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Lunedì, 20 Maggio 2024
 
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Normativa e Mercati

Istruttoria Antitrust per posizione dominante: contromossa di Poste

Pubblicata ieri una delibera dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato con cui rendono pubblici alcuni impegni, di tipo strutturale e comportamentale, assunti da Poste Italiane per risolvere la questione di "posizione dominante" oggetto dell'istruttoria avviata nell'agosto scorso dall'Antitrust. In questo modo, la società di Massimo Sarmi vuole coniugare le esigenze interne di risanamento con quelle di un mercato realmente concorrenziale. Gli impegni più importanti sono di natura contrattuale nei confronti degli ex concessionari e agenzie di recapito private.

Istruttoria Antitrust per posizione dominante: contromossa di Poste
Nella giornata di ieri c'è stata una svolta anticipata, rispetto al previsto, dell'istruttoria avviata nell'agosto scorso contro Poste Italiane dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per presunta posizione dominante relativamente agli accordi di fornitura stipulati da Poste nel periodo Gennaio 2000 - Gennaio 2007 con i concorrenti precedentemente titolari di concessione di servizi postali.

Secondo l'Antitrust, infatti, la forte posizione contrattuale di Poste Italiane ha prodotto accordi "fortemente squilibrati a suo favore" in alcuni servizi rientranti nell'ambito della Riserva, riducendo la capacità competitivà dei suoi concorrenti (circa 70 ex concessionari) e indebolendoli in vista della completa libelizzazione prevista nel 2011.

Nonostante l'Authority guidata da Antonio Catricalà si fosse concessa tempo fino al Maggio prossimo per completare l'istruttoria, ha dovuto fare i conti con una importante contromossa di Poste la quale ha presentato una serie
di "impegni", di natura sia strutturale che comportamentale, che "possano meglio conciliare le esigenze di risanamento ed efficientamento aziendale" con "le istanze di sviluppo di un mercato autenticamente concorrenziale".

In altre parole, Poste Italiane SpA pur "non riconoscendo in alcun modo la fondatezza delle tesi e delle ipotesi formulate nel provvedimento di avvio dell'istruttoria" dell'AGCM ed anzi "ribadendo la convinzione di non aver commesso alcuna violazione della normativa nazionale e/o comunitaria a tutela della concorrenza e di aver agito nel pieno rispetto e in ottemperanza al quadro regolamentare" del settore postale, ha assunto con tutte le parti i seguenti impegni:

  • indire una nuova gara per l'aggiudicazione dei servizi di distribuzione e raccolta di corrispondenza e posta non indirizzata e per l'espletamento di servizi ausiliari in ambito urbano;
  • rinunciare a procedere all'immediata integrale internalizzazione delle attività affidate alle agenzie di recapito in base ai contratti vigenti e all'internalizzazione graduale di tali attività sino alla data del 31 dicembre 2007, secondo gli scaglioni previsti per ogni singola agenzia;
  • rispettare il decreto del Ministro delle Comunicazioni del 9 aprile 2001 in materia di "Approvazione delle condizioni generali del servizio postale" e della normativa applicabile vigente in materia;
  • promuovere l'attuazione di quanto verrà previsto al punto 7, lettera b), del Memorandum fra Ministero delle Comunicazioni, Poste Italiane S.p.A., agenzie di recapito e Organizzazioni Sindacali.

Poste Italiane, inoltre, si è resa disponibile ad aderire alla richiesta delle associazioni dei consumatori di istituire un tavolo di confronto in relazione alla qualità dei servizi in questione.

Le modalità di tutti questi impegni sono state accuratamente descritte nell'apposito "Formulario per la presentazione degli impegni ai sensi dell'art. 14 ter della legge n. 287/90" (ovvero della norma secondo cui entro tre mesi dall'avvio di un'indagine antitrust l'azienda indagata può assumere impegni tali da far venire meno i profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria stessa) che l'Authority ha pubblicato sul proprio sito internet.

La manovra strategica di Poste, che evidentemente disarticola sul nascere l'istruttoria dell'Antitrust, si apre adesso alle eventuali "osservazioni" da parte dei vari soggetti interessati (cioè operatori postali privati e associazioni di categoria) e alle relative repliche da parte di Poste Italiane.

L'Authority avrà tempo fino al 29 febbraio 2009 per valutare complessivamente gli impegni assunti dall'operatore postale pubblico.

Vedi:
Formulario per la presentazione degli impegni ai sensi dell'art. 14 ter della legge n. 287/90 (fonte: Antitrust)

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