Partirà da gennaio prossimo l'opera di razionalizzazione geografica delle filiali di Poste Italiane sull'intero territorio nazionale.
Sono molte le province italiane, infatti, in cui co-esiste più di una filiale: ben 25 gli accorpamenti previsti, suddivisi in tre fasi.
Nove le filiali che verranno fuse nel primo semestre 2009: Bassano del Grappa e Vicenza confluiranno nella nuova filiale Vicenza; Tolmezzo e Udine nella nuova Udine; Ivrea e Chivasso in Chivasso; San Remo e Imperia in Imperia; Fermo e Ascoli Piceno in Ascoli Piceno; Foligno e Perugia in Perugia; Viareggio e Lucca in Lucca; Locri e Reggio Calabria in Reggio Calabria; Empoli e Firenze 2 in Firenze 2).
Nella seconda parte dell'anno si passerà ad altre 7: Alessandria 1 e 2 confluiranno nella filiale unica di Alessandria; Alba e Cuneo in Cuneo; Bergamo 1 e 2 in Bergamo; Catania 1 e 2 in Catania; Legnago e Verona in Verona; Busto Arsizio e Varese in Varese; Castrovillari e Cosenza in Cosenza.
L'opera sarà completata nel 2010 con l'accorpamento di altre 9 sedi provinciali: Genova 1 e 2 passeranno alla filiale unica di Genova; Bologna 1 e 2 in Bologna; Messina 1 e 2 in Messina; Firenze 1 e 2 in Firenze; Palermo 1 e 2 in Palermo; Caserta 1 e 2 in Caserta; Brescia 1 e 2 in Brescia; Sala Consilina e Salerno in Salerno ed, infine, Pinerolo e Torino nella filiale Torino.
L'intero progetto di razionalizzazione, che dovrebbe concludersi entro giugno del 2010 e che vedrà naturalmente anche ridefinite le aree di competenza di ciascun Referente per la Filatelia, richiama alla vecchia organizzazione interna di Poste basata sulla suddivisione amministrativa in province.
Ma se da una parte Poste Italiane parla di un modello in grado di "ridurre le dipendenze gerarchiche della funzione di governo più vicina al territorio" in un'ottica di maggiore efficienza, i sindacati hanno più volte manifestato le loro preoccupazioni sui risvolti occupazionali, riuscendo tuttavia a raggiungere un accordo con l'azienda che prevede criteri di carattere generale sia per evitare di perdere posti di lavoro (come ad. esempio, la ricollocazione delle risorse risultanti in esubero dopo l'accorpamento, all'interno della nuova Filiale) sia per realizzare percorsi di riqualificazione professionale per il personale ricollocato.
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