E' stato pubblicato ieri l'ultimo rapporto di Standard & Poor's sulla qualità dei parametri economici e finanziari di Poste Italiane SpA.
Secondo S&P, una tra le maggiori agenzie mondiali di rating, la stabilità del cosiddetto "outlook" della società guidata da Massimo Sarmi deriva dal cordone ombelicale che la mantiene strettamente collegata allo Stato italiano, derivante dall'importanza sociale (Poste è tra i principali "datori di lavoro" del paese) e il ruolo economico che Poste ancora svolge nel mercato interno.
Poste, inoltre, beneficia anche dell'Art. 2362 del Codice Civile che protegge le sue obbligazioni emesse prima del 1° Gennaio 2004: in caso di problemi, la responsabilità finale del debito contratto dall'azienda prima di tale data è del governo italiano in quanto unico azionista (65% tramite il Ministero dell'Economia e il 35% attraverso la Cassa Depositi e Prestiti).
Ecco perchè, fanno sapere da S&P, per valutare il rating si è deciso di adottare un'approccio analitico che tiene conto delle forti relazioni dell'azienda con lo Stato. Outlook, quindi, decisamente stabile: sia nel lungo termine (A) che nel breve periodo (A-1) il rating positivo resta confermato, anche grazie agli ottimi risultati d'esercizio che crescono ininterrottamente da sei anni.
I vostri commenti
Questo articolo non ha commenti.