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Lunedì, 20 Maggio 2024
 
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Contratto di Programma Poste Italiane: parere favorevole del Parlamento

Nella giornata di ieri, riunite in sede consultiva, le due commissioni di Camera e Senato responsabili delle tematiche postali, hanno espresso il loro parere favorevole allo schema di Contratto di Programma tra il Ministero delle Comunicazioni e Poste Italiane, valido per il triennio 2006-2008. Pur con diversi rilievi: 8 osservazioni, infatti, sono venute da parte della Commissione del Senato e ben 11 dalla Commissione omologa alla Camera.

Contratto di Programma Poste Italiane: parere favorevole del Parlamento
Parere favorevole "con osservazioni" da parte di Camera e Senato allo schema di Contratto di Programma valido per il triennio 2006-2008 tra il Ministero delle Comunicazioni e Poste Italiane SpA.

Nella giornata di ieri, infatti, si sono riunite in sede consultiva l'8a Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato e la 9a Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera, per completare l'esame dell'atto di governo n. 183 illustrato, nei due rami del Parlamento, rispettivamente dai relatori Mazzarello (Ulivo) e Barbi (PD-U).

Per quanto riguarda le valutazioni del Senato, si riconosce a Poste Italiane un ruolo importante "nel quadro del processo di liberalizzazione del settore, da realizzarsi tenendo conto delle esigenze di sviluppo dei settori innovativi, del necessario mantenimento e qualificazione dei servizi resi ai cittadini sul territorio nazionale, ma anche prestando attenzione ai profili occupazionali delle imprese operanti nel settore postale" e si esprime un parere favorevole pur osservando che: "è necessario prevedere ulteriori meccanismi di verifica e controllo" attraverso un rafforzamento del ruolo dell'Autorità Garante delle Comunicazioni e delle Associazioni dei consumatori; bisogna garantire che la differenziazione tariffaria secondo aree di recapito già prevista per la posta non massiva, non possa essere estesa anche alla posta non massiva; ogni rimodulazione della  presenza di Poste sul territorio va concordata con l'Autorità e con l'ANCI; pur con le necessarie razionalizzazioni, bisogna garantire l'occupazione. Inoltre, osserva la Commissione del Senato, "al fine di garantire il pieno rispetto del contratto di programma, dei parametri di qualità, dell'occupazione, della presenza territoriale, dei costi per gli utenti, oltre che della necessaria capacità competitiva di Poste italiane S.p.A. nel processo di liberalizzazione, va chiarita l'entità degli oneri derivanti dall'obbligo di assicurare il Servizio Universale e vanno assicurati i trasferimenti concordati per gli anni 2006, 2007 e 2008".

Relativamente al parere favorevole espresso dalla Camera, il relatore Barbi ha sottolineato come "l'attività istruttoria compiuta dalla Comissione  sullo schema di contratto di programma" sia stata soddisfacente, anche alla luce delle audizioni svolte dal Ministro delle Comunicazioni, dall'Amministratore Delegato di Poste Italiane e dai rappresentanti delle agenzie di recapito postale.
Undici, tuttavia, le osservazioni che accompagnano il parere favorevole, a cominciare dalla necessità di garantire un "efficace controllo sulle attività svolte da Poste Italiane - a livello nazionale, regionale, provinciale e urbano - per corriispondere agli obblighi di fornitura" (ovvero qualità del servizio, distribuzione degli uffici postali sul territorio, orari di apertura al pubblico, tempi di attesa agli sportelli). Con riferimento all'impegno finanziario previsto a copertura degli oneri per la fornitura del Servizio Universale per il periodo di durata dello schema di contratto di programma con Poste, la Commissione di Montecitorio sottolinea come "non appaia congruo l'avere subordinato alla stipula di un apposito atto aggiuntivo, l'efficacia del contratto stesso per il 2008".
Infine, relativamente ai rapporti tra Poste e le agenzie di recapito, viene osservato che è necessario "valutare l'opportunità di prevedere che per lo svolgimento di attività strumentali rispetto ai servizi oggetto di concessione, Poste Italiane SpA possa avvalersi anche delle agenzie di recapito, oltre che di società partecipate".

Incassato, quindi, il parere favorevole dei due rami del Parlamento, adesso tocca al  Ministero delle Comunicazioni, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, decidere se e come assorbire le varie "osservazioni" in modo da presentare la versione definitiva del Contratto a Poste Italiane.

Documenti
Bozza del Contratto di Programma 2006-2008 (fonte, Ministero delle Comunicazioni)

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