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Mercoledì, 08 Maggio 2024
 
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Convenzione Postale Universale: il nuovo articolo riguardante i francobolli

Si è occupato anche di francobolli il 24° Congresso Postale Universale, avuto luogo a Ginevra dal 23 luglio al 12 agosto. Il Congresso, massimo organo legislativo dell’UPU, è stato difatti chiamato a rivedere il testo dell’articolo 8 della Convenzione Postale Universale, riguardante appunto il francobollo. Otto le proposte di modifica all’esame dei delegati dei 181 paesi presenti al Congresso. Più complessa del previsto la discussione, tant’è che per arrivare ad un punto di incontro capace di mettere d’accordo tutti i paesi membri è stato necessario istituire un apposito gruppo di lavoro all’interno della quarta commissione congressuale. La proposta definitiva è stata approvata nel pomeriggio di martedì 5 agosto. Philweb presenta ai propri lettori il nuovo testo dell’articolo.

Convenzione Postale Universale: il nuovo articolo riguardante i francobolli

Tra le tante proposte discusse dai delegati dei 181 paesi presenti a Ginevra per il 24° Congresso Postale Universale (che ricordiamo ha chiuso i propri lavori poco più di un mese fa) ve ne erano anche alcune inerenti l’articolo 8 della Convenzione Postale Universale, articolo interamente dedicato all’oggetto che più di ogni altro simbolizza e rappresenta il mondo della posta: il francobollo.

Cinque le proposte presentate prima dell’inizio del Congresso, delle quali ci siamo già occupati in maniera approfondita. A queste se ne sono aggiunte altre due depositate a lavori già iniziati. Si tratta, precisamente, della proposta 20.8.6, presentata dalla Spagna, e della 20.8.7, firmata da Australia, Belgio, Francia, Lussemburgo e Portogallo.

Di taglio prettamente formale l’emendamento spagnolo, volto ad apportare alcune lievi modifiche alla proposta 20.8.2 presentata dal Consiglio delle Operazioni Postali. In particolare, Madrid sosteneva la necessità di sostituire i termini amministrazione postale ed autorità postale emittente con il più generico autorità emittente, considerato che non tutti i soggetti deputati dai singoli stati membri ad emettere francobolli sono, allo stesso tempo, competenti in materia postale.

Più complessa, invece, la proposta 20.8.7, che formalmente è un emendamento alla 20.8.1, ma in pratica rappresenta un punto di accordo con tutte le altre proposte presentate, soprattutto con la successiva 20.8.2 (ricordiamo che la 20.8.1 e la 20.8.2 sono state sottoposte rispettivamente dal Consiglio di Amministrazione e dal Consiglio delle Operazioni Postali, i due consigli permanenti dell’UPU). Non a caso i paesi firmatari sono tra quelli maggiormente attivi all’interno del WADP, l’Associazione Mondiale per lo Sviluppo della Filatelia. La proposta è volta a ripristinare l’uso del termine paese membro in relazione al diritto di emettere e commercializzare francobolli. Il principio, dunque, è sempre quello in base al quale deve essere garantito ad ogni paese membro il diritto sovrano di decidere autonomamente in quale modo i francobolli debbano essere emessi ed amministrati nel proprio territorio. Allo stesso modo, la proposta elimina dal testo originario il riferimento al francobollo emesso per scopi filatelici, considerato che la filatelia non rientra tra le materia di intervento dell’UPU, che invece vede il francobollo solo ed esclusivamente come un metodo di pagamento della tassa postale.

Estremamente significativo l’inserimento di un comma aggiuntivo che rappresenta una vera e propria novità rispetto al passato. Tale comma, difatti, prevede che i francobolli debbano essere accessibili a tutti i cittadini del paese membro emittente. Un’innovazione che, come gli stessi proponenti hanno sottolineato con un’apposita nota al testo, avrebbe necessitato di un’apposita discussione, considerato che alcuni paesi membri sono soliti emettere carte valori postali da destinare a particolari categorie di persone o, comunque, in tirature tali da non riuscire a far fronte alle richieste di tutti i potenziali clienti.

Assegnate alla quarta commissione congressuale, le sette proposte sono state inserite all’ordine del giorno della riunione di venerdì 1° agosto, assieme a questioni inerenti i diritti doganali e gli oggetti non ammessi alla corrispondenza internazionale. Con grande sorpresa di tutti, quello che avrebbe dovuto essere un argomento estremamente semplice e veloce da trattare si è invece rivelato oggetto di una lunga ed animata discussione. Le posizioni dei paesi membri sono sembrate talmente divergenti da spingere il presidente della commissione, il malese Dato’ Nasaruddin, a rinviare l’argomento ad altra seduta. Si è quindi deciso di formare un gruppo di lavoro ristretto formato dai paesi membri interessati all’argomento, con il compito di studiare un’ulteriore proposta da sottoporre all’approvazione della commissione. Al gruppo ristretto hanno aderito i delegati di Australia, Canada, Cina, Congo, Danimarca, Francia, Giappone, Iraq, Marocco, Moldavia, Portogallo, Russia, Slovacchia, Spagna e Stati Uniti d’America.

Nonostante la resistenza di alcune nazioni, il gruppo di lavoro ristretto ha elaborato una proposta che, in sostanza, non ha fatto altro che confermare la 20.8.7. Pochi, difatti, i cambiamenti, perlopiù di natura formale. Previsto, invece, l’inserimento di due specifiche annotazioni nel “Commento del Bureau International”, il testo che tradizionalmente affianca gli atti normativi dell’Unione. Il primo di essi riguarda l’uso filatelico dei francobolli, sancendo la discrezionalità di ogni stato membro di elaborare o meno una propria politica filatelica. La seconda annotazione riguarda invece il nuovo comma sull’accessibilità dei francobolli a tutti i cittadini del paese emittente. Tale accessibilità, nell’interpretazione autentica dell’UPU, non implica che ogni ufficio postale debba essere rifornito di tutti i nuovi francobolli, ma solo che questi ultimi siano comunque disponibili a tutti i potenziali clienti.

Posta in votazione durante la seduta pomeridiana di martedì 5 agosto, la proposta 20.8.8 è stata approvata con 93 voti a favore, 9 contrari e 3 astenuti. Ma prima di procedere al voto c’è stato l’ennesimo colpo di scena: una delegazione ha proposto il ripristino della frase o per scopi filatelici nel comma riguardante la funzione del francobollo; tale proposta, nessuno chiedendo di parlare contro, è stata automaticamente accettata.

Ma ecco il testo completo, tradotto dal francese, del nuovo articolo 8 della Convenzione Postale Universale:

Art. 8
Francobolli
1. Il termine “francobollo” è protetto ai sensi della presente Convenzione ed è riservato esclusivamente a quelli conformi alle condizioni di questo articolo e dei Regolamenti.
2. I francobolli:
2.1 sono emessi e posti in circolazione esclusivamente sotto l’autorità dei paesi membri, in conformità agli Atti dell’Unione;
2.2 sono una manifestazione di sovranità e costituiscono:
2.2.1 una prova del pagamento della tassa d’affrancatura corrispondente al loro valore intrinseco quando applicati su un oggetto postale, in conformità con gli Atti dell’Unione;
2.3 devono essere in circolazione nel paese membro o territorio emittente, per l’utilizzo ai fini di affrancatura o come oggetti filatelici, conformemente alla legislazione nazionale.
2.3bis I francobolli devono essere accessibili a tutti gli abitanti del paese membro o territorio emittente.
3. Nel francobollo dovrà essere incluso:
3.1 il nome del paese membro o territorio emittente, in caratteri latini;
3.2 il valore facciale, espresso:
3.2.1. in linea di principio, nella moneta ufficiale del paese o territorio di emissione, ovvero rappresentato da una lettera o da un simbolo;
3.2.2. attraverso altri specifici segni identificativi.
4. Gli emblemi dello Stato, i simboli ufficiali di controllo e i logotipi di organizzazioni intergovernative riprodotti sui francobolli sono protetti dalla Convenzione di Parigi per la protezione della proprietà industriale.
5. I soggetti e i disegni dei francobolli devono:
5.1 essere confacenti allo spirito del Preambolo della Costituzione dell’UPU ed alle decisioni adottate dagli organismi dell’Unione;
5.2 essere strettamente correlati all’identità culturale del paese membro o territorio, o contribuire alla diffusione della cultura o al mantenimento della pace;
5.3 avere, allorché commemorino personaggi o eventi estranei al paese o al territorio, uno stretto legame con il paese o territorio in questione;
5.4 essere privi di natura politica o di qualsiasi richiamo di natura offensiva nei confronti di persone o paesi;
5.5 essere di grande rilevanza nei confronti del paese membro o territorio.
6. I francobolli, in quanto soggetti a proprietà intellettuale, possono includere:
6.1 l’indicazione del diritto del paese membro o del territorio emittente di usare i relativi diritti di proprietà intellettuale, come ad esempio:
6.1.1 il copyright (diritto d’autore), aggiungendo il simbolo del copyright ©, l’indicazione della proprietà del diritto d’autore e l’anno di emissione;
6.1.2 il marchio registrato nel territorio del paese membro emittente, apponendo il simbolo del marchio registrato ® affianco al marchio stesso;
6.2 il nome dell’artista;
6.3 il nome dello stampatore.
7 Le impronte di affrancatura postale, le impronte di macchine affrancatrici e le indicazioni a stampa tipografica o effettuate mediante altri processi di stampa conformi agli Atti dell’UPU possono essere utilizzati esclusivamente dietro autorizzazione del paese membro o del territorio.

Come è possibile notare, il Congresso ha ritenuto di dover confermare uno degli storici capisaldi dell’articolo, ossia il fatto che il francobollo costituisce una manifestazione di sovranità. Previsto anche l’inserimento di un’apposita nota al comma 3.2 con la quale è concesso alla Gran Bretagna il diritto di non indicare sui propri francobolli il nome del paese emittente. Tale diritto, inserito finalmente in maniera ufficiale nella Convenzione Postale Universale, deriva dal fatto che la Gran Bretagna è il paese che ha inventato il francobollo e che per primo lo ha introdotto nel proprio sistema postale.

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