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Giovedì, 02 Maggio 2024
 
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Corte dei Conti: bene Poste Italiane, ma attenzione a servizi postali e bancoposta

Nel complesso positiva la relazione della Corte dei Conti al Parlamento sulla gestione finanziaria 2007 di Poste Italiane. I servizi Postali e di BancoPosta sono in crescita, pur se le cifre sono molto basse. Restano, tuttavia, da risolvere problematiche in entrambi i settori nei quali la magistratura contabile italiana auspica l'intervento del legislatore.

Corte dei Conti: bene Poste Italiane, ma attenzione a servizi postali e bancoposta

La Corte dei Conti, riunitasi il 6 marzo scorso, ha trasmesso alle Presidenze dei due rami del Parlamento la relazione annuale sull'esito dei controlli eseguiti sulla gestione finanziaria di Poste Italiane SpA.

La magistratura contabile italiana, in particolare, ha esaminato accuratamente il bilancio 2007 del Gruppo postale guidato da Massimo Sarmi, rilevando l'ottimo risultato operativo di 1583 milioni di euro (con un utile di esercizio di ben € 704,3 mln), evidenziando due particolari aree di interesse.

Innanzitutto il settore BancoPosta che mostra un incremento del 2,5% (anche se più basso del 9,5% raggiunto lo scorso anno) "riferibile al buon andamento dei servizi di conto corrente e della raccolta del risparmio postale".

In secondo luogo il settore Postale, quello cioè che dovrebbe essere il core-business di Poste Italiane, il quale risente "di un calo in termini di pezzi lavorati del 17,2%" pur con "un aumento complessivo delle entrate del 3,5% attribuibile, essenzialmente, agli effetti della rimodulazione tariffaria attuata nel 2006 ed entrata a pieno regime nel 2007".

In altri termini i dati evidenziati non sono così negativi (soprattutto se inquadrati in un contesto di grave crisi economica mondiale ed, in particolare, di fisiologica compressione dei volumi di corrispondenze trattate) anche se per la Corte dei Conti restano alcune problematiche irrisolte.

Se dal lato BancoPosta permane la "necessità di trovare una soluzione tecnico-operativa per il corretto e completo espletamento delle attività di tipo bancario" rendendo "auspicabile un intervento del legislatore o del Governo" analogo provvedimento si ritiene necessario sull'altro tema.

Il settore postale, infatti, soprattutto nell'imminenza della liberalizzazione del 2011, "necessita di interventi del legislatore o del Governo, tesi in questo caso ad una maggiore tempestività nell’espletamento delle procedure di adeguamento alla normativa europea". La Corte evidenzia a tal proposito la vicenda del "Contratto di Programma 2006-2008", nel quale sono contenuti tra l'altro i nuovi obiettivi di qualità dei servizi, "che ha trovato definitiva conclusione con la pubblicazione in G.U. del 6 ottobre 2008, cioè a fine triennio".

Infine, conclude la relazione della Corte dei Conti al Parlamento, "va osservato che in ordine alla configurazione del Gruppo societario si rende sempre più urgente un intervento teso alla sua razionalizzazione, come anche proposto dall’azionista nell’Assemblea del maggio 2007". Il riferimento è alla "stratificazione di società, nate a più riprese e sotto spinte contingenti" (ad es. le varie Poste Mobile, Mistral, ecc.) che "ha determinato il consolidarsi di un sistema interconnesso che sembra non permeabile a radicali modificazioni che imporrebbero, invece, soppressioni o quantomeno fusioni per incorporazione, per rendere più efficienti singoli settori ed anche ridurre spese dedicate a gestioni non più produttive. In particolare la logistica e l’evoluzione informatica richiederebbero una attenzione precipua".

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