La fase di sperimentazione avviata da Poste Italiane nell'autunno scorso presso i centri di distribuzione di Roma Aurelio e Castel Gandolfo che prevede l'inserimento, tra le dotazioni dei portalettere, di appositi computer palmari, sta dando buoni risultati. A dirlo è la stessa azienda guidata da Massimo Sarmi che, anzi, ha deciso di passare al gradino successivo estendendo la sperimentazione ad altri centri già dal prossimo luglio (si tratta di 500 postini nelle sedi di Milano Ticinese, Sesto San Giovanni, Torino Reiss Romoli, Verona Viviani, Prato Datini e ancora Roma Aurelio), utilizzando però palmari che nel frattempo sono stati adattati per rispondere alle osservazioni e alle esigenze pratiche rilevate dai portalettere durante l'avvio del progetto.
In particolare, nei primi mesi di sperimentazione, i palmari sono stati utilizzati per gestire la Posta Registrata (quindi Raccomandate e Assicurate) mentre pare si stia già studiando la possibilità di tracciare "alcuni pezzi" di corrispondenza Non Registrata (ovvero la Posta Prioritaria).
Il progetto "Palmari ai portalettere", destinato all'informatizzazione dei servizi di recapito, ha raggiunto quindi una fase avanzata anche se l'obiettivo finale è quello di dotare ben 11.000 postini italiani di computer e relativa stampante mobile.
Il nuovo palmare che sarà adottato da Poste Italiane è stato ovviamente scelto tra le numerose soluzioni offerte dal mercato tenendo conto, però, di alcuni fattori critici: l'ergonomia, la robustezza, la durata delle batterie (almeno 8 ore di funzionamento), il display touch-screen, un sistema in grado di effettuare un backup dei dati in caso di rottura del dispositivo. Non solo: il terminale sarà dotato di sistema GPS e lettore RFID, sarà in grado di leggere codici a barre (monodimensionali, come quelli delle Raccomandate e dei Pacchi ma anche bidimensionali come quelli presenti sulle TPLabel) e potrà trasferire dati (per es. verso la stampante portatile) utilizzando le più diffuse tecnologie (GSM/GPRS, Wi-Fi e Bluetooth).
Nell'immediato futuro, pertanto, non sarà affatto strano vedere per le strade delle nostre città i portalettere con il proprio palmare a tracolla oppure portato alla cintura.
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