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Venerdì, 17 Maggio 2024
 
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Consiglio dei Ministri: approvati provvedimenti per il nuovo assetto del Ministero dello Sviluppo Economico

Su proposta del Ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola, sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri, due distinti schemi di regolamento per l'organizzazione degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro, nonchè per la riorganizzazione strutturale del Ministero, in relazione alle nuove competenze derivanti dal trasferimento delle funzioni – e delle rispettive risorse finanziarie, strumentali e di personale - già attribuite ai soppressi Ministeri delle comunicazioni e del commercio internazionale.

Consiglio dei Ministri: approvati provvedimenti per il nuovo assetto del Ministero dello Sviluppo Economico

Il Consiglio dei Ministri, riunito ieri mattina a Palazzo Chigi per la sua decima convocazione, ha approvato in via preliminare i due regolamenti di riorganizzazione del nuovo Ministero dello Sviluppo economico con i quali si conferma l'attuale assetto politico e amministrativo del dicastero.

A presentarli ai colleghi e al presidente del Consiglio, è stato lo stesso Ministro Claudio Scajola: i due regolamenti prevedono l’accorpamento nel Ministero dello Sviluppo economico degli ex Ministeri delle Comunicazioni e del Commercio internazionale, con forti semplificazioni procedurali e riduzioni di strutture e di costi. In particolare la struttura politica viene ridotta a un Ministro e 3 Sottosegretari contro i 3 Ministri, un Viceministro e gli 8 Sottosegretari del precedente Governo.

Novità anche per le Direzioni generali che verranno accorpate in 4 dipartimenti, riducendosi da 22 a 16, mentre la dotazione organica scenderà dagli attuali 4.674 a meno di 4.000 unità, con una riduzione di circa 700 dipendenti. Anche lo staff di diretta collaborazione subirà una sostanziosa riduzione passando da 348 a 270 unità.
Entro fine anno, infine, saranno liberate 4 sedi e 2 uffici minori con un risparmio di 7,6 milioni di euro per spese di locazione e gestione degli immobili.

"In Italia si parla molto di progetti e poco di soggetti", ha commentato il ministro Scajola, "ma per realizzare progetti ambiziosi ci
vogliono soggetti efficienti. Per questo, un’amministrazione che ha la missione istituzionale di promuovere la crescita e lo sviluppo economico
deve puntare a diventare un modello di managerialità e produttività, senza sacche di inefficienza e oneri impropri
".

I due provvedimenti, varati dal Consiglio dei Ministri, passano ora all’esame delle Commissioni parlamentari competenti e del Consiglio di
Stato per arrivare all’approvazione definitiva subito dopo l’estate nella forma di Decreti del Presidente della Repubblica.

Il trasferimento delle compentenze del Ministero delle Comunicazioni a quello dello Sviluppo Economico sono state, in realtà, fissate con il Decreto legge 16 maggio 2008, n.85 (in GU n.114 del 16/05/2008) recante "Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244" e che all'Art.1, comma 7, stabilisce che "le funzioni del Ministero delle comunicazioni, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, sono trasferite al Ministero dello sviluppo economico."

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