicazione postale tra le principali città del suo Regno (che includeva anche la Lituania) e alcune capitali del Sud, soprattutto Vienna e Venezia. L'interesse del sovrano per l'Italia era di natura economica (la Serenissima era una potenza mondiale) e personale (sua madre era una Sforza d'Aragona): ecco il motivo di una via postale rapida e sicura con l'Italia. Per ricordare il 450° anniversario della fondazione delle poste polacche e del primo collegamento con l'Italia, il 10 settembre tre postini di Poczta Posta sono partiti da Cracovia alla volta di Venezia. Qui hanno consegnato un messaggio del loro Direttore per l'AD di Poste Italiane, Massimo Sarmi

450 anni fa il primo collegamento postale Polonia-Italia

Simpatica iniziativa da parte delle Poste Polacche che quest'anno celebrano il 450° anniversario della loro fondazione.

Due portalettere di Poczta Polska, infatti, dopo aver percorso ben 1300 km in mountain bike, hanno raggiunto Venezia per consegnare una messaggio del loro Direttore Generale, Andrzej Polakowski, all'Amministratore Delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi.

L'impresa ciclistica ha voluto anche sottolineare i 450 anni dal primo collegamento postale tra la Polonia e l'Italia: era il 18 ottobre 1558 quando re Sigismondo II, ultimo della dinastia degil Jagelloni, decise di stabilire una via postale permanente Cracovia-Vienna-Venezia. L'obiettivo era naturalmente quello di mantenere stabili e regolari i contatti diplomatici e le relazioni economiche con i paesi a Sud.

Non deve risultare strano che la lontana Polonia avesse così stretti rapporti con l'Italia: da una parte la Serenissima costituiva una delle principali potenze economiche e militari per quei tempi; dall'altra il re Polacco aveva interessi personali nella penisola essendo la madre di Sigismondo italiana: si trattava di Bona Sforza d'Aragona (figlia del duca di Milano, Gian Galeazzo Sforza, e di Isabella d'Aragona) duchessa di Bari (dove morì nel 1557) e principessa di Rossano. Per gestire il patrimonio italiano, Sigismondo aveva quindi bisogno di un sistema di comunicazioni efficiente ed affidabile.

Il servizio postale, che inizialmente fu gestito direttamente dalla monarchia polacca, già nel 1562 venne affidato alla famiglila Thurn und Taxis, il principale operatore postale privato in Europa, che andò a crearea un nuovo percorso di corrieri che partendo da Vilnius (all'epoca la Lituania apparteneva alla Polonia), raggiungeva Roma e Venezia passando da Varsavia e Cracovia.

E proprio da Cracovia lo scorso 10 settembre sono partiti tre postini polacchi diretti in Italia: Ludwik Sieczkowski e Dariusz Malon sono arrivati a destinazione, mentre la "postina" Małgorzata Wesołowska ha dovuto rinunciare al viaggio a causa delle avverse condizioni atmosferiche incontrate durante il tragitto.

I due postini "superstiti" sono arrivati il 25 settembre a Mestre dove sono stati ricevuti dal Responsabile della sede Nordest di Poste Italiane, Roberto Arcuri e dal Responsabile del recapito, Fabio Mandolini.

Da Mestre, dismesse le bici, i portalettere polacchi a bordo di un motoscafo hanno raggiunto il Fondaco dei Tedeschi, sede delle Poste Centrali veneziane, dove hanno consegnato la lettera per Sarmi nelle mani di Enrico Menegazzo, Country Manager Nordest di Poste Italiane.

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