ATTENZIONE!!! Philweb si è trasformato.
Dal 24 settembre è diventato un blog. Clicca qui e corri subito a vederlo!

Philweb.it - Home
Main Navigation
Domenica, 19 Maggio 2024
 
Ultime notizie

Normativa e Mercati

Antitrust: sotto osservazione la Posta Massiva

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inviato una segnalazione al Ministero delle Comunicazioni sottolineando come l'introduzione della Posta Massiva avvenuta con Decreto ministeriale del 12 maggio scorso, abbia in realtà introdotto degli ostacoli al processo preparatorio alla liberalizzazione del mercato postale nazionale che si avvierà nel 2009. L'Antitrust pertanto auspica per il Ministero introduca dei correttivi atti ad eliminare quelle incoerenze che non favoriscono il libero accesso al mercato da parte dei concorrenti di Poste Italiane.

Antitrust: sotto osservazione la Posta Massiva
Dal 2009 i mercati postali europei saranno liberalizzati e Poste Italiane sta lavorando sodo per arrivare alla scadenza con tutte le carte in regola.

Tanto per cominciare nel corso del 2006 una importante manovra tariffaria ha praticamente cambiato lo scenario regolamentare dei servizi postali nazionali: a) è stata soppressa la posta cosiddetta ordinaria; b) i clienti "retail" ovvero gli utenti privati, hanno adesso a dispozione soltanto la posta prioritaria per spedire lettere e cartoline; c) la "posta elettronica ibrida" (PEI) è scomparsa in favore della nuova "posta massiva".

A parte l'aumento netto del 30% sulle tariffe delle lettere fino a 20gr (si è passati infatti dai 45c del corriere ordinario ai 60c di quello prioritario) la "vera innovazione" ha riguardato i clienti business con l'introduzione della posta massiva, ovvero di un'offerta specifica per i grandi utenti postali (per intenderci, tutte le grandi aziende che inviano a casa di milioni di persone, bollette, fatture e comunicazioni varie) basata su sostanzioni sconti.

Un'innovazione che ha senz'altro giovato a Poste Italiane, la quale nel 2006 ha conseguito ben il 2,6% di crescita sui ricavi del settore Corrispondenza, crescita "determinata dall'introduzione del prodotto Posta Massiva dedicato alla clientela business e, in misura marginale, anche dagli effetti della manovra tariffaria del maggio 2006", come dichiarato dalle stesse Poste.

Ma se Poste ha avuto grandi benefici da questa manovra tariffaria, nessun beneficio l'hanno tratto i consumatori "retail" e tantomeno gli stessi "concorrenti" dell'azienda di Massimo Sarmi, cioè coloro ai quali le novità inserite nella manovra del 12 maggio avrebbero dovuto dare una mano per entrare nel mercato liberalizzato (dal 2009) fornendo un quadro normativo chiaro, preciso e condizioni paritarie di accesso.

Ecco che la questione della Posta Massiva è entrata nel mirino dell'Antitrust italiana, che attraverso una segnalazione inviata al Ministro delle Comunicazioni a firma del presidente Antonio Catricalà,  e dal titolo "REGOLAMENTAZIONE DEGLI INVII DI POSTA MASSIVA ALLA LUCE DEGLI OBIETTIVI COMUNITARI DI LIBERALIZZAZIONE DEL SETTORE POSTALE", sottolinea come il decreto ministeriale del 12 maggio potrebbe creare distorsioni nel processo di liberalizzazione.

"Il Decreto Ministeriale", si afferma nel Comunicato Stampa dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, "sembra lasciare un'eccessiva discrezionalità a Poste Italiane nello stabilire le condizioni tecniche alle quali è subordinata l'applicazione della tariffa di posta massiva: si tratta di una soluzione che rischia di creare un quadro concorrenziale fortemente distorto".

Discrezionalità che si fa notare soprattutto con l'attribuzione a Poste Italiane del potere di stabilire le Condizioni Tecnico Attuative per accedere alle offerte di Posta Massiva, che sono state realizzate tenendo conto soltanto delle esigenze strategiche di Poste. Nella segnalazione si fa anche osservare come la manovra del 12 maggio non abbia solo aumentato il costo delle lettere per i clienti reatil: in realtà l'abolizione della PEI in favore della posta massiva ha portato la tariffa per le lettere dei "grandi utenti" da 0,37€ addirittura a 0,45€ circa (tariffa media ponderata).

L'Antitrust, pertanto, auspica che "come accade in altri settori regolati, la gestione delle procedure di standardizzazione e omologazione sia demandata al soggetto regolatore (ovvero al Ministero delle Comunicazioni, nda), che opera in posizione di terzietà e neutralità rispetto a tutti gli operatori sul mercato."

Aggiungendo che se questo obiettivo non fosse raggiunto, i potenziali operatori concorrenti di Poste "si troverebbero a dover conformare il proprio processo produttivo alle caratteristiche tecniche richieste da Poste senza ricevere un adeguato ritorno economico, il che appare contrario alle finalità del processo di liberalizzazione".

La segnalazione dell'Autorità si conclude con la richiesta al Ministro Gentiloni di "porre in essere le necessarie
verifiche in relazione all'effettiva compatibilità con i principi concorrenziali delle tariffe massime attualmente previste
dal decreto del 12 maggio 2006" e di individuare "correttivi alla regolamentazione vigente in modo da eliminare le
evidenziate incoerenze di queste con il perseguimento di un assetto maggiormente competitivo del settore, in particolare garantendo un quadro di regole certe e non discriminatorie che creino i necessari incentivi negli operatori in vista della auspicata e non procrastinabile scadenza per la liberalizzazione del settore postale".

LINK:
Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (sito ufficiale)
Risultati economici e finanziari del Gruppo Poste Italiane nel 2006 (fonte: Poste Italiane)

I vostri commenti

Questo articolo non ha commenti.