La notizia è fresca di giornata: la Commissione Europea, tramite il Commissario alla concorrenza, l'olandese Neelie Kroes, ha autorizzato lo stato Italiano a versare 1.1 miliardi di euro a Poste Italiane SpA quale parziale compensazione dei costi sostenuti dalla società guidata di Massimo Sarmi nei suoi obblighi di Servizio Universale nel triennio 2006-2008.
Il supporto finanziario da parte dello stato sarebbe in linea con la normativa UE in tema di aiuti di stato: Poste Italiane, infatti, con tale compensazione non otterrebbe una "sovra-compensazione" per la fornitura dei suoi servizi. Inoltre, il sussidio non verrà destinato a finanziarie attività diverse da quelle prettamente postali.
La stessa Commissaria Kroes, anzi, ha dichiarato di essere pienamente soddisfatta dell'aiuto dello stato a Poste Italiane, aiuto che servirà esclusivamente a compensare le obbligazioni dell'operatore postale verso un servizio pubblico "senza per questo distorcere la concorrenza".
La decisione presa oggi dalla Commissione nasce in realtà da alcuni criteri fissati dalla Corte di Giustizia Europea - e contenuti nella sentenza per il caso Altmark dello scorso 24 luglio 2003 - che stabiliscono se la compensazione per obblighi derivanti dallo svolgimento di un servizio pubblico debba essere considerata un aiuto di stato:
1) affidamento in modo esplicito degli obblighi di servizio pubblico;
2) condizioni obiettive, trasparenti e predefinite per la compensazione;
3) nessuna sovra-compensazione;
4) scelta dell'operatore meno costoso attraverso l'apertura di un bando di gara oppure attraverso un livello di compensazione basato sui costi tipici di un'azienda gestita correttamente.
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