Il primo articolo della Costituzione per Amintore Fanfani

Non si fa nessuna fatica a ricordare Amintore Fanfani: decano della politica italiana, fino a non molti anni fa era ancora seduto in Parlamento nelle fila della Democrazia Cristiana, formazione politica nella quale ha militato da sempre.

Anzi, la politica era la principale delle sue passioni (insieme alla pittura): laureato in Economia nel 1930 e professore di Storia Economica alla Cattolica di Milano nel 1936, Fanfani diviene un convinto antifascista e nel 1942 si avvicina alle posizioni della sinistra cattolica di Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti.
L'ingresso nelle "istituzioni" avviene nel 1946 con l'elezione a membro della Assemblea Costituente nelle fila della DC. Proprio a lui si deve la formulazione del primo articolo della Costituzione repubblicana: "L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. Il potere appartiene al popolo che lo esercita nelle forme e nei modi previsti dalla Costituzione" nella quale riuscirono a trovarsi d'accordo posizioni pure molto distanti come quelle dei socialisti, dei comunisti e dei liberaldemocratici.

Nel 1948 viene eletto deputato, e alla Camera continuerà a sedere ininterrottamente fino al 1968, anno in cui il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat lo nomina Senatore a vita.

Ma già dal 1947 Fanfani ha rivestito moltissime cariche istituzionali e governative: come presidente del senato, come ministro e soprattutto come Presidente del Consiglio nel 1954 e poi nel '58, nel '60 e '62, nell'82 e nel 1987. In ambito prettamente politico, dopo l'esperienza della Costituente, Amintore Fanfani è sempre stato uno "pezzi da novanta" della Democrazia Cristiana, divenendo segretario dello scudo-crociato nel 1954, nel 1956 e nel 1973. Nel biennio 1965-66 presiede l'Assemblea Generale dell'ONU, unico italiano a ricoprire questa carica.

La sua lunga vita politica attiva termina con l'esperienza del 1988 (Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica in un governo guidato da Ciriaco De Mita): da senatore a vita vede l'ultima stagione della DC e condivide con Mino Martinazzoli la nascita del Partito Popolare Italiano e la definitiva collocazione nell'area di centrosinistra.

Fanfani muore il 20 novembre 1999 a Roma all'età di 91 anni,

Caratteristiche tecniche dell'emissione:

Emissione il giorno 6 febbraio 2008, di un francobollo commemorativo di Amintore Fanfani, nel centenario della nascita, nel valore di € 1,00.
Il francobollo è stampato dall’Officina Carte Valori dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta fluorescente, non filigranata; formato carta: mm 40 x 30; formato stampa: mm 36 x 26; dentellatura: 13 x 13¼; colori: quattro; tiratura: tre milioni e cinquecentomila esemplari; foglio: cinquanta esemplari, valore “€ 50,00”.
La vignetta raffigura, a sinistra, il ritratto dello statista Amintore Fanfani e, a destra, il testo del primo articolo della Costituzione della Repubblica Italiana che recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.
Completano il francobollo la leggenda ”AMINTORE FANFANI”, le date “1908 – 1999”, la scritta “ITALIA” e il valore “€ 1,00”.
Bozzettista: Maria Carmela Perrini.
A commento dell’emissione verrà posto in vendita il bollettino illustrativo con articolo a firma del Prof. Sergio Zaninelli, Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Amintore Fanfani.
L’Ufficio Postale di Pieve Santo Stefano (AR) e il Negozio “Spazio Filatelia” - Piazza San Silvestro, 20 – Roma utilizzeranno, il giorno di emissione, il rispettivo annullo speciale realizzato a cura della Filatelia di Poste Italiane.
Il francobollo e i prodotti filatelici saranno posti in vendita presso gli Uffici Postali, gli Sportelli Filatelici del territorio nazionale, i Negozi “Spazio Filatelia” di Roma, Milano, Venezia