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Ministero Comunicazioni: in Gazzetta l'elenco degli uffici trasferiti allo Sviluppo Economico

E' stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 19 settembre, l'elenco delle strutture appartenenti all'ex Ministero delle Comunicazioni che sono state trasferite (insieme alle dotazioni finanziarie ed organiche) al Ministero dello Sviluppo Economico per effetto della semplificazione dei ministeri stabilita con il D.L. 16 maggio 2008.

Ministero Comunicazioni: in Gazzetta l'elenco degli uffici trasferiti allo Sviluppo Economico

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.220 del 19 settembre, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 giugno 2008 con il quale si procede alla "ricognizione in via amministrativa delle strutture trasferite al Ministero dello sviluppo economico, ai sensi dell'articolo 1, comma 8, del decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 121", ovvero il decreto che stabilisce il trasferimento al Ministero dello Sviluppo Economico delle funzioni, con relative risorse finanziarie, strumentali e di personale, dei Ministeri delle Comunicazioni e del Commercio Internazionale.

In particolare, l'Art. 2 del decreto presidenziale appena pubblicato, elenca le strutture dell'ex Ministero delle Comunicazioni che risultano essere state accorpate allo Sviluppo Economico suddivise in 7 "Uffici di livello dirigenziale generale", "uffici dirigenziali di livello non generali" e "ispettorati territoriali".

Nel primo gruppo ricadono i seguenti uffici:
a) Segretariato generale
b) Direzione generale per la gestione delle risorse umane
c) Direzione generale per la pianificazione e la gestione dello spettro radioelettrico
d) Direzione generale per i servizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusione
e) Direzione generale per la regolamentazione del settore postale
f) Direzione generale per la gestione delle risorse strumentali ed informative
g) Istituto superiore delle comunicazioni e delle tecnologie dell'informazione

Nel secondo:
a) presso il Segretariato generale quattro uffici dirigenziali di livello non generale:
1) ufficio I - Pianificazione, programmazione, normativa e coordinamento;
2) ufficio II - Relazioni esterne, rapporti con l'utenza;
3) ufficio III - Vigilanza, coordinamento amministrativo-contabile, statistica;
4) ufficio IV - Relazioni internazionali;

b) presso la Direzione generale per la gestione delle risorse umane quattro uffici dirigenziali di livello non generale:
1) ufficio I - Stato giuridico, concorsi, reclutamento;
2) ufficio II - Relazioni sindacali, formazione;
3) ufficio III - Contenzioso del lavoro;
4) ufficio IV - Gestione amministrativo-finanziaria, bilancio, quiescenza, previdenza.

c) presso la Direzione generale per la pianificazione e la gestione dello spettro radioelettrico cinque uffici dirigenziali di livello non generale:
1) ufficio I - Attivita' internazionale e pianificazione delle frequenze, gestione accordi internazionali e coordinamento delle assegnazioni delle frequenze e delle reti satellitari;
2) ufficio II - Controllo delle emissioni radioelettriche, gestione tecnica degli Ispettorati territoriali, accreditamento, omologazioni ed immissione sul mercato di apparati radio, vigilanza sul mercato degli apparati;
3) ufficio III - Assegnazione delle frequenze per i servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico;
4) ufficio IV - Assegnazione delle frequenze per i servizi di comunicazione elettronica ad uso privato;
5) ufficio V - Assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione sonora e televisiva pubblica e privata;

d) presso la Direzione generale per i servizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusione cinque uffici dirigenziali di livello non generale:
1) ufficio I - Comunicazioni elettroniche ad uso pubblico;
2) ufficio II - Comunicazioni elettroniche ad uso privato;
3) ufficio III - Radiodiffusione televisiva pubblica e privata. Contributi;
4) ufficio IV - Radiodiffusione sonora pubblica e privata. Contributi. Adozione nulla osta per i benefici dell'editoria;
5) ufficio V - Vigilanza e controllo;

e) presso la Direzione generale per la regolamentazione del settore postale quattro uffici dirigenziali di livello non generale:
1) ufficio I - Regolamentazione, attivita' Unione europea e internazionali;
2) ufficio II - Licenze ed autorizzazioni;
3) ufficio III - Vigilanza e controllo;
4) ufficio IV - Attivita' di monitoraggio, analisi e ricerche, diritti degli utenti, relazioni esterne, filatelia;

f) presso la Direzione generale per la gestione delle risorse strumentali ed informative tre uffici dirigenziali di livello non generale:
1) ufficio I - Acquisti e servizi;
2) ufficio II - Sistemi informativi automatizzati, raccolta dati statistici;
3) ufficio III - Sicurezza delle reti e tutela delle comunicazioni;

g) presso l'Istituto superiore delle comunicazioni e delle tecnologie dell'informazione sette uffici dirigenziali di livello non generale:
1) ufficio I - Radiodiffusione sonora e televisiva;
2) ufficio II - Terminali e reti di comunicazione su supporto fisico;
3) ufficio III - Terminali e reti di comunicazione radio;
4) ufficio IV - Metrologia e misure;
5) ufficio V - Servizi di comunicazione elettronica;
6) ufficio VI - Qualita' dei servizi all'utente finale;
7) ufficio VII - Ufficio amministrativo e contabile.


Nel terzo gruppo, infine, sono presenti i 16 Ispettorati territoriali:
1) Piemonte e Valle d'Aosta con sede a Torino;
2) Lombardia con sede a Milano;
3) Trentino-Alto Adige con sede a Bolzano;
4) Friuli-Venezia Giulia con sede a Trieste;
5) Veneto con sede a Venezia;
6) Emilia-Romagna con sede a Bologna;
7) Liguria con sede a Genova;
8) Toscana con sede a Firenze; .
9) Marche e Umbria con sede ad Ancona;
10) Lazio con sede a Roma;
11) Abruzzo e Molise con sede a Sulmona;
12) Campania con sede a Napoli;
13) Puglia e Basilicata con sede a Bari;
14) Calabria con sede a Reggio Calabria;
15) Sicilia con sede a Palermo;
16) Sardegna con sede a Cagliari.


Tutti gli altri uffici di "diretta collaborazione" operanti presso il Ministero delle Comunicazioni (e del Commercio Internazionale), come stabilito dall'Art. 3, cessano di operare per effetto del trasferimento delle varie strutture allo Sviluppo Economico.

Infine, all'Art. 4, si decreta l'accorpamento delle dotazioni organiche degli ex Ministeri nel nuovo dicastero guidato da Scajola.

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