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Lunedì, 20 Maggio 2024
 
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Poste: ricavi record nel 2006 e ingresso nella telefonia mobile

L'ora X della liberalizzazione dei mercati postali europei si avvicina sempre più e Poste Italiane sta creando solide basi per potersi affacciare con ruolo da protagonista alla scadenza del 31 dicembre 2008. Con presenze significative in settori non-postali come quelli finanziario e assicurativo, dell'aviazione e dell'informatica, Poste Italiane ha raggiunto cifre da record nel 2006: l'AD Massimo Sarmi nella conferenza stampa del 26 marzo scorso ha sfoderato i numeri del suo gruppo e ha annunciato l'ingresso di Poste nel settore della telefonia mobile in qualità di operatore virtuale.

Poste: ricavi record nel 2006 e ingresso nella telefonia mobile
Il consiglio d'amministrazione di Poste Italiane di ieri pomeriggio, 26 marzo, è stato carico di annunci.

A cominciare dalla conferma dei rumors che si sono succeduti durante tutta la scorsa settimana, dello sbarco, entro l'anno di Poste nel mercato della telefonia cellulare sotto forma di Operatore Virtuale.

La notizia, che sta già movimentando il settore, è stata data nella conferenza stampa successiva, direttamente dall'AD Massimo Sarmi (in passato, direttore generale di TIM) che ha pure, orgogliosamente, presentato i risultati economici e finanziari raggiunti nel 2006

Il Gruppo Poste Italiane ha fatto scintille: tutti i numeri e le percentuali sono positivi e in forte crescita rispetto a quelli del 2005. A cominciare dall'utile netto salito del 94% (attestandosi a ben 676 milioni di euro), con un risultato operativo di 1,5 miliardi, pari ad un +46% rispetto al precedente anno.

Settore Finanziario e Assicurativo


A sostenere questa crescita sicuramente l'area BancoPosta: i conti correnti sono arrivati a quota di 4,9 milioni (+3,5% rispetto al 2005) e le carte prepagate PostePay hanno riscosso così tanto successo che sono cresciute del 65%, portandosi a quasi 3 milioni di pezzi. L'intero settore finanziario di Poste ha conseguito ricavi per 4,4 miliardi di euro, incrementati di oltre 381 milioni (+9,5%) rispetto al 2005.

Positivo anche il dato dei servizi assicurativi (raccolta a +2,6% e ricavi per circa 7 miliardi)  mercato nel quale Poste opera con il marchio Poste Vita.

Settore Postale


Altrettanto in "verde" i numeri del settore postale,  con oltre 7 miliardi di pezzi di corrispondenza trattati nel 2006, e ricavi pari a 5,4 miliardi di euro, in crescita del 2,5% rispetto all'anno precedente. Su questi numeri hanno inciso anche i risultati positivi delle società controllate, Postel e SDA che operano rispettivamente nei settori "posta ibrida" e "corriere espresso".

Anche il mercato della Corrispondenza è cresciuto: +2,6% i ricavi rispetto al 2005. Al raggiungimento di questo valore, si legge nel comunicato stampa di Poste, hanno inciso due fattori: l'introduzione della Posta Massiva, nel corso dello scorso anno e la contestuale manovra tariffaria (al rialzo) che ha unificato posta ordinaria e prioritaria.
Operazione che Poste reputa aver inciso solo in "misura marginale" sull'aumento dei ricavi del settore corrispondenza.

Buoni, secondo Poste, gli indici di qualità della posta prioritaria: l'88,1% delle consegne avviene in J+1 (riferito al 2006).

In realtà leggendo i dati contenuti nel documento di presentazione dei risultati 2006, si osserva che la percentuale di corrispondenza prioritaria consegnata in J+1 è si superiore all'obiettivo annuo previsto dell'88,0%, ma è inferiore a quella raggiunta nel 2005 (che si attestava all'88,3% delle corrispondenze consegnate nelle 24 ore). Quindi, dato positivo, ma in calo!

Positivi anche gli indici di qualità di Posta Assicurata (98,8% in J+3) e Posta Raccomandata (92,9% in J+3).

Altrettanto buoni i risultati del settore pacchi: il Pacco Ordinario ha raggiunto il 96,1% di recapiti in J+5; il Paccocelere si attesta al 99,1% in J+3 e il Postacelere raggiunge il 96,1% in J+1.

Settore Filatelia


Per il settore Filatelia, invece, risultati alterni rispetto all'esercizio 2005: nel 2006 sono stati venduti 179,6 milioni di pezzi (di francobolli, cioè) in diminuzione del 2,6%, corrispondenti a 130,2 milioni di euro di ricavi. Il dato globalmente non può essere considerato positivo dato che a maggio scorso, con l'aumento delle tariffe, sono anche aumentati i valori nominali dei francobolli, saliti da 45c a 60c. Questo incremento ha ovviamente provocato un aumento dei ricavi!

Poste Mobile?


Tornando all'argomento d'apertura: forse si chiamerà Poste Mobile il
nuovo brand di Poste Italiane nel settore della telefonia cellulare.
Voci di corridoio davano per certa una partnership con l'inglese Vodafone, ma nelle ultime ore a quanto pare sarebbe emerso un interessamento da parte di Telecom Italia (proprietaria di TIM).

In qualunque caso, Poste Italiane ritiene di poter operare in posizione di supremazia, dato che gli operatori interessati a vendere banda mobile all'ingrosso sono ben quattro. Non solo: sarebbe pure in grado di offrire, da subito, ai suoi nuovi clienti tariffe molto vantaggiose, derivanti dai minori costi di gestione cui Poste sarebbe soggetta perchè già in possesso di un'ottima rete distributiva - gli uffici postali - e delle infrastrutture tecnologiche.

Ben venga quindi una quinta compagnia telefonica nazionale (anche se fortemente specializzata e orientata ai servizi postali - con i nuovi cellulari Poste si potranno inviare telegrammi o tracciare raccomandate e pacchi), purchè non vengano persi di vista settori come le Corrispondenze e la Filatelia che ultimamente lasciano a desiderare e dovranno essere, invece, potenziati per raggiungere con posizioni solide la scadenza del 2009 quando cadranno i monopoli postali europei.

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