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Corte dei Conti: ok la gestione finanziaria di Poste Italiane

Pubblicata in mattinata la relazione della Corte dei Conti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria delle Poste Italiane SpA per lÂ’esercizio 2006.

Corte dei Conti: ok la gestione finanziaria di Poste Italiane
Poste Italiane SpA promossa a pieni voti dalla Corte dei Conti, l'organismo dello Stato che si occupa del controllo della gestione finanziaria delle amministrazioni pubbliche.

Nella giornata di oggi, infatti, è stata pubblicata la Delibera 71/2007 relativa al controllo eseguito dalla magistratura contabile sui conti 2006 dell'operatore postale pubblico, partecipato in larga parte dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.

"Quanto finora realizzato", conferma la Corte, "è il frutto di scelte getionali che si sono dimostrate valide nella loro attuazione" e porta esempi concreti come l'innovazione dei servizi, lo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche e la politica di contenimento dei costi.

Ed in effetti Poste Italiane spa ha avuto negli ultimi anni un trend di crescita di tutto rispetto. Basti pensare che nel febbraio 1998, quando da ente pubblico economico venne trasformata in società per azioni, Poste aveva un bilancio d'esercizio in netta perdita di 1300 milioni di euro. A distanza di 7 anni, nel 2005, il bilancio chiudeva invece con un utile di 248 milioni di euro che si raddoppiava (483,3 mln di euro) con l'esercizio 2006, procurando +4,5% di ricavi e una crescita molto contenuta dei costi (+0,6%).

Anche la Corte dei Conti rileva come il settore ad aver ottenuto i risultati più soddisfacenti sia stato quello dei Servizi Postali ma quasi esclusivamente grazie alla manovra tariffaria del Maggio 2006 (che ha portato 8 milioni di euro in più nelle casse), ricavi che tuttavia sono stati "negativamente compensati" da una riduzione delle compensazioni da parte dello Stato di ben 19 milioni di euro.

Apprezzato dalla magistratura contabile il Piano Strategico del Gruppo 2007-2009 (approvato dal CDA nel luglio 2006 e che prevede il consolidamento dei parametri economici-finanziari attuali e di quelli strutturali e logistici), la forte spinta tecnologica attuata nel 2006 (anche grazie alla realizzazione della Service Control Room per il monitoraggio in tempo reale di tutti i servizi offerti da Poste) e gli investimenti in materia di Sicurezza informatica soprattutto nei servizi BancoPosta.

Qualche problemino, tuttavia, la Corte dei Conti lo intravede: il futuro di Poste sarebbe, infatti, "condizionato da due variabili non del tutto ponderabili" e cioè il processo di liberalizzazione dei mercati postali prevista per il 1° gennaio 2011 e l'adeguamento di BancoPosta a quelle che sono le disposizioni patrimoniali previsti dalla Banca d'Italia.

Entrambe le questioni richiedono, secondo la Corte, "decise e chiare scelte di tipo governativo" e, con riferimento ai servizi postali, un definizione delle modalità di copertura del servizio universale.

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