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Lunedì, 20 Maggio 2024
 
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Normativa e Mercati

Approvata dal Parlamento Europeo la nuova direttiva per i servizi postali

La completa liberalizzazione dei mercati postali europei è cosa fatta: stamattina, l'Assemblea del Parlamento Europeo, riunita in seduta plenaria, ha approvato a larghissima maggioranza il testo della direttiva presentata ieri in seconda lettura dal relatore Markus Ferber. L'apertura degli invii postali di peso inferiore ai 50 grammi, ultimo "pezzo" di monopolio nelle mani degli operatori pubblici, avverrà il 1° gennaio 2011, con una dilazione di due anni (1° gennaio 2013) per alcuni paesi di recente adesione o di particolari caratteristiche geografiche.

Approvata dal Parlamento Europeo la nuova direttiva per i servizi postali

Approvata stamattina in via definitiva, dal Parlamento Europeo riunito in seduta plenaria, la nuova direttiva sui servizi postali. L'assemblea, che ha votato la relazione letta ieri in seconda lettura dal deputato tedesco Markus Ferber (Gruppo Popolari Europei), ha sottoscritto a larghissima maggioranza la posizione comune definita dal Consiglio l'8 novembre 2007 che incorpora la maggior parte degli emendamenti proposti in prima lettura.

La nuova direttiva, che sostituisce l'attuale 97/67/EC, prevede la liberalizzazione degli invii di peso inferiore a 50gr a partire dal 1° gennaio 2011, due anni più tardi rispetto a quanto previsto originariamente dalla Commissione.

Una proroga di due anni (al 1° gennaio 2013) è stata invece garantita a tutti gli stati di recente adesione (ad eccezione di Bulgaria, Estonia e Slovenia) e a nazioni come la Grecia e il Lussemburgo in ragione del fatto che sono "scarsamente popolati e di limitata superficie geografica che hanno caratteristiche specifiche tali da condizionare i servizi postali, o con una topografia particolarmente difficile, con un elevato numero di isole".
Un'ulteriore clausola di reciprocità assicura ai vari stati membri che abbiano già completato l'apertura dei mercati "di non concedere ai monopoli che operano in un altro Stato membro l'autorizzazione di operare sul loro territorio", ma solo per un limitato periodo di tempo e ben determinati servizi.

Ogni stato membro dovrà garantire la fornitura del Servizio Universale che dovrà comprendere almeno la raccolta, lo smistamento, il trasporto e la distribuzione degli invii postali fino a 2 kg e dei pacchi postali fino a 10 kg (innalzabile fino a 20 kg), nonché i servizi relativi agli invii raccomandati e agli invii con valore dichiarato. Il Servizio Universale dovrà essere garantito come minimo per cinque giorni lavorativi a settimana, a meno che non sia possibili per "circostanze o condizioni geografiche eccezionali".

Le tariffe dei servizi postali dovranno essere "ragionevoli" e permettere di fornire servizi accessibili "all'insieme degli utenti, a prescindere dalla situazione geografica e tenendo conto delle condizioni nazionali specifiche". Agevolazioni particolari (come per es., gratuità dei servizi postali) potranno essere realizzate in favore di utenti non vedenti e ipovedenti.

Regole ben precise sono state fissate per garantire la "fissazione e la pubblicazione di obiettivi in materia di qualità" con riferimento a tempi di instradamento, regolarità e affidabilità dei servizi, che spetterà ai servizi nazionali di controllare. Anche le procedure per la gestione dei reclami degli utenti, nei casi di smarrimento, furto, danneggiamento o mancato rispetto delle norme di qualità del servizio, saranno competenza degli Stati membri, che dovranno mantenerle trasparenti, semplici e poco onerose.

La direttiva stabilisce che dovranno essere designante uno o più imprese per lo svolgimento del Servizio Universale sull'intero territorio nazionale oppure imprese differenti per elementi differenti del servizio universale e/o differenti parti del loro territorio.

Per tutti i servizi che non ricadono nell'ambito di applicazione del Servizio Universale, secondo gli emendamenti assorbiti durante il dibattito in Parlamento, gli Stati membri potranno introdurre autorizzazioni generali "nella misura necessaria per garantire la conformità alle esigenze essenziali", ovvero per "motivi di interesse generale e di natura non economica che possono portare uno Stato membro ad imporre condizioni in materia di fornitura di servizi postali". Tra questi motivi rientrano "la riservatezza della corrispondenza, la sicurezza del funzionamento della rete in materia di trasporto di sostanze pericolose, il rispetto delle condizioni di lavoro e dei sistemi di sicurezza sociale e, nei casi in cui sia giustificato, la protezione dei dati, la tutela dell'ambiente e l'assetto territoriale".

Con l'introduzione della nuova normativa europea, tutti i mercati subiranno importanti assestamenti, a cominciare da quello italiano dove la concessionaria pubblica Poste Italiane (società per azioni dal 1998, partecipata per il 65% dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e per il 35% dalla Cassa Depositi e Prestiti) vedrà gradualmente ridurre l'area di monopolio in cui opera a favore di nuovi operatori che potranno offrire servizi postali sia nell'ambito del Servizio Universale sia al di fuori di esso.

Essendo fornitore del Servizio Universale e per effetto completa liberalizzazione, la società guidata da Massimo Sarmi sarà obbligata a erogare sull'intero territorio nazionale i servizi postali di base comprendenti raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di invii postali fino a 2 Kg, raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di pacchi postali fino a 20 Kg, i servizi relativi agli invii raccomandati e agli invii assicurati.

La direttiva approvata oggi entrerà in vigore non appena pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea.

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